Che esista una correlazione fra il randagismo e le norme del codice della strada, è dato di fatto. Ora la Corte dei Conti ha deciso di spezzare una lancia a favore degli animali e della messa in sicurezza della viabilità, e dunque, delle casse comunali, spesso coinvolte nel risarcimento a seguito di sinistri stradali con animali vaganti: in un parere consultivo reso dalla Sezione Regionale di Controllo per il Lazio della Corte dei Conti al Comune di Colonna (Roma), i giudici contabili hanno infatti affermato che è facoltà del Comune destinare parte delle risorse finanziarie provenienti dalle sanzioni amministrative comminate in violazione del Nuovo Codice della Strada (d.lgs 285 del 1992) alla gestione del fenomeno del randagismo.
L’articolo 208 del Codice infatti prevede che una quota, pari al 50 per cento dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie, sia destinata al miglioramento della sicurezza della circolazione stradale.
La restante quota può essere comunque destinata ad altri interventi in grado di accrescere il livello di sicurezza, fra questi quelli destinati al contenimento ed alla gestione del fenomeno del randagismo. Sul punto è intervenuta Carla Campanaro, avvocato dell’Ufficio legale della LAV: leggi il suo commento. Per conoscere la delibera della Sezione Regionale di Controllo per il Lazio della Corte dei Conti al Comune di Colonna (Roma) clicca qui.
Per saperne di più su animali e Codice della Strada: Soccorso stradale cliccare qui. C.G
Fonte: www.lav.it
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