Anche questa è una “storia del cuore” ma non ha un lieto fine, è la storia del cuore di una mamma che non ha resistito davanti alle torture inflitte al suo cucciolo e ha deciso di porre fine a tanto orrore con un gesto tragico.In Cina le fattorie della bile sono una crudele realtà dove circa 12mila orsi sono costretti a vivere chiusi in gabbie
e non possono fare nessun movimento perchè non si liberino dalla cannula che serve ad estrarre la loro bile usata poi nella medicina cinese.
E’ proprio in uno di questi lager, come ha raccontato un dipendente della fattoria in cui avveniva l’estrazione della bile dal corpo degli orsi, che una mamma orsa per salvare il suo cucciola da una vita così orribile ha preferito la morte per entrambi.
Mamma orsa, chiusa in una gabbia con la cannula che dalla sua cistifellea lasciava fuoriuscire la bile, sente i lamenti di dolore del suo piccolo a cui gli addetti stavano applicando la cannula e non riesce più a resistere al pianto di suo figlio. Rompe la gabbia e corre in soccorso del cucciolo ma non riuscendo a liberarlo decide di salvarlo comunque da un destino così terribile e lo uccide soffocandolo in un ultimo abbraccio poi anche lei sceglie la morte lanciandosi con tutta la forza contro una parete dove sbatte violentemente la testa.
Questo di mamma orsa non è un episodio isolato, molti orsi hanno cercato di ribellarsi a questa tortura contro cui si battono da anni tante associazioni animaliste purtroppo senza successo. Ora la martellante campagna contro questa barbarie, portata avanti e riscuotendo molti consensi dall’Animals Asia Foundation, sembra accendere la speranza che molti di questi poveri animali possano tornare ad una vita in libertà.
Categorie: Storie del cuore
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