Le trivellazioni sottomarine e le alluvioni potrebbero essere tra le cause della morte di cetacei nei mari italiani: e’ l’ipotesi degli scienziati del Centro per le indagini sui mammiferi marini spiaggiati (C.re.Di.Ma., con sede a Genova) dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il Centro e’ impegnato fino ad oggi con la Guardia costiera di Genova nel suo primo workshop nazionale.
Nel 2015 e nei primi due mesi di quest’anno, secondo la Banca dati spiaggiamenti dell’Universita’ di Pavia e del Museo di storia naturale di Milano, si sono arenati 156 cetacei sulle spiagge italiane. In testa figurano Sicilia (28), Toscana (21) ed Emilia-Romagna (24), mentre in Liguria sono stati ritrovate solo nove stenelle striate nel tratto tra Imperia e Savona.
Gli animali sono stati segnalati anche grazie a foto e messaggi inviati da smartphone e cellulari.
“Per il 50 per cento dei cetacei spiaggiati non riusciamo a individuare la causa della morte – ha detto il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico, Maria Caramelli -. E’ un mistero. Alcuni mammiferi marini sono in decomposizione e quindi non facilitano le analisi, altri mostrano ferite per interazione con attivita’ umane e in altri abbiamo ritrovato virus e parassiti”.
“Per i restanti abbiamo il sospetto che le trivellazioni possano concorrere – prosegue Caramelli -anche se al momento non ci sono segnalazioni in nessun continente. Siamo pero’ sicuri che le trivellazioni, che producono forti vibrazioni, causano emorragie nei calamari. Poi ci sono le alluvioni, che sversano in mare sostanze velenose che possono intossicare gli animali marini, in particolare i cetacei”.
Tra le malattie riscontrate su 56 soggetti spiaggiati ci sono morbillo, herpes, toxoplasmosi.
Grazie a un decreto dei ministeri dell’Ambiente e della Salute, sara’ creato a breve un tavolo nazionale di esperti per uniformare le procedure delle autopsie, che finora venivano fatte da vari soggetti. Verranno stilate anche linee di intervento standardizzate in caso di sversamenti a mare dipetrolio. (ansa).
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