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Comune di Milano dice no al collare a strozzo o costrizione, alcune associazioni cinofile lo sostengono

15/01/2020

Collare a strozzo si’, collare a strozzo no. Prosegue la disputa tra la maggioranza del Consiglio comunale di Milano, le opposizioni e alcune associazioni di allevatori cinofili. Il regolamento di tutela del benessere degli animali, che dovrebbe andare un votazione giovedi’ in aula a Palazzo Marino, dovrebbe prevedere infatti il divieto sui cani dell’utilizzo di collari elettrici, a strozzo o con punte interne, “o comunque qualsiasi altro strumento di contrizione che possa provocare dolore o sofferenza all’animale”. L’associazione di tutela allevamento e addestramento cinofilo italiano (Ataaci) protesta davanti al Comune, chiedendo la revisione della norma. “È stato stabilito in modo del tutto arbitrario che il collare a scorrimento sia dannoso per la salute- afferma Massimo Giunta, vicepresidente Ataaci- mentre noi abbiamo condotto uno studio in risposta alle informazioni pseudoscientifiche fornite al Comune di Milano dai veterinari”. L’Ataaci informa infatti dell’inefficacia della pettorina perche’ “non agisce sul collo del cane e a fargli fare la virata”, mentre “non si puo’ fare la guerra al collare senza prevedere il divieto di psicofarmaci, in quanto e’ il collare e’ lo strumento piu’ efficace di comunicazione con l’animale”. Intanto, le opposizioni cavalcano la protesta: il consigliere leghista Gabriele Abbiati chiede con un emendamento che sia tolto quello a strozzo dai collari vietati, mentre e’ piu’ morbido il consigliere azzurro Gianluca Comazzi. “E’ vietato l’utilizzo dei collari a strozzo, salvo per i casi nei quali ne e’ consentito l’utilizzo per ragioni di sicurezza e tutela dell’incolumita’ pubblica”, si legge nell’emendamento depositato dall’ esponente Fi. (Nim/ Dire)


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