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Premio Lush Prize a due italiani per studi su sperimentazione non animale. Test senza animali un traguargo sempre più vicino

21/11/2018

Lush Prize, il più grande premio al mondo nel campo della sperimentazione non animale, ha assegnato a Berlino il fondo di 350.000 sterline a favore di progetti di ricerca capaci di distinguersi per promuovere l’abolizione dei test sugli animali grazie allo sviluppo di alternative scientifiche valide e sicure. Tra i vincitori anche due italiani che si sono distinti nella categoria Giovani Ricercatori, il primo sviluppando il proprio progetto in Italia il secondo in Olanda.
Il Lush Prize 2018 ha suddiviso il fondo a favore di 18 progetti di scienziati, giovani ricercatori e gruppi di ricerca provenienti da 10 Paesi al mondo: Usa, Brasile, Corea del Sud, Taiwan, Giappone, Cina, Olanda, Lussemburgo, Italia, Germania. I ricercatori italiani premiati sono Alessandro Polini e Nikolas Gaio, ad entrambi vanno 10mila sterline per i propri progetti.
Alessandro Polini dell’Università del Salento/Cnr Nanotec, ha ricevuto la somma di 10.000 sterline per un progetto di studio basato sull’utilizzo di modelli organ-o-a-chip altamente sofisticati per capire i meccanismi patologici alla base della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). I sistemi organ-on-a-chip rappresentano un modello in vitro di un organo artificiale simulandone attività, meccanica e risposte fisiologiche.
“Non tutti sanno che gli studi preclinici basati su animali, comunemente presenti nello sviluppo di nuovi farmaci, hanno mostrato negli ultimi anni sempre più i propri limiti quando utilizzati come modelli di patologie umane – spiega Polini – Da qui la scelta di lavorare nella progettazione di nuovi strumenti di ricerca, come gli organ-on-a-chip, che possano essere dei modelli più fedeli di ciò che avviene nel nostro corpo in condizioni normali e/o patologiche”.
Nikolas Gaio è stato premiato per un progetto sviluppato nell’ambito della Technical University of Delft in Olanda per sostituire i test sugli animali con l’utilizzo di organ-on-a-chip, modelli che mimano le funzioni degli organi umani e possono essere utilizzati per testare la sicurezza e l’efficacia dei medicinali senza mettere a rischio esseri umani o animali.
“Vincere questo riconoscimento apre un nuovo capitolo della mia ricerca – dichiara Gaio – negli ultimi tre anni ho condotto la mia ricerca principalmente in Olanda e oggi vorrei poter portare le tecnologie che ho sviluppato al di fuori dei soli confini olandesi per poter collaborare e supportare il lavoro di altri biologi”.
Tra i vincitori anche Dan Dongeun Huh, bio-ingegnere americano-coreano, e il suo team di ricercatori, il Wilf Family Term Assistant Professor nel dipartimento di Bioingegneria presso l’Università della Pennsylvania, che si sono distinti nella categoria Science (50.000 sterline) con la proposta di un innovativo modello di eye-on-a-chip capace di sbattere le palpebre.
L’occhio, realizzato con cellule umane, è dotato di dotto lacrimale e di una palpebra capace di sbattere in risposta a corpi estranei, esattamente come un occhio umano o un occhio animale. Questo modello di eye-on-a-chip supporta la scoperta di nuovi farmaci e rappresenta un’alternativa al Draize test per l’irritazione oculare che viene effettuato su conigli.
Nel corso degli ultimi cinque anni, dichiara Rob Harrison del Lush Prize, “abbiamo registrato una crescente ondata di interesse nello sviluppo di organ on chips per sostituire l’utilizzo degli animali. Il modello di blinking eye-on-a-chip del professor Huh ha catturato l’immaginazione dei nostri giudici. L’occhio, e gli altri organi umani riprodotti sui chip, forniscono una chiara visione di come potrebbe essere la tecnologia che permetterà di abolire e sostituire definitivamente i test sugli animali. Pensiamo che la fine dei test sugli animali inizi a essere in vista”.


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