E’ un settore di “ricerca” forse poco conosciuto al grande pubblico ma non per questo meno dannoso per gli animali. Infatti, tra le vittime delle sperimentazione animali ci sono anche le cavie usate per testare i danni prodotti dal tabagismo. Animali torturati per essere costretti a fumare loro malgrado ed a sviluppare le paotologie legate al consumo di sigarette. Lo denunciano diverse fonti web e lo confermano le stesse multinazionali del tabacco.
“La maggior parte della nostra attività di ricerca mediante animali da laboratorio è mirata all’analisi dei meccanismi tramite i quali si sviluppano le patologie associate al tabacco”, si legge sul sito istituzionale di un’azienda del tabacco. “In rari casi – prosegue l’impresa dalle sue pagine web -, svolgiamo ricerche su animali anche quando apportiamo modifiche ai prodotti, ad esempio aggiungendo determinati additivi al tabacco, per capire se tali modifiche siano accettabili e non aumentino la tossicità propria del fumo di tabacco”. E ancora: “Inoltre, effettuiamo test sugli animali nell’ambito delle nostre ricerche volte a individuare sostanze potenzialmente interessanti dal punto di vista terapeutico nella pianta del tabacco”. Il fatto poi che la stessa impresa dichiari di seguire il principio delle “3R” – Replace, Reduce, and Refine (sostituire, ridurre e perfezionare) – rappresenta una magrissima e inutile consolazione.
Tuttavia, come sostengono altre fonti, l’uso di animali per questa particolare branca della sperimentazione sarebbe del tutto evitabile utilizzando le “smoking machines” che svolgerebbero il lavoro “sporco” risparmiando alle cavie terribili quanto dolorose patologie. Il fumo, dunque, uccide non soltanto gli uomini ma anche agli animali; ecco una ragione in più per chiudere con le sigarette.
Categorie: Animali e Cultura
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