Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Palio di Siena, processo cavalli scambiati. Enpa e Leidaa: “Animali sostituiti e trattati come macchine”. No alla diretta Rai

20/06/2019

“Cavalli sostituiti e trattati come macchine per correre: in attesa delle motivazioni, il quadro che emerge dal processo di Siena sugli equini scambiati al Palio manda in frantumi la “favola” degli animali amati e tutelati come fossero contradaioli a quattro zampe”.
Lo affermano in una nota congiunta, le associazioni Enpa e Leidaa, parti civili difese dall’avv. Claudia Ricci, commentando il dispositivo della sentenza letta ieri sera dal giudice Luciano Costantini, che condanna a vario titolo per falso, in parziale accoglimento delle richieste del pm Sara Faina, a 4 anni e 10 mesi di reclusione, a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e al risarcimento dei danni un noto fantino (con 13 carriere vinte una delle star del Palio moderno), e a 2 anni e 7 mesi per un veterinario . Con l’occasione le associazioni tornano a chiedere che la manifestazione non trovi spazio sulle reti Rai.
“La ricostruzione del pm, sostanzialmente confermata dal dispositivo della sentenza – commentano le due associazioni animaliste – fa emergere un quadro di diffusa illegalità intorno al Palio, già evidenziato in altri processi relativi a corse “popolari”, nelle quali il cavallo è tutto fuorché un essere vivente da rispettare: è semmai un oggetto da manipolare liberamente, a seconda degli interessi coinvolti. Che ci fosse la volontà di aggirare il regolamento del Palio è accertato dalla sentenza e poco importa che i cavalli “scambiati” non abbiano corso”.
Il principale capo d’accusa riguardava, infatti, la sostituzione dei documenti identificativi e dei chip di due cavalli di razza “purosangue inglese” (Captain Forest, poi deceduto, e Bolliwood) con quelli di due angloarabi (Romantico Baio e Robinson) così da eludere il regolamento che vieta ai purosangue di correre sul tufo di piazza del Campo e far rientrare i finti mezzosangue nel protocollo previsto dal Comune di Siena per la scelta dei cavalli del Palio. L’accusa riconosce nel fantino condannato, cui erano stati contestati svariati capi d’imputazione, l’autore della mistificazione.


Categorie: Animali e Cultura