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Brexit: se le limitazioni alla circolazione riguardano cani, gatti e furetti

28/08/2019

Vita da cani e con la Brexit potenzialmente ancora più grama perché la fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe limitare anche la libertà di movimento degli animali da compagnia. Attualmente, la situazione è definita dal regolamento che il Parlamento europeo ha adottato nel 2003: il documento prevede una sorta di passaporto, in realtà un certificato veterinario, accompagnato da un microchip, e accessibile per cani, gatti e furetti di cittadini dell’Unione europea. Le cose potrebbero farsi ben più complicate
“Quindi quello che è cambiato è che si ha ancora bisogno del microchip e del vaccino antirabbico, ma c’è anche necessità di un esame del sangue, almeno 30 giorni dopo il vaccino – spiega Daniella Dos Santos, veterinaria – se si supera l’esame, bisogna aspettare tre mesi prima di poter viaggiare liberamente. Quindi, l’intero processo è ora di quattro mesi”.
Prima che ci fosse il passaporto, gli animali che arrivavano in Gran Bretagna dall’UE dovevano essere messi in quarantena per sei mesi. Ora la situazione non sembra virare al meglio con i quattro zampe che potrebbero essere costretti a lunghe e costose trafile, prima di poter accompagnare i padroni in viaggio. (euronewes)


Categorie: Curiosità