Stop all’esposizione di insetti vivi presso il museo Esapolis di Padova e alla vendita di esemplari di insetti stecco – anch’essi vivi -, commercializzati presso il negozio di souvenir della struttura. Lo ha chiesto la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, con una lettera inviata al direttore scientifico dell’Esapolis, “Museo Vivente degli Insetti, dei Bachi e delle Alpi”.
«Numerose persone hanno contattato l’Enpa per esprimere il loro turbamento nel vedere l’esposizione di insetti vivi lungo il percorso museale», ha scritto Rocchi che ha aggiunto: «Le loro perplessità si sono però trasformate in vero e proprio sgomento quando hanno constatato che i visitatori, per la maggior parte bambini, possono acquistare esemplari vivi di insetti-stecco presso il negozio di souvenir all’interno del museo. Sono addirittura previsti prezzi differenti a seconda delle dimensioni dell’animale».
«Tutto questo – ha proseguito la presidente dell’Enpa – non ha nulla a che vedere con la funzione educativa di cui dovrebbe farsi portatrice una istituzione museale. Funzione che, a maggior ragione nel caso degli animali, non può prescindere da una impostazione etica, ossia dal presupposto che l’uomo si deve sempre assumere una responsabilità nei confronti dell’ambiente in cui vive; lo sfruttamento commerciale dell’ambiente e degli animali che in esso vivono sono incompatibili con tale impostazione e non possono in alcun modo convivere all’interno della stessa struttura».
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