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Criceto ucciso durante gioco della Pentolaccia a Carnevale di Pula. Pianti dei bambini proteste degli animalisti

26/02/2015

Ancora l’ennesimo, sconcertante caso di maltrattamento e di uccisione di animali verificatosi nei giorni scorsi a Pula, in provincia di Cagliari, dove due criceti chiusi in una pentolaccia sono stati involontariamente presi a bastonate da alcuni bimbi che stavano partecipando ad una festa dell’oratorio e che – naturalmente – ignoravano la presenza dei roditori. Uno dei due criceti è riuscito a sopravvivere l’altro purtroppo è morto tra lo sgomento e i pianti dei bambini.
Insomma la festa patronale invece che gioia ha dato vita ad uno spettacolo tristissimo dove i poveri animali sono stati sottoposti a quelle che possiamo considerare, senza mezzi termini, vere e proprie sevizie. Una crudeltà che non ha mancato di suscitare le reazioni di quanti hanno a cuore la tutela degli animali.
«Ciò che è accaduto nel Cagliaritano è inaccettabile sotto diversi punti di vista. E’ inaccettabile che altri esseri viventi vengano rinchiusi all’interno di una pignatta – già questo basterebbe per configurare un reato, quello di maltrattamento – e vengano considerati alla stregua di caramelle e dolciumi», dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, che prosegue: «E’ inaccettabile che tra gli ideatori di questa inqualificabile “trovata” vi possano essere proprio coloro i quali devono, o quanto meno dovrebbero, educare all’amore e al rispetto per tutte le creature di Dio; è inaccettabile che dei bambini siano stati loro malgrado coinvolti in questo scempio. Ma è anche inammissibile che gli organizzatori di questo “gioco mortale” possano schernirsi dietro un banale “non sapevamo”: a Pula è stato commesso un reato, che non può dunque essere derubricato a semplice errore o disattenzione». «Un reato che l’Ente Nazionale Protezione Animali ha denunciato all’autorità giudiziaria attraverso il proprio avvocato, Claudia Ricci – fa sapere il consigliere nazionale dell’Enpa, Emanuele Deiana –, con l’auspicio che siano accertate e sanzionate tutte le eventuali responsabilità. Fatti del genere non devono più ripetersi». Tra l’altro, come precisa lo stesso avvocato Ricci, lo scorso autunno Enpa è riuscita ad ottenere che fossero condannati per maltrattamenti i soggetti che nel palio dell’Assunta (nel Leccese), una delle numerose sagre popolari che nel nostro Paese si svolgono sulla pelle degli animali, sono stati ritenuti responsabili per un caso analogo. Secondo l’Enpa il problema è più generale, e non riguarda dunque soltanto la città di Pula. «Il verificarsi di agghiaccianti episodi di violenza ai danni degli animali – conclude Rocchi – dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno la necessità improcrastinabile di prevedere pene e sanzioni più severe per chi li maltratta o li uccide. Ed è anche necessario porre fine all’uso di animali per le manifestazioni popolari: al di là degli specifici episodi di sevizie e violenze, spesso raccontati dalle cronache dei giornali, lo sfruttamento di altri esseri viventi per tali finalità rappresenta di per sé una grave forma di maltrattamento». 


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