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“L’amore lascia il segno”, un concentrato di amore e umorismo

29/04/2011

“L’amore lascia il segno”, un concentrato di amore e umorismo, è il primo libro di Renato Assin,  medico veterinario, volto noto della trasmissione Geo&Geo, apprezzato per la sua competenza in diagnostica per immagini e cardiologia che lo porta ad intervenire spesso anche al Bioparco di Roma. La sua passione per gli animali è cominciata quando ha imparato a camminare, guarda caso a quattro zampe. Una passione che ha fatto di lui un uomo fortunato perché, divenuto veterinario, ha realizzato il suo sogno: passare la vita insieme agli animali. Nel suo lavoro ha  incontrato proprietari di ogni tipo, dalla signora del mercato alla gattara di Trastevere e tanti personaggi famosi, naturalmente insieme ai loro animali bisognosi di cure.
Assin vive così a pieno il rapporto con i suoi pazienti da coglierne anche il lato più segreto e fantastico: la certezza che se potessero parlare la nostra lingua avrebbero cose molto interessanti da dire sugli umani.
Nel libro, che è davvero “scritto da cani” (ma anche da gatti e da un merlo indiano), i pensieri e le riflessioni ironiche dell’autore si intrecciano con dieci storie, raccontate direttamente dagli animali che si ritrovano nella sala d’aspetto della clinica veterinaria del dottor Simon. C’è una cagna da caccia dal cuore d’oro che protegge le prede invece di riportarle al padrone; un chihuahua che si è innamorato di una bastardina e non vuole accoppiarsi con la cagnetta dal pedigree aristocratico; un gatto che rischia di perdere la vista a causa della dieta vegana dei suoi padroni hippies. E poi altri ancora. Il bello è che i personaggi umani ne escono ridimensionati, mentre sono proprio gli animali a dimostrare di avere una grande anima.
Nonostante i suoi molti impegni di lavoro, Renato Assin ha trovato il tempo per rispondere alle nostre domande e soddisfare qualche curiosità.dopo_320x200

Nel tuo libro “L’amore lascia il segno” si intrecciano due storie, quella dei veterinari raccontata dal protagonista Dr Simon e quella degli animali raccontata proprio da loro . Come mai hai scelto due punti di vista così diversi ?
Ho cercato di mettere in risalto proprio la diversità della  percezione umana e di quella animale, spesso confrontando gli stessi temi e raffrontando gli stessi ambienti , ad esempio la decorazione e la struttura della sala d’aspetto del veterinario viene percepita in modo opposto dagli umani che sono rassicurati dai quadri e dall’ambiente arioso e luminoso e dagli animali affranti dagli odori e dalla presenza di inquietanti segnali sonori .

Si tratta di dieci storie raccontate dagli animali che possono essere considerate a sfondo morale , gli animali hanno una morale ?
Forse, certamente possiedono  una certa tendenza a reagire in modo prevedibile ma fortemente soggettivo  ma non sono in grado di dire se il concetto di moralità possa essere esteso alle specie animali non umane. Certamente gli animali nelle loro storie ci giudicano ed emettono se non sentenze morali nei nostri confronti almeno dei ragionevoli dubbi .

 Il personaggio del Dr Simon è carico di esitazioni e di incertezze , perché hai scelto proprio lui per raccontare la giornata straordinaria che si presenta ai lettori ?
Proprio perché la sua personalità complessa permette di avere mille dubbi e di porsi tante domande , dubbi e domande che vengono trasferite ai lettori che daranno le proprie risposte . Forse in questo sta l’originalità del libro che pone molte questioni senza dare soluzioni univoche.

Ti sei ispirato alla realtà per descrivere personaggi umani e animali ?
Credo che ogni scrittore attinga alla proprio sfera reale per creare personaggi ma nel farlo assume un atteggiamento leggero e libero che permette di rielaborare, mescolare , creare, credo sia proprio questo il bello della scrittura , lasciare la massima libertà creativa attingendo al proprio pozzo di esperienze , di ricordi di ispirazioni .

Gli animali appaiono vincenti , mentre i personaggi bipedi mostrano dei limiti evidenti quando non risultano addirittura grotteschi o distorti, è stata una scelta voluta ?
Direi di Si, ho voluto rendere giustizia di una visione degli animali spesso troppo antropocentrica  e non rispettante le loro esigenze . Si potrebbe definire un romanzo animalista ma con connotazioni divertenti e ironiche . Vuole fare pensare senza mai insegnare, mostra la diversità degli individui esaltando la bellezza di questa diversità e l’esigenza di aumentare il rispetto  di ognuno verso gli altri indipendentemente dalla specie di appartenenza . 

Grazie Renato, grazie per l’amore che hai per gli animali, per il libro che hai scritto e per il tempo che ci ha dedicato!


Categorie: Animali e Cultura