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Animali e uomini. Quando la solidarieta’ non è per tutte le creature di Dio

27/07/2012

Con buona pace degli insegnamenti di S. Francesco, qualche ecclesiastico sembra non tener conto delle parole di Papa Paolo VI che vedeva negli animali “i nostri fratelli più piccoli”, dell’affermazione di Giovanni Paolo II  per cui “Non solo l’uomo ma anche gli animali hanno un soffio divino” e il dichiarato amore di Benedetto XVI per gli animali.  Alcuni religiosi, non tutti per fortuna, dimostrano nei confronti degli animali un’indifferenza che rasenta il disprezzo, niente di più lontano dagli insegnamenti francescani.
«Perché non fare una graniteria… “vendiamo” le granatine a offerta libera e il ricavato lo doniamo al Canile di Mirandola, che tra l’altro ha dato accoglienza anche ai cani della città di Sant’Agostino, la cui struttura è stata lesionata dalla scosse. Così Facciamo del bene anche ai nostri amici animali». Questo ha pensato uno dei tantissimi italiani che dopo essersi attivato in prima persona per prestare aiuto alle popolazioni colpite dal sisma in Emilia – grazie a una gara di solidarietà è riuscito a dotare le tende della Protezione Civile di un impianto di condizionamento dell’aria – voleva assistere anche i quattrozampe, anche loro duramente provati dal terremoto.
Un progetto nobile e generoso, il suo; un progetto che all’inizio ha trovato numerosi sostenitori a livello sia istituzionale che economico. Una ditta di Padova aveva già fornito gratuitamente una macchina per la preparazione delle granite e gli ingredienti necessari; il Comune di Occhiobello (Rovigo) aveva dato il via libera all’iniziativa, come pure la Polizia Municipale e la Guardia di Finanza; il parroco di una chiesa della città veneta aveva concesso l’uso del cortile per la vendita di solidarietà. All’iniziativa partecipava perfino un circuito cinematografico che aveva dato la disponibilità di numerosi gadget da distribuire come regalo insieme alle granite. Nulla sembrava mettere a rischio la riuscita dell’evento.
Purtroppo però accade l’impensabile. L’organizzatore della vendita benefica ha appena finito di allestire il banchetto quando dalla chiesa esce un sacerdote che inveendo contro i presenti li costringe ad abbandonare il cortile e a rinunciare al loro nobile progetto. Quanto al parroco che sulle prime aveva dato l’ok all’iniziativa; da lui neanche una parola a sostegno dei promotori.
La fine di questa storia non può che essere amara. Cacciati da chi dovrebbe promuovere e non osteggiare la solidarietà verso qualsiasi abitante del creato, gli organizzatori smobilitano il banchetto, caricano tutto sul furgone e fanno ritorno a casa «con la coda tra le gambe». «ll nostro prossimo – scrivono in una lettera indirizzata all’Enpa – non sono solo gli uomini, per cui ci siamo comunque prodigati nei campi di accoglienza, ma anche i nostri fedeli, immancabili amici animali -. Qualcuno ha creduto probabilmente di fare un dispetto a noi; in realtà l’ha fatto a sé stesso e a chi avrebbe avuto bisogno delle offerte dei nostri concittadini». 


Categorie: Animali e Cultura