Un lupo di circa tre anni, affetto da cimurro del ceppo artico, e’ stato liberato lunedi’ in una oasi faunistica del Perugino. Nonostante le condizioni iniziali gravi si e’ riusciti a curarlo dalla patologia – un virus che ha una elevata mortalita’ e in passato nel Parco dell’Abruzzo decimo’ decine di esemplari – e a reimmetterlo in natura con radiocollare, nonostante i mesi passati da aprile in una struttura gestita dall’uomo.
Questo perche’ al Centro per la Fauna selvatica ‘Il Pettirosso’ di Modena, dove e’ stato curato e che ha raccontato la vicenda, grazie ad un accordo con gli istituti Zooprofilattici di Perugia e di Modena, si e’ messo a punto un protocollo che ha permesso all’animale di essere seguito mantenendo la massima selvaticita’, senza entrare in contatto con l’uomo: per garantirne l’isolamento sanitario sono state fondamentali le telecamere che registravano giorno e notte gli stati clinici dell’animale, mentre le medicine sono state somministrate con bocconi.
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