Passato il focolaio del coronavirus, a Guilin, in Cina riaprono i mercati in cui si vendono anche pipistrelli e scorpioni, cani gatti e animali messi sotto accusa durante la pandemia. E’ quanto riporta il Daily Mail che ha fatto un reportage sulla riapertura dei mercati “incriminati”.
Qui cani, gatti, conigli, anatre, ma anche serpenti, pangolini e pipistrelli vengono scuoiati vivi sul pavimento coperto di sangue, sporcizia e resti di animali. Vengono poi mangiati o usati per la medicina tradizionale cinese. Durante il picco della pandemia, il consumo di questo tipo di animali era stato dichiarato illegale ma stando alle immagini pubblicati dal Daily Mail sembra tutto tristemente tornato alla “normalità”, se così possiamo definirla.
Il quotidiano inglese ha anche ricordato che il consumo di bushmeat ( “carne di foresta”) è in drammatica crescita in molte aree del mondo. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per Droghe e Crimini sono 7mila le specie minacciate dal bracconaggio e dal commercio illegale e il business generato da questo fenomeno, che comporta la perdita di biodiversità? e aumenta il rischio di pandemie, genera un indotto compreso tra i 7 e i 23 miliardi di dollari l’anno.
Foto: Daily Mail
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