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Botti di Capodanno, vani appelli e ordinanze: morti e feriti tra umani e animali.

03/01/2012

Si sperava che finalmente quello del 2012 sarebbe stato un Capodanno liberatorio dalle angosce della crisi economica ma senza vittime grazie alle ordinanze di molti Sindaci della Penisola,  all’impegno delle forze dell’ordine nel fare prevenzione e ai ripetuti appelli dei media per ricordare la pericolosità del “botti”. Tutto inutile, o quasi.
Tra gli umani si sono contati due morti e circa seicento feriti di cui settantasei minorenni. Per i quattrozampe le vittime sarebbero132 cani e 105 gatti morti per gli uccelli e la fauna selvatica non ci sono stime dei decessi a causa dei botti di capodanno. Il maggior numero di animali morti si è riscontrato nelle regioni del mezzogiorno in particolare Campania, Puglia e Sicilia. Al nord va invece il record di cani e gatti fuggiti specialmente in Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna
Mentre il cielo si riempiva di bagliori e le strade rimbombavano per gli scoppi di veri e propri ordigni, molti cani e gatti, fuggiti per lo spavento, hanno trovato una fine orribile: colpiti da fuochi, investiti dalle macchine in corsa o peggio perché qualche delinquente gli aveva attaccato addosso un petardo. Quasi tutte le vittime erano animali di privati.
Anche il mistero della moria di merli dalle ali rosse verificatasi in Arkansas potrebbe essere ricollegabile allo scoppio di petardi.
Preso atto di questo ennesimo bollettino di guerra, sembra proprio arrivato il momento non solo di stroncare la fabbricazione e il commercio dei botti illegali e legali, ma anche di agire a livello culturale per mettere fine ad una tradizione che, visti i risultati, non  scongiura di certo le disgrazie.


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