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Operazione "Cat Drop" i gatti paracadutati sul Borneo per riparare a un errore umano

01/02/2014

Al “Volo del mattino”, trasmissione di Radio Deeiay condotta dallo scrittore Fabio Volo, ieri si è tornati a parlare dell’ “Operazione “Cat Drop“. A raccontare la curiosa e triste storia dei gatti “paracadutati” sul Borneo è intervenuto il professor Accinelli.
La cosiddetta Operazione “Cat Drop“, ovvero come un numero elevato di gatti trovò la morte a causa del DDT e come ne furono paracadutati altrettanti dalla Royal Air Force per contrastare il moltiplicarsi dei ratti nell’isola.
Il problema nacque con l’uso del DDT che fin dal suo esordio suscitò la perplessità di diversi scienziati le paventate conseguenze dell’uso massiccio di una sostanza di cui non si conoscevano gli effetti sul lungo periodo (tossicità cronica).
L’uso sconsiderato del DDT poteva perturbare gli equilibri fra le specie viventi con effetti imprevedibili sull’ecosistema. Fra gli esempi più noti l’operazione cat drop e l’effetto sugli uccelli.
Durante la campagna di controllo della malaria iniziata nel 1955 negli stati del Borneo, il DDT fu spruzzato all’interno delle abitazioni. L’obiettivo sanitario fu raggiunto, ma ci furono effetti inattesi dovuti al fatto che il DDT avvelenava e uccideva non solo le zanzare, ma anche altri  che passarono l’intossicazione ai gechi, che a loro volta la trasmisero ai gatti, per i quali fu letale. Il risultato inatteso fu un’esplosione di ratti, con il rischio di trasmissione di malattie come la peste o il tifo.
Per fermare lo sviluppo dei ratti, si pensò di ripristinare la popolazione dei gatti. Nei villaggi più inaccessibili del Sarawak i felini sarebbero stati messi in speciali contenitori e paracadutati dalla Royal Air Force.
Alcune versioni della storia ritengono che i mici paracadutati siano stati ben 14.000. Per rimediare al disastro causato dall’uomo non si considerarono la paura mortale e gli eventuali danni subìti dai malcapitati gatti, lanciati da un aereo con un paracadute, questa storia ha molto da insegnarci: anche quando si agisce a fin di bene ogni intervento non ponderato sull’ambiente può avere conseguenze imprevedibili e disastrose più del male che si voleva combattere.
La Convenzione di Stoccolma, firmata nel 2001, e al 2013 non ratificata dall’Italia, proibisce l’uso del DDT e di altri inquinanti persistenti. La convenzione è stata firmata da 98 nazioni e trova l’appoggio della maggior parte dei gruppi ambientalisti.

 


Categorie: Curiosità