La Cassazione ritiene giusto applicare delle multe elevatissime ai proprietari di cani che saranno ritenuti colpevoli di costringere i loro animali a rimanere legati a catene troppo corte.
La Suprema Corte ha ritenuto di classificare questo comportamento come “inutile incrudelimento sui poveri animali”. Per questo la terza sezione penale ha inflitto ad un abitante di Mondovì una multa di 5 mila euro per aver lasciato legati i suoi tre cani con catene corte fissate ad attrezzi in disuso in un luogo igienicamente pericoloso e senza altre protezione dalle intemperie che la pala di un trattore. Le catene troppo corte oltre ad impedire una accettabile deambulazione ai cani avevano causato lacerazioni al collo degli sfortunati animali. Per questo vergognoso comportamento il Tribunale di Mondovì nel maggio 2010 aveva deciso di infliggere una sanzione di 5 mila euro al proprietario dei cani che ricorrendo in Cassazione sperava di vedersi ridurre la pena pecuniaria, adducendo lo “stato di necessità” per alcune fratture che gli avrebbero impedito di accudire i cani.
Tale tesi difensiva non è stata accettata dalla Suprema Corte che ha convalidato l’ammenda e condannando l’uomo a pagare le spese processuali e a versare mille euro alla cassa delle ammende per avere fatto perdere tempo alla giustizia.
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