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Cani vaganti in sito archeologico di Gela aggrediscono custode. I cani presenti da tempo negli scavi sono il risultato di una mancata azione contro il randaggismo

21/11/2018

“Chiuso per randagismo”, a Gela, il sito archeologico delle fortificazioni greche di Caposoprano, più note come le “mura timoleontee” risalenti al IV secolo avanti Cristo. Un branco composto da una decina di cani avrebbe attaccato uno dei custodi durante un consueto giro di controllo. Il dipendente del polo museale gelese è riuscito a mettersi in salvo e a informare la direzione locale e quella regionale. Il parco archeologico è stato temporaneamente chiuso in attesa di un sopralluogo da parte degli ispettori del dipartimento dei Beni culturali di Palermo che domani giungeranno appositamente a Gela. Il fenomeno del randagismo è diffuso in città e sta creando allarme specialmente nelle periferia ovest. Il sito archeologico di Caposoprano era stato già chiuso (per alcuni giorni) lo scorso anno a causa della presenza di cani che riuscivano a entrare attraverso fori scavati dagli stessi randagi sotto la rete di recinzione.
L’intera cittadina di Gela e i suoi dintorni sono ormai in preda al panico per questi poveri cani che certamente potrebbero fare una brutta fine se le autorità, il Sindaco che ne è responsabile per primo, non si decideranno a fare il loro compito per il bene dei concittadini e degli animali.


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