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Come calcolare l’età di un gatto. L’importanza di conoscerla per accudirlo al meglio

11/05/2018

Quando vogliamo calcolare a quale età umana corrisponde quella dei nostri gatti, spesso seguiamo la tradizionale tesi usata per i cani del rapporto di 1 a 7 (un anno canino corrisponderebbe a 7 dell’uomo), ma per i nostri felini non è un modo corretto per capire quanti anni avrebbero se fosse come noi. Questo metodo, con le mutate condizioni di vita, non vale nemmeno per i nostri cani. E allora come facciamo a sapere quanti anni ha il nostro gattino paragonandoli all’età umana? Ve lo sveliamo noi!
Studi recenti hanno stabilito che la vita dei mici si è notevolmente allungata. Ecco allora che questo articolo, ci spiega come calcolare l’età del gatto in modo corretto.
Quindi, visto che la regola di moltiplicare l’età felina per sette non è più un conteggio affidabile, ecco come calcolare l’età del gatto. Partiamo dal dato che un gatto di due anni, oggi somiglia più a un ventenne umano che a un adolescente di 14 anni. Per poter calcolare l’età del gatto correttamente, occorre:
Togliere 2 anni da quelli del vostro gatto: nel caso del felino di 10 anni, 10 – 2 = 8
Moltiplicare per 4 la quantità ridotta: 8 x 4 = 32
Aggiungiamo 21, età base dei primi due anni del gatto : 32 + 21 = 53
Grazie a questa formula, possiamo affermare, con buona approssimazione, che un gatto di 10 anni corrisponde a un uomo di 53 anni. Si tratta di un vero calcolo.
Sapere quanti anni ha un gatto è il modo mihgliore per prendersene cura in maniera corretta. Senza commettere errori e proteggendo così la sua salute e il suo benessere psico-fisico.
A rafforzare la necessità di aggiornare la tabella dell’età dei gatti ora anche uno studio dell’Università di Cornell, Stati Uniti. Gli scienziati hanno dimostrato che, mentre in passato i gatti non superavano quasi mai i 6 anni di vita, adesso possono raggiungere e superare persino i 20.
La migliore alimentazione, i vaccini e le cure veterinarie, oltre alla maggior attenzione da parte di padroni e famiglia, sono elementi cruciali nell’aumento radicale della loro longevità.
In linea generale, si considera anziano un gatto di 12 anni o superiore. Spesso, comunque, i primi segni della vecchiaia possono presentarsi tra i 7 e 12 anni. Questo dimostra che ogni esemplare possiede caratteristiche biologiche e genetiche proprie, differenti. Non sempre, quindi, è giusto limitarsi a un freddo calcolo dell’età. Soprattutto considerando i casi in cui il gatto arriva fino ai 30 anni. Un’età straordinariamente superiore all’aspettativa umana e che crea, come conseguenza, un nuovo interrogativo circa il corretto calcolo degli anni umani dei gatti.
A prescindere dall’età, il nostro micio resterà sempre un “bambino” per noi, da coccolare e viziare come un cucciolo.


Categorie: Curiosità