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Prende a pugni e calci il cucciolo ma dopo il sequestro il giudice glielo restituisce: è polemica

30/12/2020

Calci e pugni al suo cucciolo di bovaro del Bernese e poi lo scaraventa terra con violenza incurante del pianto del piccolo. Come ci si aspetta l’uomo, un giovane imprenditore di Aosta, è stato indagato per maltrattamento di animali dalla procura aostana. I fatti risalgono a giugno e il pm Francesco Pizzato aveva chiesto un decreto penale di condanna: 10mila euro per estinguere il reato.
A rendere l’accusa inconfutabile un video pubblicato da repubblica.it che mostra l’uomo mentre sferra un calcio al cucciolo durante il pestaggio.
L’avvocato dell’imprenditore edile si era però opposto ottenendo, invece, la messa alla prova. I fatti risalgono a giugno e quei maltrattamenti erano stati filmati in un video girato da una casa attigua a quella dove avviene il pestaggio. Si vede l’uomo prendere a calci la bestiola e poi sollevarla di peso dal collo mentre il cucciolo piange, quindi scaraventarla a terra. Le indagini erano state condotte dalla polizia.
Il cucciolo era stato sequestrato e affidato al canile regionale di Aosta. Sei mesi dopo quei fatti, però, il cane tornerà a casa dal padrone che lo aveva maltrattato. Con la messa alla prova, infatti, decade il provvedimento di confisca.
Fino a oggi il cucciolo era stato ospitato da una famiglia, con altri due pastori bernesi adulti, che tre giorni fa è stata costretta a riconsegnarlo a chi lo aveva maltrattato: non ha potuto opporsi, in quanto la legge prevede che un affido giudiziario sia temporaneo, e si può trasformare in adozione solo in caso di confisca. Passo che in questo caso non c’è stato. “Non entro nel merito della legge – dice Laura Verdura, presidente dell’Avapa (Associazione protezione animali Valle d’Aosta) che aveva seguito il caso – che a tutt’ora non tiene conto del fatto che l’animale è un essere senziente e come tale dovrebbe essere rispettato come soggetto di diritto e non oggetto di proprietà. Penso comunque che lo sradicamento da una situazione di serenità e rapporti condivisi sia una grande ingiustizia”.
Il 23 dicembre l’animale è stato riconsegnato al padrone che su Facebook pubblica una foto di lui, il cane e un bambino. “Abbiamo vinto”, esulta ma sono in tanti a insorgere per la decisione di restituire l’animale all’imprenditore, che in poche ore è stato sommerso di insulti sui social.

Fonte: msn,com


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