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Il forasacco, nemico silente che può rovinare le passeggiate nel verde di cani e gatti

14/05/2018

Con l’arrivo della bella stagione cresce il desiderio di far fare ai nostri cani delle belle passeggiate nel verde. Loro sono felici e anche noi ci sentiamo soddisfatti. Ma a rovinarci questi momenti di gioia c’è un’insidia minuscola e silente che i proprietari di cani di lungo corso ben conoscono: i forasacchi. In questo periodo, dalla tarda primavera alla fine dell’estate, qualsiasi luogo dove c’è vegetazione incolta, sia campagna, giardino o marciapiede può trasformarsi in un’insidia. Le spighe delle graminacee selvatiche, che solitamente sono costituite da diverse decine di forasacchi, crescono ovunque e con la loro caratteristica forma a lancia rivestita su tutta la superficie da una fitta ed ispida zigrinatura diventano un’arma deleteria. Un pericolo che può colpire ogni cane, sia che viva in campagna o in città. Infatti i frammenti della spiga di specie vegetali sono diffuse ovunque, anche negli spazi verdi cittadini. Per conformazione, si attaccano saldamente al pelo di animali che “sfruttano” come veicolo per i semi. Ve ne sono di diverse dimensioni, da 1 a 3 centimetri, tutti con una robusta punta acuminata e con delle “ali” provviste di piccoli uncini disposti in maniera tale da consentire il movimento solo in una direzione, assicurandone sempre e comunque l’avanzamento.
I cosiddetti “siti di innesto” più frequenti sono le orecchie, il naso, la gola, gli spazi tra le dita, più raramente l’ano e, nel caso delle femmine, nella vulva. Non mancano tuttavia casi di forasacchi tirati fuori dai veterinari in aree meno frequenti, come l’albero bronchiale, la colonna vertebrale, il fegato, l’intestino e le ovaie. Questo perché, come detto, “viaggiano” nell’organismo del paziente colpito, per poi fermarsi nelle più diverse parti anatomiche.
I forasacchi che si incuneano nelle orecchie provocano un forte fastidio, il cane inizia a scuotere violentemente la testa, anche in modo convulso. Dopo uno spazio di tempo variabile il paziente inizia a scuotere meno la testa per assumere un atteggiamento “a testa ruotata”. E’ importante portare in visita immediatamente il paziente, per evitare infezioni batteriche da patogeni veicolati dallo stesso forasacco, ma anche per evitare danni alla membrana timpanica e conseguente deficit auditivo. In pazienti di indole particolarmente docile e tranquilla è possibile asportare il forasacco nelle orecchie senza l’ausilio della sedazione.
I forasacchi che vengono inalati possono spesso fermarsi a livello del naso del cane; in questo caso il sintomo di più frequente riscontro è lo starnuto, nei primi minuti frequente e convulso, in un secondo momento più placato o assente; gli starnuti possono o meno essere accompagnati dall’emissione di poche gocce di sangue. E’ però importante eliminare immediatamente il forasacco, onde evitare che esso possa permanere all’interno del naso, causando il formarsi di un ascesso, o che esso possa proseguire il suo percorso lungo l’albero bronchiale e qui insediarsi. Tale procedura in genere viene eseguita con il paziente in anestesia totale.
Altra sede da tenere in considerazione, sebbene più rara, ma che riguarda anche il gatto, è l‘occhio, con conseguenze più o meno gravi, che possono andare dalla semplice congiuntivite sino alla perforazione corneale, con penetrazione in camera anteriore e perdita della vista, se non si interviene subito.
Per evitare situazioni più complesse è importante recarsi dal veterinario al minimo sospetto di penetrazione di forasacchi. Meglio ancora ridurre le probabilità che avvenga il contatto evitando di portare i cani in campi con erba alta oppure tagliata  e lasciata seccare; provvedere ad adeguata ispezione e spazzolatura del pelo (soprattutto tra le dita e intorno alle orecchie) ogni volta che si torna da un’uscita al parco o da una scampagnata e, se ve la sentite, procedere ad una tosatura integrale o, per lo meno, tenere sempre cortissimo il pelo attorno alle orecchie e fra le dita, riducendo così pure il rischio di aggressione da parte di pulci e zecche, altri problemi estivi da non sottovalutare.


Categorie: Curiosità