Le coste italiane baciate dalle tartarughe marine. Nell’estate post-Covid il record delle nidificazioni. Sono già 160 i nidi di tartaruga Caretta Caretta individuati da esperti e volontari sulle spiagge di tutta Italia in poco meno di due mesi. Il bilancio è ancora provvisorio perché le nidificazioni di mamma tartaruga andranno avanti ancora per qualche giorno, ma già è stato superato abbondantemente il numero di nidi rinvenuti negli anni scorsi: 62 in Sicilia, 58 in Calabria, 25 in Campania, 8 in Puglia, 4 in Toscana, 3 nel Lazio.
Sicuramente il controllo delle spiagge si è intensificato ma probabilmente anche l’aumento delle temperature legato ai cambiamenti climatici è una delle motivazioni che sta dietro il boom di nidi scoperti tra gli arenili di tante regioni del Bel Paese. Aree recintate, cartelli di segnalazione spicchi di spiaggia rese momentaneamente off-limits hanno incuriosito i bagnanti inconsapevoli di quanto stesse accadendo. Ci hanno pensato le decine di volontari di tante organizzazioni scientifiche e ambientaliste impegnati nel monitoraggio e la messa in sicurezza dei nidi, tra cui i Tartateams di Legambiente, a spiegare quale fosse il motivo della presenza di piccoli recinti comparsi sugli arenili. Mamma tartaruga nella notte esce dall’acqua risalendo la riva per dirigersi verso l’arenile scegliendo il punto dove scavare una buca e deporre le uova che si schiuderanno nei successivi 45-60 giorni. È in questo lasso di tempo che diventa di fondamentale importanza l’attività dei volontari per la protezione dei nidi messi a rischio dalla pulizia meccanica delle spiagge, dalla predazione da parte di altri animali, dalle mareggiate e dai turisti inconsapevoli in cerca di spazi liberi dove piantare ombrelloni.
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