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Giornata mondiale alimentazione, Enpa: “Stop ad allevamenti intensivi. Per i pesci uno sterminio silenzioso”

16/10/2020

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Alimentazione e per l’occasione l’Ente Nazionale Protezione Animali lancia un appello alle istituzioni e ai cittadini per chiedere ancora una volta un’inversione di rotta sulle scelte alimentari, sull’uso degli allevamenti intensivi, e per ricordare lo sterminio silenzioso e crudele dei pesci. Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa: “Questa Giornata è un motivo in più per riflettere su come scegliamo di alimentarci. La scelta VEG è la più adatta a partire dai benefici per la salute. Nutrirci e pensare di farlo nel 2020 attraverso il prodotto di allevamenti intensivi è davvero da sconsiderati. Quello dei pesci, ad esempio, è uno sterminio silenzioso che in avviene in condizioni inaccettabili e che sicuramente non porta beneficio neanche per la nostra salute. Secondo l’ultimo rapporto FAO “Lo Stato Mondiale della Pesca e dell’Acquacoltura”, uscito lo scorso giugno, metà del pesce che arriva sulle nostre tavole proviene da allevamenti ittici, dove il modello di produzione predominante è quello industriale e intensivo. Pochi conoscono l’orrore che si nasconde dietro la maggior parte di questo tipo di allevamento. I pesci vivono in condizioni deplorevoli, in spazi piccoli e sovraffollati che creano stress, malattie, comportamenti aggressivi e lesioni come ferite alle pinne. Al momento dell’uccisione poi sono vittime di sofferenze atroci. Eppure i pesci sono essere senzienti, in grado di provare paura e dolore”.
Secondo la FAO “il consumo mondiale di pesce ha raggiunto il nuovo record di 20,5 chilogrammi pro capite all’anno e nel prossimo decennio è destinato ad aumentare ulteriormente, Il rapporto Lo Stato della Pesca e dell’Acquacoltura Mondiale (SOFIA) indica che nel 2030 la produzione ittica totale è destinata ad arrivare a 204 milioni di tonnellate, un incremento del 15% rispetto al 2018, con la quota dell’acquacoltura in crescita rispetto all’attuale 46%”.
“Adesso è il momento di dire basta a questo sterminio e ripensare non solo le nostre politiche agricole ma anche le nostre abitudini alimentari” Ha concluso Carla Rocchi. (enpa,it)


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