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Muratella, pullo di cornacchia sbranato da pitbull. Associazioni animaliste: perché non era stato portata al Cras? Pronti ad agire per vie legali

03/07/2020

Cosa ci fa un pullo di cornacchia grigia, specie protetta, in un canile? È questa la domanda che si pongono le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lav e Leidaa dopo il drammatico incidente avvenuto ieri nel canile Muratella a Roma e che ha portato alla morte di un pullo di cornacchia sbranato da un cane di razza pitbull. Non è noto il motivo per cui il volatile, dopo essere stato ritrovato sul territorio, continuasse a essere detenuto da settimane nella struttura della Capitale.  Quel che è certo è che Emma, così è stata ribattezzata la cornacchia, è morta a causa dell’ignoranza, della noncuranza e della totale mancanza di professionalità  Inoltre, in tutto il territorio nazionale sono vietati la cattura di animali selvatici, il prelievo di nidi e di uova, e l’asportazione di “piccoli nati”, se non per la sottrazione a sicura distruzione o morte.
La procedura da seguire in tali casi prevede l’immediata segnalazione e consegna degli animali nei centri di recupero specializzati.Perché i gestori del canile della Muratella non si sono rivolti al CRFS – Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma o all’ulteriore struttura preposta “Il nostro regno degli animali”?
Siamo di fronte all’ennesimo esempio di superficialità da parte di coloro che dovrebbero essere “addetti ai lavori” e che, soprattutto dovrebbero avere a cuore la salvaguardia della vita degli animali. Le associazioni animaliste unite denunciano l’accaduto e procederanno per vie legali.
La già ben nota precaria situazione che riguarda la “gestione” degli animali della Capitale non aveva certo bisogno di questo ulteriore deprecabile episodio che ha spezzato per sempre la vita di un pullo. (enpa.it)


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