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Orrore a Mergellina: piccioni impiccati agli alberi. "Un segnale inquietante" per gli animalisti. Ma chi spetta il controllo della popolazione dei volatili?

02/11/2017

La crescente invadenza dei piccioni e il moltiplicarsi dei loro escrementi su davanzali, balconi e strade non giustificano un atto barbaro sul quale bisogna andare a fondo, trovare i responsabili e punirli.
Parole durissime quelle di Verdi e Lipu che sui social hanno denunciato un macabro avvenimento a Mergellina: l’impiccagione di alcuni piccioni a un albero. 
«Il ritrovamento a Mergellina di un numero ancora da accertare di colombi impiccati agli alberi ad una altezza di sei sette metri è un segnale inquietante che indica fin dove può arrivare la barbarie umana. I responsabili di questo vile gesto devono essere trovati e puniti severamente. Sono troppi gli episodi di violenza ai danni di animali e uccelli indifesi che accadono nella nostra regione. Invitiamo tutti coloro che possono aver assistito alla preparazione e alla realizzazione di questo gesto insano a segnalare alle forze dell’ordine oppure ai Verdi o ai volontari della Lipu, anche in forma anonima, ogni elemento utile alla individuazione di questi delinquenti» hanno dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il responsabile della Lipu, Fabio Procaccini.
Ma a chi spetta il controllo della popolazione dei piccioni in ambiente urbano e rurale per scongiurare un’odio verso queste bestiole?
Il punto di partenza per una corretta strategia gestionale delle popolazioni di colombi consiste nella stima più realistica possibile della consistenza numerica della popolazione presente.
Occorre quindi prevedere un protocollo di monitoraggio basato su censimenti a cadenza annuale, da estendersi per un periodo non inferiore ai 4-5 anni. Durante i censimenti occorre verificare il numero di colombi presenti, si stima la loro densità, si individuano le principali colonie riproduttive, i luoghi di maggior concentrazione per la sosta diurna e notturna.
In tal modo si prevedono, nelle aree di interesse, interventi indiretti per favorire la dispersione ed il riequilibrio (es. sistemazione di dissuasori di appoggio). Possono poi essere presi in considerazione i sistemi diretti di riduzione numerica nel rispetto delle norme vigenti.
Per contenere l’impatto dei colombi in ambiente urbano o rurale occorre inoltre sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche collegate alla presenza eccessiva di tali volatili.
Organi di controllo
Le Province autorizzano piani di controllo sulla fauna selvatica mediante l’utilizzo di metodi ecologici, su parere dell’Istituto Nazionale per la fauna selvatica; solo quando esso verifichi l’inefficacia di tali metodi le Province possono autorizzare i Sindaci o attuare direttamente piani di abbattimento in accordo col proponente. La cattura e la soppressione richiedono metodiche regolamentate dal D. L.vo 333/1998.
I Sindaci si avvalgono in fase istruttoria dei Servizi Veterinari delle ASL competenti e le Province dei Presidi Multizonali Veterinari delle ASL.
Compiti dei Servizi Veterinari ASL
I Servizi veterinari ASL sono competenti in materia di sanità pubblica veterinaria per ciò che riguarda:

  • controlli diagnostici di monitoraggio ed accertamento, adozione di ogni provvedimento inerente la sanità degli animali e la prevenzione delle zoonosi;
  • controllo e verifica del rispetto delle norme a tutela del benessere animale, inclusa la valutazione dei metodi di cattura e soppressione eutanasia;
  • valutazione dell’impiego di trattamenti farmacologici;
  • vigilanza sullo smaltimento delle carcasse

Rischi sanitari derivanti dal sovraffollamento di avifauna
I rischi sanitari legati al sovraffollamento di colombi in alcune aree possono diventare seri soprattutto per determinate categorie di persone (defedati, immuno-compromessi, anziani, bambini …) e sono riconducibili sostanzialmente ad inconvenienti igienici da imbrattamento. 


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