Le prime otto caprette dell’isola Palmaria, di fronte a Porto Venere, sono state trasferite nella mattinata di ieri presso la fattoria didattica del Carpanedo alla Spezia. In totale, l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha stimato che sull’isola ci sarebbero un totale di 80 esemplari. Il loro trasferimento si è reso necessario quando l’amministrazione comunale aveva ipotizzato la loro soppressione in quanto costituirebbero un problema per l’habitat locale. Questi primi otto esemplari verranno sottoposti alle analisi di routine per accertare il loro stato di salute e, successivamente, saranno trasferiti anche gli altri a gruppi di 20.
Contro l’abbattimento delle caprette sono scese in campo diverse associazioni animaliste in questi mesi. La soluzione per evitare la loro soppressione e, al contempo, tutelare l’ambiente dell’isola del Golfo della Spezia, è stata appunto quella di trasferirle in un centro ad hoc, dove potranno ricevere tutta l’assistenza e le cure necessarie. “Le caprette – ha spiegato Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale Enpa che insieme a Asl 5 ha curato queste prime catture – resteranno alla fattoria didattica per sei mesi, il tempo di completare le verifiche sanitarie. Poi potranno essere adottate”.L’obiettivo, infatti, è quello di trasferire gli animali rispettando la composizione dei diversi gruppi presenti sull’isola ed evitando di spezzare i legami sociali e familiari consolidatisi nel tempo. «Separare gli esemplari di uno stesso gruppo – spiega Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale di Enpa e responsabile del Centro Recupero Selvatici di Campomorone (Genova) – avrebbe ripercussioni estremamente negative loro salute e sul benessere psico-fisico degli animali rimasti sull’isola».
Naturalmente, questo approccio strategico ha richiesto una surplus di lavoro ai volontari dell’Enpa, i quali hanno dovuto censire i singoli animali, ricostruire i loro legami sociali, individuare i diversi nuclei e collocare ogni esemplare all’interno di un gruppo. Insomma una vera mappatura, complessa ed estremamente laboriosa; il via libera al trasferimento è arrivato solo con il completamento della lunga fase propedeutica.
Ma prima di partire, per le 8 fortunate viaggiatrici, c’è stato un ultimo “adempimento”. Le caprette, infatti, sono state visitate dai veterinari della Asl 5 della Spezia, i quali, oltre a valutarne le condizioni fisiche generali, hanno prelevato alcuni campioni biologici per accertare che non siano affette da patologie infettive. Tutti i membri della famigliola trasferita oggi, composta da mamma, cucciolo, sorelle, zie e cugine, sono apparsi in salute, con la sola eccezione di un esemplare – claudicante – che sarà curato non appena raggiungerà la fattoria didattica. Anche se, per gli esami epidemiologici, si devono attendere 6 mesi. Un arco di tempo durante il quale Enpa sospenderà le operazioni per non mettere in pericolo la sicurezza degli animali.
«Le 8 caprette possono essere considerate come un vero gruppo pilota, una cartina di tornasole che può darci indicazioni attendibili circa lo stato di salute delle altre 80 presenti sull’isola. I nostri viaggi verso la fattoria didattica – prosegue Pigoni – riprenderanno solo quando avremo la ragionevole certezza che gli animali non sono affetti da patologie infettive».
Intanto, la Protezione Animali ha già aperto le procedure di adozione. Chi fosse interessato può scrivere alla mailgenova@enpa.org o contattare lo 010.721217. «Le caprette – conclude Pigoni – possono essere pre-adottate già a partire da oggi. Ricevere ora le prime richieste ci aiuterebbe moltissimo a ottimizzare le operazioni di trasferimento. L’adozione vera e propria scatterà a settembre quando avremo il responso delle analisi».
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