Una situazione ”fuori controllo” all’isola d’Elba per quanto riguarda l’assistenza veterinaria.
E’ quanto rileva l’Enpa che afferma: ”A fronte della perdurante inerzia delle istituzioni locali, abbiamo chiesto al nostro ufficio legale di mettere a punto tutte le opportune iniziative per costringere i sindaci a dare finalmente attuazione a quanto previsto dalla legge e riportare cosi’ un barlume di civilta’ nell’isola”.
In una nota l’Enpa riferisce di ”animali che perdono la vita perche’ non esiste un presidio di assistenza veterinaria. Terribile la vicenda avvenuta nei giorni scorsi a Capoliveri (Livorno) dove un gattino investito da un automobile é deceduto perché si è stato trovato un veterinario disponibile a prestargli le necessarie cure. Ad inizio agosto, sempre a Capoliveri, è morto un pastore tedesco detenuto in precarie condizioni: la Sezione Enpa dell’Isola d’Elba aveva più volte chiesto alle autorità di mettere in sicurezza l’animale, ma la segnalazione della Protezione Animali è rimasta senza esito. In tale circostanza i servizi veterinari della Asl si sono addirittura opposti al sequestro del cane, sostenendo non corresse alcun pericolo. A maggio era stato il turno di un bassotto di nove anni. Colpito da un attacco cardiaco, l’animale ha perso la vita dopo un’atroce agonia di tre ore, durante le quali i suoi proprietari hanno cercato disperatamente ma senza esito un veterinario che lo visitasse. Ci sono poi le colonie feline che non vengono sterilizzate andando cosi’ ad incrementare il fenomeno abbandoni. Randagi privi di assistenza per la mancanza di una struttura di ricovero; struttura per la cui realizzazione la Regione Toscana aveva a suo tempo stanziato una somma di oltre 130mila euro, poi andati in fumo per l’incapacita’ dei Comuni accordarsi tra loro e di individuare un’area dove edificare il canile”.
”Rivolgersi alle autorita’ comunali e’ come urtare contro un muro di gomma: sono anni che chiediamo un intervento risolutivo ma nessuno sembra avere intenzione di muoversi. Intanto, molte creature innocenti hanno pagato sulla loro pelle il prezzo di tali inadempienze. Questo, per un territorio che pretende di essere un grande centro di aggregazione turistica, e’ inaccettabile e contrario ai piu’ elementari principi di civilta”’.
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