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"Salvate Maurice". Brigitte Bardot scene in campo a sostegno della petizione per salvare un cinghiale domestico dall'eutanasia

22/06/2020

“Sauvez Maurice”, Salvate Maurice è la petizione di una donna francese di Jardin nel dipartimento dell’Isère per poter salvare dell’eutanasia e continuare a tenere con se il cinghiale di cui si prende cura dal 2014.
A dare man forte e perorare la causa di Maurice e della sua padrona, Sylvia Bachellerie, è scesa in campo l’attrice Brigitte Bardot, sempre pronta a battersi per una giusta causa animalista.  La Bardotè andata direttamente alla prefettura di Corrèze nella Nuova Aquitania , chiedendo di ritirare il provvedimento che vieta alla donna di tenere nel suo giardino l’animale selvatico, che rischia l’eutanasia.
Tutto è cominciato quando la donna ha trovato nel suo giardino il cucciolo di cinghiale ferito. Lo ha curato tenendolo con sè il tempo necessario, ma poi il cinghiale non era voluto tornare nel bosco e per lui Sylvia ha creato uno spazio ad hoc nel giardino. Sei anni dopo ha raggiunto i 100 chilogrammi di peso e la sua presenza disturba alcuni residenti che nel 2019 hanno sporto denuncia anonima. Bachellerie ha chiesto un’autorizzazione alla prefettura di Corre’ze che ha rifiutato di concederle il permesso di tenere l’animale selvatico, a rischio eutanasia per la sua “origine illegale”, secondo le autorità locali.
Brigitte Bardot ha dichiarato: “La mia Fondazione non ha intenzione di promuovere il possesso di animali selvatici, al contrario. In questo caso, però, è troppo tardi per reinserirlo in un habitat naturale, quindi dobbiamo trovare una soluzione umana e soddisfacente per tutti», ha scritto Bardot in una lettera aperta rilanciata dai media. L’iconica attrice 85enne ha fatto riferimento a deroghe concesse in passato dai ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura per autorizzare il possesso di un solo cinghiale.
«E ora perché rifiutare di concederne una e condannare a morte questo animale?», sottolinea la diva animalista.
Il Tribunale giudiziario di Tulle doveva pronunciarsi il 20 maggio, ma a causa della pandemia di Covid-19, ha rinviato l’udienza a data da destinarsi. E così Maurice si trova ancora nel giardino di casa di Sylvia Bachellerie, nel comune di Jardin


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