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Capodanno: i “botti” sono causa di morte e traumi per animali domestici e selvatici, aiutiamoli a superare questa notte di terrore

31/12/2018

Sebbene i fuochi d’artificio siano dannosi anche per l’uomo e l’ambiente per il problema legato alle polveri sottili emesse durante gli spettacoli e in molte città sono stati vietati, la notte di Capodanno resta per gli animali tutti un incubo.
Gli animali domestici e la fauna selvatica è terrorizzata dai rumori intensi e sconosciuti. Gli animali hanno un udito più sviluppato di quello umano, un cane ad esempio percepisce un rumore a una distanza 4 volte superiore rispetto a noi, ma non è solo una questione di intensità del suono, anche del tipo di frequenza: l’uomo sente una gamma di suoni fino a 20 mila hertz, il cane da 40/46 mila hertz, i gatti a 70.000 Hz , i pipistrelli oltre 100.000 Hz. I botti pirotecnici scatenano negli animali paura e panico inducendoli a reazioni incontrollate e pericolose, come quelle di cani e gatti che fuggono perdendo l’orientamento con il rischio di smarrirsi e vagare per strada esponendosi a incidenti con gravi conseguenze anche per gli automobilisti, o gettandosi nel vuoto se lasciati sui balconi.
Per gli animali selvatici i botti dei fuochi è un momento d’inferno. Le improvvise detonazioni determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.).
La notte di Capodanno cani e gatti hanno bisogno di tutte le nostre attenzioni. Ogni anno nella notte di San Silvestro scompaiono centinaia di cani e gatti di proprietà. Molti di loro spariscono nel nulla perché perdono la vita sotto una macchina o non riescono a più ritrovare la strada di casa. I più “fortunati”, invece, vengono portati in canile senza avere il microchip o la medaglietta di riconoscimento, e in questi casi risalire al proprietario può essere molto difficile.» Come ridurre al minimo il rischio? Ecco alcuni suggerimenti:

– Costruire una relazione che metta i proprietari in una posizione di riferimento per il cane: “lui è il mio punto di riferimento e se lui è tranquillo, nonostante il gran rumore, anche io lo sono”;

– rinunciare al veglione ma vivere il momento “dei botti” insieme al cane in una zona tranquilla della casa (comportamento da evitare: vedere i fuochi d’artifici insieme al cane sul balcone perché si potrebbe essere colpiti);

– non premiare una eventuale agitazione del quattrozampe con carezze “rassicurative” poiché ne confermerebbero il comportamento;

– se le reazioni sono troppo violente, tener presente che l’animale può anche avere un collasso. In questo caso rivolgersi al veterinario per un rimedio temporaneo;

– quando portate a spasso il vostro cane, non slegatelo mai dal guinzaglio, neanche al parco o nei soliti posti di sgambamento;

– tenete chiusi temporaneamente in un luogo comodo e rassicurante i vostri quattrozampe, anche quelli che normalmente vivono all’esterno, sopratutto per la serata del 31 dicembre;

– assicuratevi che il microchip sia registrato all’anagrafe canina del vostro Comune e/o che il suo tatuaggio sia leggibile;

– assicuratevi che il cane o gatto porti la medaglietta identificativa (con indirizzo e telefoni validi);

– tenete alto il volume della TV o radio, specialmente se l’animale resterà in casa da solo, per soffocare gli altri rumori esterni.
Ultimamente molti comuni hanno vietato i giochi pirotecnici durante le festo o optato per le “novità alternative”: i fuochi senza botti, che nulla hanno da invidiare a quelli tradizionali ma senza controindicazioni e con costi più ridotti.
Sappiamo che serve coraggio per rompere una tradizione che va avanti da anni, ma bisogna iniziare a dare l’esempio.


Categorie: Curiosità