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La LNDC ottiene l'imputazione coatta per l'agente di polizia che ha ucciso il cane Rocky

13/07/2020

Un gran risultato quello ottenuto dall’ufficio legale della Lega Nazionale Difesa del Cane per rendere, almeno in parte, giustizia a Rocky, il cane ucciso da un agente quando, già colpito, non era più in grado di nuocere.
L’udienza si è svolta lo scorso 8 luglio presso il tribunale di Napoli, si discuteva l’opposizione presentata da LNDC alla richiesta di archiviazione per l’uccisione di Rocky, il pitbull ucciso da un agente durante un’operazione di polizia lo scorso luglio (leggi il comunicato stampa dell’epoca).
In aula, l’avvocato Michele Pezone – Legale e Responsabile Diritti Animali LNDC – ha ribadito che il secondo colpo esploso dal poliziotto e fatale per il povero animale assolutamente non appariva necessario, dato che il cane, dopo essere stato ferito dal primo colpo, non stava mostrando alcun comportamento aggressivo ma, al contrario, si stava allontanando verso un luogo tranquillo. A tal proposito, è stata presentata anche una perizia firmata dal dott. Enrico Moriconi, noto medico veterinario comportamentalista, che conferma l’atteggiamento non aggressivo del cane sulla base dei filmati prodotti.
Il Giudice Campoli, sciogliendo la riserva, ha mandato a giudizio l’agente di polizia. Nel provvedimento di imputazione coatta si legge che, dalla visione dei filmati, si evince che, al momento del secondo colpo di pistola, il cane “era già palesemente ferito e dall’andatura claudicante”. Ovviamente ci costituiremo in dibattimento e chiederemo una condanna esemplare, così come stiamo facendo in altri casi analoghi, affinché simili episodi posti in essere da rappresentanti delle forze dell’ordine non si verifichino mai più.


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