“Fratelli a quattro zampe, un anno da veterinario” il diario di Alessandro Paronuzzi, veterinario triestino, con la prefazione di Margherita Huck

14/11/2011

Alessandro Paronuzzi, noto veterinario triestino scrive un diario di un intero anno sulle vicende dei suoi pazienti, che si intersecano con quelle dei suoi familiari a due e quattro zampe. Certo: anche a quattro zampe perché chi ha un cane o un gatto o qualunque altro animale domestico sa che fanno parte della famiglia a tutti gli effetti. Non per nulla questo libro si intitola “Fratelli a quattrozampe”. Un libro che si  pregia della prefazione della famosa astrofisica Margherita Huck e si legge tutto di un fiato, commovente per chi conosce gli animali, e che forse inviterà coloro che non hanno avuto fin da bambini la gioia di avere un amico a quattro zampe ad avvicinarsi a questo universo così straordinario e purtroppo ancora molto ignorato. Sono le tante vicende vissute da un veterinario di “frontiera”nell’arco di un anno. Da cuccioli introdotti illegalmente in condizioni pietose dai vari paesi dell’Est, strappati prematuramente alle madri e destinati a morire per nutrire un fruttuoso commercio, a denunce di animali maltrattati. Ma anche tante storie curiose e divertenti di vita felina, canina e di tanti altri animali che oggi sono entrati a far parte del mondo dei “pet”.
Alessandro Paronuzzi, veterinario dell’ASS n.1 Triestina, ha pubblicato una cinquantina di libri con diverse case editrici (Battello, Muzzio, Stampa Alternativa, Ancora, Carocci), tra cui: “101 cani d’autore”, “Dylan Dog”, “Natale d’autore”, “Animali tra le righe”. È inoltre “referee” SIUA (Scuola Interazione Uomo Animale) in zooantropologia didattica. L’obiettivo dell’autore, incontrando bambini e adolescenti nelle scuole, è di formare persone con una forte coscienza animalista, in grado di condividere un rapporto felice uomo-animale.
Convive in un’allegra confusione con la moglie veterinaria, tre cani e cinque gatte (più quattro figli e un nipote).

Fonte: Emmebi edizioni

Categorie: Animali e Cultura