Si sono concluse con una richiesta di rinvio a giudizio le indagini preliminari avviate dalla Procura di Gela, nel febbraio dello scorso anno, dopo l’aggressione da parte di un branco di una dozzina di cani a un uomo di 46 anni che, a piedi, percorreva Via Rio de Janeiro, nel quartiere “Scavone”. La vittima, che rischiò di essere sbranata, fu salvata dal provvidenziale intervento di un automobilista che, suonando il clacson con continuità mise in fuga i randagi. In ospedale i medici lo medicarono e ne disposero il ricovero in corsia, giudicandolo guaribile in una trentina di giorni.
Ora l’ufficio del pubblico ministero, diretto dal procuratore Fernando Asaro, ha chiesto al gup del tribunale il rinvio a giudizio di Gaetano Greco, amministratore unico della società “Ambiente Italia srl”, appaltatrice del servizio di perlustrazione e di accalappiamento dei cani randagi nel territorio di Gela per i reati di omissione di atti di ufficio, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e per le lesioni personali gravi riportate dal 46enne aggredito dai randagi. Secondo i magistrati inquirenti, la ditta appaltatrice con la sua azione avrebbe dovuto rivestire “la posizione di garanzia rispetto alla tutela dell’incolumità pubblica dai pericoli derivanti dai cani randagi presenti all’interno dell’area comunale di Gela”.
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