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A Firenze anziana viveva con più di trenta gatti in un appartamento trasformato in gigantesca lettiera

28/02/2012

Hanno impiegato più di due ore i vigili del fuoco, la polizia municipale e l’asl per riuscire ad entrare nell’appartamento di una anziana signora di Firenze che viveva nella sua casa, a pochi passi da Palazzo Pitti, con 30 o 40 gatti in pessime condizioni igienico-sanitarie.

La signora si era barricata in casa e all’arrivo dei Carabinieri e dei volontari dell’Enpa non ha voluto aprire la porta. Entrati dopo molte difficoltà nell’appartamento, i volontari sono riusciti a portare fuori 12 gatti da quella casa che, stando a quanto raccontano i vicini, era stata trasformata in una gigantesca lettiera con tanto di segatura sui pavimenti. Resta comunque il sospetto che molti gatti siano stati trasferiti prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, infatti c’erano ciotole per una trentina di animali . I felini, come disposto dall’autorità giudiziaria sono stati sequestrati e affidati alle cure di un gattile di Bagno a Ripoli (Firenze). «Si è trattato di un intervento particolarmente complesso – spiega Simone Porzio, commissario della Sezione Enpa di Firenze -. Infatti quando ci siamo presentati al domicilio della donna nessuno ci ha aperto la porta. E così, pensando che la proprietaria fosse assente, abbiamo dovuto richiedere il supporto di un’autogru e, di conseguenza, deviare il traffico nella zona circostante. Invece, quando siamo entrati, abbiamo trovato la signora all’interno della propria abitazione.» A preoccupare i volontari della Protezione Animali e i militari dell’Arma, non era tanto lo stato salute dei felini, che apparivano in buone condizioni, quanto la pesante situazione di degrado in cui erano costretti a vivere. I gatti avevano infatti a disposizione tre appartamenti dello stabile disposti su tre piani ma sono stati trovati abbandonati al più assoluto degrado: i locali del palazzo, oltre a essere privi di acqua e luce, erano cosparsi di cibo per animali e deiezioni. «In città sono sempre più numerosi i casi di persone sole, soprattutto anziane, trascurate dai loro familiari e sconosciute ai servizi sociali del Comune, che colmano la loro solitudine circondandosi di tanti animali, a cui vogliono sicuramente bene – aggiunge Porzio – anche se, indirettamente, li costringono a vivere in condizioni ambientali incompatibili con la loro natura e le loro abitudini determinando così situazioni di maltrattamento.»


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