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Blitz della forestale in un negozio del napoletano, sequestro di cuccioli provenienti dall’est Europa

11/10/2011

L’attività investigativa del Corpo forestale dello Stato prosegue senza sosta nel contrasto del commercio illegale di animali. Il personale del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA) e del Comando Regionale Campania–Ufficio CITES, sulle tracce di trafficanti di animali e cuccioli di cane provenienti dai paesi dell’Est Europa, hanno effettuato un controllo presso un negozio di Napoli, già da tempo nel mirino degli investigatori. L’attività commerciale, infatti, era un punto di raccolta di cuccioli provenienti dai Paesi dell’Est, in particolare dall’Ungheria, da immettere nel mercato come se invece fossero nati in Italia. I cuccioli italiani hanno infatti un valore di mercato molto più alto di quelli d’importazione. Pertanto commercianti disonesti e conniventi con organizzazioni malavitose che lucrano nel settore, non esitano a strappare anzitempo alla madre i cagnolini, che vengono trasportati in Italia dopo viaggi massacranti durante i quali molti di loro non sopravvivono, e a spacciarli ad ignari acquirenti come nati presso allevamenti italiani. Tale condotta criminosa, inoltre, genera una concorrenza sleale nei confronti degli onesti commercianti che trovano difficoltà a vendere quegli animali che, provenienti da una filiera legale, hanno un costo maggiore. Le ispezioni a sorpresa dei Forestali, che sono riusciti ad evitare le numerose “vedette” incaricate dal titolare del negozio di avvisare per tempo del sopraggiungere di eventuali controlli, hanno portato alla scoperta di dodici cuccioli di razza occultati all’interno di un garage ubicato nelle immediate vicinanze del negozio. I cani, che sono stati rinvenuti ammassati all’interno di due gabbie per conigli, erano tutti sprovvisti di microchip identificativo e di documentazione sanitaria di accompagnamento. Alcuni dei cagnolini rinvenuti erano talmente piccoli da apparire ancora completamente privi di denti. Da controlli veterinari effettuati dall’Asl 1 di Napoli, è risultato che tutti gli esemplari erano di età compresa tra i 20 giorni e le 4 settimane, età molto inferiori a quella prevista per l’importazione (3 mesi e 21 giorni). I cuccioli, rinvenuti senza microchip né documentazione alcuna, sono stati sottoposti a sequestro per violazioni delle leggi sul traffico illecito e sul maltrattamento di animali da compagnia. I controlli, estesi a tutti gli animali del negozio, hanno permesso d’individuare un’intera partita di cani provenienti dall’Ungheria la cui età, secondo una stima fatta dai veterinari ASL, non corrispondeva a quella riportata sui passaporti europei di accompagnamento, dove i cani figuravano più grandi. I cuccioli, rinvenuti senza microchip né documentazione alcuna, sono stati sottoposti a sequestro per violazioni delle leggi sul traffico illecito e sul maltrattamento di animali da compagnia. Per tutti i cani è scattato il sequestro conseguente all’accertamento dei reati di maltrattamento di animali, falso ideologico, uso di documenti falsi e frode in commercio. Tutti i cuccioli di cane, bisognosi di cure urgenti e ricovero immediato presso altre strutture, sono stati affidati all’ASL 1 di Napoli e alla Sezione di Napoli dell’Ente Nazionale Protezione Animali, che hanno provveduto ad ospitarli presso proprie strutture adeguate. La collaborazione tra il Corpo forestale dello Stato, l’Azienda Sanitaria Locale e l’Ente Nazionale Protezione Animali, che è frutto di una sinergia volta al raggiungimento dell’obiettivo comune della tutela e del benessere degli animali, si è dimostrata ancora una volta un’arma vincente contro il criminoso traffico di esseri viventi. Al titolare dell’attività commerciale e al detentore dei cagnolini, denunciati per i rispettivi reati loro contestati, verranno notificate anche le sanzioni amministrative previste per legge. Gli investigatori della Forestale sono tuttora impegnati per verificare la veridicità dei pet passport di accompagnamento e per indagare su eventuali connivenze da parte di pubblici ufficiali.

Fonte: www.enpa.it


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