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Rubata da un latitante rumeno a Milano otto mesi fa, finalmente Lady torna a casa dal suo vero proprietario

27/08/2014

Finisce bene l’incredibile rapimento di un cane con l’arresto a Monza di un latitante rumeno.
Sembra un’autentica spy-story la vicenda che ha visto coinvolta la dolce “Lady“, una femmina di pastore tedesco a pelo lungo.
Per molti giorni nel mese di agosto la si è vista frequentare il centro storico di Monza con il suo padrone, un cittadino rumeno di 42 anni senza fissa dimora che viveva di elemosine. I vigili però non hanno potuto multarlo per accattonaggio in quanto non violava nessuna norma in vigore: l’animale era adulto, in buone condizioni di salute e non sottoposto ad alcun maltrattamento, né tenuto “in modo tale da suscitare l’altrui pietà”, come previsto dall’articolo 15 del Regolamento Comunale per il Benessere degli Animali.
Un gruppo di signore monzesi hanno preso a cuore le sorti del povero animale, costretto suo malgrado a una vita disagiata, e si è offerto di riscattarlo per potergli offrire una vita migliore. Si sono date subito da fare e facendo una colletta hanno raccolto in tempo record la cifra richiesta (500 euro) e si sono così recate all’usuale postazione dell’uomo nel capoluogo brianzolo per portarsi via il cane come d’accordo.
Ma né dell’uomo né del cane nessuna traccia.
La svolta arriva alcuni giorni più tardi: sul quotidiano “Il Giorno” del 15 agosto trovano un articolo che parla di un barbone arrestato su cui pende addirittura un mandato di cattura internazionale per furto con lesioni personali commesso in Romania, poi fuggito all’estero. A Monza appunto. Era proprio lui. L’articolo si conclude informando che il cane era stato “affidato a una struttura specifica”.
Le signore si precipitano al canile di Monza per chiedere di Lady, disposte ad adottarla pur di porre fine alla sua odissea. E qui la sorpresa più grande e più inattesa: il cane era stato rubato a Milano il 28 dicembre del 2013, e il furto era stato regolarmente denunciato. Era successo in un parco cintato: mentre Massimo, il suo proprietario, si era distratto per recuperare un altro dei suoi cani, Lady era sparita. Dal allora si erano perse le sue tracce fino a questo mese di agosto.
Il latitante rumeno aveva in suo possesso un libretto sanitario intestato a “Lady” che si è rivelato falsificato. Ma grazie al microchip, dopo il ricovero del cane in canile, gli operatori Enpa sono riusciti a rintracciare il vero proprietario del cane che il giorno dopo è corso al canile di via Buonarroti per poterlo riabbracciare.
Lady lo ha riconosciuto immediatamente e ha fatto molte feste al padrone finalmente ritrovato.(enpa-monza)


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