Per dar lustro all’isola recentemente costruita sul fiume Han, destinata a diventare un gioiello turistico di Seul, le autorità locali hanno pensato ad un nome famoso del made in Italy come la maison Fendi per una sfilata-evento.
Immediate le proteste delle organizzazioni animaliste quando è stato annunciato che la collezione presentata avrebbe compreso anche delle pellicce a dimostrare che la coscienza animalista è ormai cittadina del mondo.
Sulla sfilata, fissata per il 2 giugno prossimo, si sono addensati nuvoloni carichi di boicottaggio tanto che la scaletta delle uscite delle creazioni è stata più volte rivista per far scomparire le pellicce dalla passerella. La maison italiana non ha eliminato tutti i capi in pelliccia ma, come spiegato da un funzionario dell’amministrazione locale, farà il possibile cercando di renderla più accettabile per a sensibilità del pubblico.
L’accordo tra Fendi e l’amministrazione locale ha scatenato la reazione del gruppo animalista sudcoreano Coexistence of Animal Rights on Earth che per il 2 giugno promette una manifestazione per contestare la sfilata e l’invito a boicottare il marchio Fendi così da essere: “Tutti insieme per far conoscere alla gente la brutale natura di Fendi, che da 100 anni sacrifica crudelmente gli animali da pelliccia”
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