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L’assessore mette la taglia su chi abbandona gli animali

13/03/2012

E’ disposto a pagare di tasca propria chiunque fornirà prove e dati certi sul momento dell’abbandono di un animale.
E’ la provocazione dell’assessore responsabile della Sanità Animale del Comune di Campli, Sandro Mariani, esasperato dalla pratica sempre più diffusa di abbandono. «Siamo al collasso», ha commentato, «sono disposto a dare 100 euro, una vera e propria taglia per chi segnalerà e proverà l’abbandono».  Intanto l’assessore ha invitato tutti ad aprire gli occhi ed a segnalare alle autorità competenti i fenomeni di abbandono fornendo informazioni utili per colpire chi ha compiuto questi atti.
La situazione è peggiorata secondo l’assessore. Quindici gli abbandoni registrati solo nell’ultima settimana, una media di dieci al mese e la prossima primavera (con le cucciolate in arrivo) la situazione già di per sé delicata potrebbero aggravarsi.
Tra i motivi alla base del fenomeno la vastità del territorio difficile da setacciare e che ha permesso alla gente di liberarsi facilmente delle bestiole indesiderate.
«Vengo ogni giorno chiamato dalle nostre autorità comunali», ha confessato l’assessore, «che indefesse operano il controllo del territorio, dalle associazioni di categoria, dalle guardie zoofile e dai cittadini che si lamentano o che subiscono aggressioni. Cerchiamo di provvedere con solerzia alla cattura degli animali ed in collaborazione con la ASL di Teramo alla loro sterilizzazione, microchippazione e reimmissione sul territorio, come da legge regionale sul randagismo, per evitare il protrarsi del problema, ma siamo davvero giunti ad un punto insostenibile per un piccolo comune, che lamentando il taglio di risorse dal livello centrale non riesce a farsi carico degnamente di risolvere la problematica».
A poco sono servite le campagne di sensibilizzazione messe in campo dall’assessore come la giornata del randagismo, in cui il Comune ha invitato la popolazione a recarsi presso i locali dell’Ente per la microchippazione gratuita del proprio animale o l’emanazione di un’ordinanza comunale in cui si è ricordato ai cittadini l’obbligatorietà di tale pratica e le buone norme per la gestione dei propri animali domestici.
«Siamo in contatto con il corpo delle guardie zoofile», ha assicurato Mariani, «che opera sul nostro territorio e confidiamo nel loro aiuto quotidiano ma siamo convinti che questo non sia sufficiente, pertanto sto contattando i miei colleghi nei comuni limitrofi, per poter collaborare ad una gestione integrata della problematica e cercare di porre un limite a questo scempio».


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