Tra pochi giorni mamma capriolo (ma anche mamma daino e lepre) comincerà a “parcheggiare” il suo piccolo nei prati dell’entroterra savonese in mezzo all’erba ed agli arbusti; mentre lei si allontanerà per mangiare lui, favorito dal mantello mimetico e senza alcun odore, starà immobile in attesa del suo ritorno. L’appello della Protezione Animali savonese è quindi pressante: “Se nelle vostre passeggiate primaverili intravvedete un cucciolo di capriolo, daino o lepre nell’erba, non avvicinatevi, non toccatelo e, soprattutto, non portatelo via nell’errata convinzione che sia abbandonato, perché non è vero; se proprio avete qualche dubbio telefonateci e vi daremo tute le informazioni ed istruzioni su come comportarvi.”
Prelevare un cucciolo di capriolo, daino o lepre è non solo una violazione della legge a loro tutela ma vuol dire condannarlo ad una vita di prigionia e spesso ad una morte precoce, perché perde gli anticorpi ed il bagaglio di informazioni e comportamenti essenziali alla sopravvivenza in natura che solo la madre può dargli; e affidato ad una struttura di recupero, malgrado ogni cautela nell’allattamento artificiale e nella custodia, difficilmente riesce a diventare autosufficiente ed indipendente per essere poi rimesso in libertà.
Ma vi sono anche giovani di altre specie selvatiche che sembrano abbandonati dai genitori ma non lo sono; sono i piccoli di gabbiano, merlo e cornacchia, che scendono, non si sa perché, dai nidi prima ancora di saper volare ed i genitori li accudiscono a terra portandogli da mangiare e proteggendoli come possono; eguale comportamento avventuroso hanno spesso i piccoli di cinghiale; se quindi gli animaletti non sono feriti e si trovano in un ambiente naturale, occorre non toccarli e lasciarli dove si trovano; diversa è la situazione se si trovano – accade sempre più spesso – in zone urbane con il pericolo di essere vittime del traffico o di cani e gatti; ma solo dopo aver accertato l’effettivo pericolo, si possono recuperare.
In tutti i casi è meglio consultarsi con chi è più esperto; l’ENPA di Savona, che soccorre la fauna selvatica su autorizzazione della Regione Liguria, mette a disposizione un numero di cellulare (345 635 0596), riservato agli animali selvatici, tutti i giorni dalle 9 alle 19. La Protezione Animali ricorda infine che il prelievo non autorizzato di fauna selvatica (ma anche il solo possesso) è un illecito penale sanzionato con un’ammenda sino a 1.500 euro di competenza del tribunale.
Categorie: Curiosità
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