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Associazioni animaliste a Draghi: sviluppo sostenibile e tutela animali in Costituzione

22/02/2021

In una lettera a Palazzo Chigi esprimono soddisfazione per le parole del premier, la sostenibilità è uno “strumento fondamentale per preservare il Pianeta per le future generazioni, nell’ottica di un ridisegnato rapporto dell’uomo con l’ambiente e l’ecosistema”
Soddisfazione per il possibile inserimento dello sviluppo sostenibile nella Costituzione. E affinché la protezione dell’ambiente sia completa è necessario inserire anche la tutela degli animali come esseri senzienti. E’ il modo per proteggere tutte le forme di vita presenti in natura. Questo quanto emerge dalla richiesta contenuta in una lettera rivolta al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell’Ambiente e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, alla presidenza e ai capigruppo della prima commissione Affari costituzionali del Senato; a firmare la missiva alcune associazioni, da Animal Law Italia a HSI/Europe – Italia, da Oipa Italia alla Lav (Lega antivivisezione), l’Enpa, Legambiente, Animal protection, Animal equality Italia, Ciwf Italia.
Tra le altre cose l’argomento è già all’ordine del giorno della prima commissione del Senato, chiamata a esaminare alcune proposte di legge costituzionale in materia di tutela ambientale, motivo per il quale dopo l’impegno assunto da Draghi, nel corso della sua replica sulla fiducia, a inserire lo sviluppo sostenibile nella Costituzione; inteso come “strumento fondamentale per preservare il Pianeta per le future generazioni, nell’ottica di un ridisegnato rapporto dell’uomo con l’ambiente e l’ecosistema”.
Finora nella legislazione italiana gli animali sono considerati ancora come “res”, cioè come oggetti – viene spiegato – “secondo l’antica concezione del diritto romano, quindi privi di tutele specifiche che riguardano gli esseri senzienti, nonostante sia ormai acclarato che essi provino sentimenti a tutti gli effetti e, nel caso di animali da compagnia, siano parte integrante delle famiglie che li accolgono”.
Per le associazioni “non può concretizzarsi una reale protezione dell’ambiente e una vera transizione ecologica, tema cardine del discorso del presidente Draghi, senza una svolta seria e completa nella tutela costituzionale degli animali che sono ‘anche’ parte integrante dell’ambiente da proteggere”.
Inoltre – osservano ancora – “l’articolo 13 del Trattato di Lisbona richiama gli Stati membri dell’Unione europea a tutelare gli animali in quanto esseri senzienti, e ciò è già realtà in Paesi quali Germania, Austria e Svizzera. Ci sono altri esempi internazionali, come l’articolo 51 della Costituzione indiana indica, quale dovere di ogni cittadino, proteggere e provare compassione verso le creature viventi”. Quello che “auspichiamo – concludono le associazioni – è che Governo e Parlamento, condividendo uno sguardo costantemente rivolto al futuro sapranno cogliere l’opportunità storica che si profila per dare rilievo costituzionale ad una tematica che interessa tutti gli italiani che, grazie alla stretta relazione con cani, gatti e altri animali da compagnia, hanno profondamente rinnovato la loro relazione con gli animali. Ricordiamo che oltre un milione di cittadini, in prima persona, presta la propria attività di volontariato in questo ambito”.


Categorie: Varie

Una contessa, un generale e un medico: così nasce la Società torinese Protettrice degli Animali

20/02/2021

Nel 1871 il generale Giuseppe Garibaldi era stato sollecitato esplicitamente da una nobildonna inglese, lady Anna Winter, contessa di Southerland, membro della RSPCA e studiosa italianista – indignata dal cattivo trattamento verso gli animali – a costituire una Società di protezione degli animali in Italia.
L’interessamento della Winter era una conferma della diffusione fuori dalle isole britanniche del proselitismo della RSPCA nel campo del protezionismo in Europa e negli Stati Uniti, e per la costituzione di nuovi sodalizi.
Garibaldi aveva incaricato con una lettera inviata da Caprera il 1° aprile 1871 il medico frenologo Timoteo Riboli di occuparsi della tutela e della difesa delle specie animali nel nostro paese. «Mio caro Riboli, vi invio una lettera della signora Winter. Vi prego di istituire tale Società annoverando la signora come presidente ed io come socio. Vostro G. Garibaldi. Caprera, 1° aprile 1871».
La lettera di Anna Winter e quella di Garibaldi erano state pubblicate l’11 aprile nella Gazzetta di Torino insieme alle prime adesioni che intanto stavano arrivando al comitato costitutivo.
Era nata la «Società Protettrice degli Animali contro i mali trattamenti» che subiscono dai guardiani e dai conducenti che subito si era trasformata in Società Torinese Protettrice degli Animali mantenendo intatto l’obiettivo della prima Società, cioè il superamento delle sevizie e degli abusi su- biti dagli animali da fatica.
A lady Winter era stata affidata la presidenza onoraria e Garibaldi era stato iscritto come socio fondatore.
La nuova Società ha fatto fronte a diverse difficoltà legate alla diffidenza dei giornali, all’indifferenza del pubblico e alla mancanza di mezzi finanziari.
Attraverso una campagna di informazione il primo ostacolo era in gran parte superato con il crescente interessamento da parte della Gazzetta Piemontese, la Gazzetta di Torino e del conte di Cavour, mentre l’indifferenza del pubblico era all’inizio superata con l’attiva propaganda degli iscritti e la pubblicazione di un calendario distribuito gratuitamente a tutti i conduttori di veicoli, con notizie utili alla cura degli animali e sugli scopi della Società.
Per quanto riguarda il finanziamento, era grazie all’interessamento della contessa Winter che vennero raccolti nella sua cerchia di conoscenze inglesi al punto che la Società potè svilupparsi.
Lo statuto del nuovo ente era stampato nel 1872 dopo l’incarico al suo presidente di nominare una commissione di cinque membri per la compilazione.
Nel nuovo statuto – pubblicato in quattro lingue, italiano, inglese, francese e tedesco – i soci, che si distinguevano in effettivi, benemeriti ed onorari dovevano portare «seco un distintivo per farsi conoscere e rispettare dai conduttori genti municipali e dalla forza pubblica, onde aver diritto di ammonire i trasgressori e mano forte contro di essi a denunziare alle rispettive autorità i trasgressori punibili con: a) Multe; b) Sequestri dei veicoli c) Arresto personale» (art.4). […]
Il regolamento prosegue con: «Tenere ugualmente nota di coloro, che tratteranno male tanto sotto la fatica quanto nel loro semplice trasporto (sia per i mercati sia pel macello) gli animali da essi dipendenti, e, a norma delle vigenti leggi, ammonirli, richiamarli al dovere, ed in caso di ostinatezza, caparbietà o irragionevolezza, sottoporli a quelle Attraverso questo articolo del regolamento si coglie come il carattere della Società si fondava sul raggiungimento del suo scopo educativo attraverso un’azione preventiva ed una repressiva: «il premio ed il castigo» come scrisse Rostagni nel suo resoconto storico sulle attività della Società.
Lotta ai maltrattamenti e alla crudeltà quindi. Proprio perché le bestie «sono destinate a recar servigi, questi [l’uomo] non deve infliggere loro tormenti inutili, i quali riuscirebbero ad una diminuzione di questi servigi». Nell’ambito di questa impostazione, la Società non puniva né gli esperimenti di fisiologia sugli animali, al fine di conoscere le funzioni degli organismi viventi, né la macellazione a fini alimentari per la quale veniva raccomandato di usare metodi in grado di limitare le sofferenze. In questo caso la raccomandazione era di non fare soffrire troppo gli animali «nell’interesse medesimo di chi deve cibarsene, perché le carni riuscirebbero dannose alla salute».
I mezzi per realizzare questi obiettivi erano rimasti gli stessi per anni: persuasione e convincimento attraverso pubblicazioni speciali e pubbliche conferenze.
Anche a distanza di quasi trent’anni dalla sua costituzione, l’obiettivo principale della Società era rimasto quello educativo: «Educare, ingentilire l’animo: ecco il fine ultimo e precipuo della nostra Società, che vorrei composta non di poche centinaia di soci, ma di migliaia di cuori benefici, come perno di una radicale educazione la quale col tempo darebbe maggiori frutti di progresso di quello che posso- no dare le vive lezioni delle scienze naturali all’umanità e l’ostinata pedagogia che mira unicamente ad una superficialità effimera anziché al radicale svolgimento di quelle facoltà che sono poi il lavoro della nostra esistenza».
Grazie all’attivismo della contessa Winter nascono rapporti con la Società di Londra «la quale per antichità, per mezzi d’azione, per influenza e pel numero dei suoi componenti, può dirsi la madre di tutte le Società zoofile del mondo». Nel 1879 la regina Vittoria d’Inghilterra di ritorno da un viaggio sul lago Maggiore aveva ricevuto Riboli e alcune attiviste della Società. Ritornata in Inghilterra aveva scritto a Riboli una lettera in cui dichiarava di accettare volentieri il patronato onorario che le era stato offerto.
I rapporti erano consolidati anche con la Società di New York e con le altre italiane con le quali si era cominciato da subito a costituire un coordinamento. La Società era stata costituita in Ente morale con Regio Decreto (d’ora in avanti R.D.). 28 settembre 1889.
Tratto da: Andrea Maori, “La protezione degli animali in Italia – Storia dell’Enpa e dei movimenti zoofili ed animalisti dalla metà dell’Ottocento alle soglie del Duemila”, 2016, Edizioni Enpa, Roma.


Categorie: Animali e Cultura

Le attività in difesa delle tartarughe marine al delta del Po durante la brutta stagione

20/02/2021

“Ci sono state forti mareggiate e con la diminuzione della temperatura del mare si creano le condizioni, tutti gli anni, del fenomeno cosiddetto “cold stunning” ovvero stordimento o immobilizzazione da freddo, di cui le tartarughe marine sono le principali vittime. Fortunatamente non ne abbiamo trovate nella lunga verifica attuata, tra l’altro, con la preziosa collaborazione delle guardie zoofile di Enpa Lagosanto e di altre con specializzazione marittima – fluviale, provenienti da Rimini e dei Vigili Giurati di Goro, che proseguiranno l’attività di monitoraggio quando le condizioni lo richiederanno”.
Sono parole di Sauro Pari, presidente fondazione Cetacea Rimini-Riccione, dopo il sopralluogo avvenuto nella mattinata di sabato 13 febbraio sull’Isola dell’Amore (delta del Po), sito di Interesse Comunitario (S.I.C.), con partenza dalla Marina di Goro.
La squadra, guidata da Sauro Pari, nell’ambito dello studio monitoraggio e tutela delle tartarughe marine e dei cetacei, ha verificato e documentato attentamente i luoghi.
I tecnici intervenuti hanno svolto rilievi fotografici e perlustrazioni specifiche.
Il risultato certifica la valenza naturalistica del luogo privo totalmente di presenza antropica, unico, forse, per estensione e caratteristiche nel Medio e Alto Adriatico.
Da: Francesco Lavezzi, Provincia di Ferrara


Categorie: Varie

Discorso Draghi in Senato, Enpa: “Bene centralità di ambiente e biodiversità. Ora scelte coraggiose”

19/02/2021

“Un discorso davvero importante che ha portato con forza e all’attenzione di tutti, e del Parlamento in primo luogo, la crisi ambientale legata alle responsabilità umane, la necessità di profondi cambiamenti nei modelli di crescita e l’urgenza, anche etica, di lasciare alle future generazioni un buon pianeta. E’ necessario che da questa visione globale nasca una capacità di empatia, fondamentale per salvare l’ambiente e tutte le specie che vi vivono. Ora questa empatia va praticata attraverso scelte coraggiose e forti.” Così l’Ente Nazionale Protezione Animali sulle parole rivolte al Senato questa mattina dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi.
“Bene ha fatto il presidente Draghi – conclude l’Enpa – a richiamare le parole di Papa Francesco sulle responsabilità delle tragedie naturali che non sono casualità ma la risposta della terra al nostro maltrattamento. La protezione del futuro dell’ambiente, conciliata con il bene di tutti, richiede davvero un approccio nuovo. Anche per questo è davvero importante che nelle parole di Draghi siano stati richiamati concetti come la biodiversità e l’agricoltura, temi sui quali la nostra associazione da sempre lavora per promuovere modelli di vita diversi e per superare tipologie di produzioni ormai insostenibili come gli allevamenti intensivi.


Categorie: Eventi e Appuntamenti, Varie

Avvelena e uccide cane del vicino: condannata a 1 anno e 3 mesi. Enpa: “Sentenza importante che rimette al centro la vita degli animali"

19/02/2021

Probabilmente infastidita dall’abbaiare del cane ha comprato del lumachicida e ha avvelenato l’animale, un Irish terrier di nome One, uccidendolo. Ad incastrare la donna responsabile di questo terribile atto le telecamere a circuito chiuso dei proprietari. Il Tribunale di Forlì ha condannato L. C., 53 anni di Meldola (Forlì), a un anno e tre mesi di reclusione, pena sospesa e a risarcire 2.000 euro ai proprietari del cane ucciso e 500 euro ad ogni associazione costituita. Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa: “Si tratta di una sentenza importante perché mette al centro il valore della vita dell’animale, spesso vittima di insofferenza o litigi tra vicini. Iniziano ad essere sempre più numerose le pronunce in materia di liti tra vicini, spesso causate da intolleranze nei confronti dei rispettivi animali o di uno dei due, che sfociano, purtroppo, nella morte dei pet innocenti. Ringrazio l’avv. Claudia Ricci, responsabile dell’ufficio legale nazionale, e l’avv. Franca Maltoni, riferimento della RETE LEGALE ENPA a Forlì che hanno seguito il procedimento, supportando la famiglia di One.”
I fatti risalgono al 6 ottobre 2016. Le indagini dei Carabinieri di Meldola e l’esame dei video delle telecamere a circuito chiuso della famiglia di One, hanno fatto subito luce sull’accaduto. Nei filmati, infatti, si vede la donna (53 anni) avvicinarsi alla casa in cui viveva l’animale. Dalle 9.30 alle 9:45 si vede che l’imputata si è avvicinata per otto volte alla rete del giardino e ha consegnato presumibilmente dei bocconi. Sempre dalle immagini, infatti, si vede il cane che si avvicina alla recinzione e torna indietro, masticando qualcosa. “Un tempo – continua Carla Rocchi –questi orrori venivano tacitamente accettati e restavano fuori da ogni tutela giudiziale. Pian piano, le persone, sentendosi anche supportate dall’intervento di associazioni come l’Enpa, si rivolgono sempre più numerose al nostro ufficio legale: sia per segnalare casi limite come questo per chiedere di essere affiancate in giudizio, sia per avere consigli onde evitare di far sfociare le liti in animalicidio”. D’altronde ormai, come comunicato dell’associazione degli amministratori Anammi, i diverbi legati agli animali domestici sono al secondo posto tra i motivi più frequenti per i quali un condomino coinvolge l’amministratore. Cani lasciati soli che abbaiano o bisogni lasciati non proprio dove dovrebbero causano il 35,2% delle liti, superando diverbi legati alla ripartizione delle spese condominiali o dell’attribuzione dei parcheggi.


Categorie: Varie

Enpa 150° Festival, video e immagini per il benessere degli animali e la tutela della biodiversità

19/02/2021

Video e foto per difendere gli animali: per i suoi 150 anni l’Ente Nazionale Protezione Animali lancia il Concorso “Enpa 150° Festival” sulla libertà universale di tutte le specie affinchè riescano a vivere felici e nel rispetto reciproco.
L’iniziativa mette al centro cortometraggi e fotografie che possano indurre ad una riflessione sul significato di libertà di ogni essere vivente. L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del 150° anniversario della fondazione dell’Ente Nazionale Protezione Animali e punta fare emergere i diritti di tutti gli esseri viventi, innescando una possibile inversione di rotta rispetto a quanto di sbagliato è stato fatto sino ad ora.
I lavori partecipanti al concorso dovranno essere stati realizzati dopo il 15 Marzo 2019. Ogni partecipante al premio può inviare una o più opere.
La partecipazione è gratuita. I video potranno essere di fiction o documentari, con durata non superiore ai 10 minuti, titoli compresi; le immagini dovranno essere inviate in formato jpg con una risoluzione 300 dpi.
Saranno assegnati:  premio per il miglior cortometraggio:  600 Euro e un attestato; premio per la miglior fotografia: 400 Euro e un attestato.
Il termine per inviare le proposte è il 30 giugno 2021. Le opere selezionate saranno inoltre pubblicate sul sito dell’Enpa in un apposito catalogo on line o sito web.
Per informazioni e dettagli cliccare qui. (http://www.enpa.it/upload/content/2021215133145213.pdf)
ENPA 150 immagini


Categorie: Eventi e Appuntamenti

La storia del gatto Bikila: per salvarlo dalla paralisi, in pochi giorni i suoi sostenitori raccolgono la somma per l'intervento gatto (video)

18/02/2021

Bikila, micio sfortunato, ha suscitato l’empatia e la generosità di quanti hanno letto la sua storia travagliata tanto da ricevere con una sottoscrizione la somma necessaria per affrontare le spese per le operazioni necessarie per restituirgli la possibilità di vivere come un gatto normale.
Tanti gli incidenti che hanno funestato la vita di Bikila ma tanti anche i cuoi che si sono commossi per lui e hanno contribuito ini pochi giorni a mettere insieme la somma necessaria per operarlo.
I volontari di Enpa che si prendono ora cura di Bikila, tengono aggiornati i suoi sostenitori sulla loro pagina Facebook aggiornano sulla situazione del bel gattone nero. “Giovedì 4 febbraio avrebbe dovuto essere operato a tibia e femore, ma poiché l’intervento si è presentato particolarmente complicato ed era sedato da tanto tempo i veterinari hanno preferito operarlo solo alla tibia – spiegano – Appena avrà recuperato bene, verrà operato anche al femore destro e successivamente alla zampa sinistra. Sarà un percorso lungo, si parla di 6 mesi circa, e doloroso, speriamo poi possa tornare ad avere una vita come tutti i gatti giovani della sua età”.
Il randagio era stato salvato dall’Enpa dopo che aveva ingerito un boccone avvelenato. Poi, un’altra brutta notizia: un problema alle ossa delle anche, che se non operato con urgenza lo avrebbero condannato a morte con sofferenza. Già non riusciva a camminare. Da lì, la grande mobilitazione per raccogliere la somma necessaria agli interventi. In soli 8 giorni il denaro – 2mila euro – è stato raccolto e la prima operazione è stata fatta. Il micio si trova in stallo da una volontaria. Sulla pagina Facebook di Enpa Reggio Emilia gli aggiornamenti.
Sarà un percorso lungo (si parla di 6 mesi circa) e doloroso, speriamo poi possa tornare ad avere una vita normale, come tutti i gatti giovani della sua età e che tutto questo rimanga solo un lontano ricordo  per lui. Un video mostra Bikila è in compagnia del suo amico Pastel anche lui in stallo presso la volontaria, anche lui arrivato come molti gatti dopo un incidente con un problema ad un occhio che gli è stato asportato.

ENPA corre in aiuto di  molti animali feriti e in grave difficoltà, chi volesse contribuire ad aiutarne altri come Bikila e Pastel puo sostenrci con una donazione a ENPA REGGIO EMILIA IBAN IT37A0503412800000000010332
https://www.facebook.com/EnpaRe/videos/263622251829780 (video)


Categorie: Storie del cuore

Scandalo trasporto di animali vivi: animalisti denunciano nave al largo della Sardegna con carico di bovini in trappola

18/02/2021

Una  nave partita dalla Spagna carica di animali vivi è stata rifiutata in Libia per via di una malattia zoonotica e ora migliaia di animali si trovano al largo delle coste italiane senza una destinazione, in viaggio in condizioni terribili da oltre due mesi. Una seconda nave, anch’essa partita dalla Spagna, è stata rifiutata in Libia per gli stessi motivi e si trova ora al largo di Cipro dopo settimane di navigazione senza meta. Entrambe le navi – partite da porti spagnoli – viaggiano molto probabilmente con animali a bordo: si tratta delle navi Elbeik, che trasporta 1.776 bovini, e Karim Allah che trasporta 895 bovini. Entrambe sono approvate dall’Unione europea con certificato per il trasporto di animali vivi nell’UE, in particolare dalla Croazia e dalla Romania. La vicenda dimostra ancora una volta l’inadeguatezza dei viaggi di animali vivi anche sul territorio europeo e il dramma a cui sono costantemente e inutilmente sottoposti gli animali. Animal Welfare Foundation, Animal Equality ed Enpa – assistite dallo Studio Conte & Giacomini nella persona dell’Avv. Manuela Giacomini – hanno deciso di procedere contro una delle due navi, la Karim Allah, che attualmente si trova in rada al largo di Cagliari, e di segnalare la situazione al Ministero della Salute, alla Procura della Repubblica di Cagliari e Capitaneria di Porto di Cagliari, e chiedere un intervento urgente della Capitaneria di Porto di Cagliari e di un veterinario competente.
La nave infatti avrebbe dichiarato alle autorità sarde di trasportare solo mangimi, quando solo pochi giorni fa aveva dichiarato alle autorità portuali di Augusta, in Sicilia, di trasportare animali vivi. «I casi sono due: o la nave sta mentendo e quindi trasporta in condizioni agghiaccianti da mesi migliaia di bovini rilasciando dichiarazioni false, oppure ha scaricato in mare i corpi degli animali morti durante il viaggio. In entrambi i casi si tratta di violazioni gravissime» dichiarano le associazioni. «Chiediamo che le autorità italiane intervengano quanto prima a mettere fine a una situazione allarmante, sia per la completa violazione dei diritti di questi animali sia per il pericolo costituito da trasporti effettuati nello sprezzo delle regole igienico-sanitarie e di benessere animale anche più basilari» concludono le associazioni. Animal Welfare Foundation ha già segnalato la problematica alle autorità europee competenti, all’interno di numerose denunce già presentate nei mesi scorsi a sostegno dei dossier al vaglio in Europa proprio contro questi viaggi ingiusti e spesso operati in completa violazione delle norme europee e nazionali. Per completezza, riportiamo nello specifico la situazione delle due navi che indica quanto segue:

 

La Elbeik ha lasciato Tarragona (Spagna) in dicembre ed è arrivata a Tripoli (Libia) il 10 gennaio 2021, trasportando 1.776 vitelli trovati affetti dalla malattia della lingua blu. La Elbeik è stata respinta e ha lasciato il porto libico a pieno carico il 25 gennaio. È stata poi avvistata ancorata a Lampedusa dal 26 al 27 gennaio. È arrivata ad Alessandria (Egitto) la mattina del 1 febbraio e ripartira il 4 febbraio nel pomeriggio. È rimasta ancorata al largo di Alessandria fino al 10 febbraio e poi si è diretta a nord verso una destinazione non rivelata. Ora è vicina a Cipro e riferisce di essere “parzialmente carica”.  Il 18 dicembre 2020, la Karim Allah che trasportava 895 vitelli ha lasciato Cartagena (Spagna), presumibilmente diretta a Iskenderun (Turchia). Poi ha cambiato rotta e si è diretta a Tripoli (Libia). Il bestiame era sospettato di essere affetto dalla malattia della lingua blu. Il centro nazionale libico per la salute degli animali ha rifiutato di approvare l’ingresso del bestiame malato. La Karim Allah è partita e più tardi ha chiesto il permesso di attraccare a Bizerte (Tunisia), presumibilmente per prendere il foraggio per gli animali, ma le è stato negato l’ingresso a Bizerte o in qualsiasi altro porto tunisino ed è stata costretta a lasciare le acque territoriali tunisine. È stata avvistata nel porto di Augusta (Sicilia, Italia) il 28 gennaio. Ha lasciato Augusta da poco riferendo di essere “parzialmente carica”, poi si è fermata ed è stata ancorata al largo di Cagliari (Sardegna, Italia) e attualmente è in rada presso il porto di Cagliari (Italia).


Categorie: Varie

Arriva il 17 febbraio “S.O.S. Gatto”, il film che racconta la vita di 4 professionisti del salvataggio feli

17/02/2021

Cosa fare se ci imbattiamo in un gatto randagio ferito o affamato? S.0.S. GATTO, in Tvod a partire dal 17 febbraio, in occasione della Festa mondiale del gatto, distribuito da Wanted Cinema, racconta la vita di quattro professionisti del salvataggio felino che ogni giorno recuperano numerosi gatti dall’abbandono e dal randagismo a New York. Una favola metropolitana di coraggio e voglia di cambiamento. Il film sarà disponibile sulle principali piattaforme di streaming on demand. Il film sarà disponibile a partire dal 17 febbraio sulle principali piattaforme Tvod distribuito da Wanted Cinema con il patrocinio dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA).
Questo documentario nasce dalla scoperta quasi casuale, da parte dei due registi, del problema del randagismo felino a New York, in particolare a Brooklyn. Un problema che negli ultimi 10 anni è aumentato in maniera importante.
S.O.S GATTO è nato con il contributo di una campagna Kickstarter nel 2017 che ha riscosso un grandissimo successo attirando una serie di sostenitori fino ai produttori del film.
Il film verrà programmato su oltre 40 sale virtuali e il ricavato degli incassi andrà a contribuire al finanziamento del crowdfunding “Cinemarmocchi”, un’iniziativa di raccolta fondi per aprire la prima sala cinematografica a misura di bambino a Milano, nel quartiere Giambellino. La raccolta fondi è online sulla piattaforma Produzioni dal Basso.
Sinossi: Sassee, Claire, Tara e Stu vengono seguiti notte e giorno mentre percorrono Brooklyn per salvare i gatti per strada. Il film mostra la straordinaria abilità di questi appassionati di mettere la loro vita a servizio di una causa che per molti sembra irrilevante. Aiutare gli amici a quattro zampe ha contribuito a cambiare le loro vite in meglio e le testimonianze di queste persone evidenziano come con il piccolo impegno personale si può migliorare una questione sociale e della vita metropolitana non indifferente.

 

 


Categorie: Animali e Cultura

Il gatto Larry festeggia 10 anni a Downing Street- I premier passano lui resta

16/02/2021

Il gatto Larry, primo felino d’Inghilterra a essere insignito del titolo di ‘Chief Mouser’, ossia ‘l’acchiappatopi in capo’, festeggerà domani 10 anni di permanenza a Downing Street. Era il 15 febbraio 2011 quando il soriano, che allora aveva quattro anni, mise la zampa per la prima volta nella sede del primo ministro britannico.
Da allora si sono succeduti tre premier e il Regno Unito ha attraversato il difficile percorso della Brexit.
Nel frattempo l’ineffabile felino, proveniente da un rifugio londinese per animali abbandonati, ha però sempre mantenuto salde le redini del potere, nonostante le sue abilità nella caccia ai topi, dopo un promettente inizio, abbiano lasciato parecchio a desiderare.
O, quantomeno, Larry aveva preferito dedicarsi alla “pianificazione tattica” dopo i tre roditori catturati nei primi mesi a Downing Street, spiegò David Cameron, l’ex premier che lo accolse al numero 10.
La diplomazia di Larry, basata senza dubbio sul ‘soft power’, “ha catturato i cuori dei cittadini britannici”, spiega una nota di Downing Street.
Un rapporto che è stato particolarmente cordiale con i giornalisti, che non hanno mai mancato di dispensargli carezze e spuntini e di documentarne le occasionali intemperanze, come i combattimenti per la supremazia felina con Palmerston, il gatto del Foreign Office, che lo scorso anno ha lasciato la politica per ritirarsi in campagna.
Altalenanti i rapporti con i leader mondiali. Se Larry si lasciò accarezzare dall’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, fu più complicato il rapporto con il successore Donald Trump, sotto la cui limousine presidenziale si rintanò, rifiutando di abbandonare la posizione con una risoluta ostinazione che avrebbe reso orgoglioso Churchill.
Pur avendo abituato il pubblico a un dignitoso silenzio, Larry ha raccontato la sua storia in una biografia, ‘The Larry Diaries’, firmata dal giornalista James Robinson, e vanta un profilo Twitter non ufficiale, @Number10cat, con oltre 433 mila seguaci.
Interpellato dalla France Presse, l’amministratore del profilo ha chiarito di essere un mero portavoce e di limitarsi a riportare fedelmente il pensiero di Larry.
“La prima cosa da ricordare è che io abito qui permanentemente, i politici si limitano a convivere con me finché non vengono licenziati”, è il monito del felino, “prima o poi capiranno tutti che sono io che comando qui”.


Categorie: News dal Mondo

Proseguono più frequenti gli avvistamenti della pantera nel Barese

16/02/2021

Gli avvistamenti di grossi felini vaganti per le nostre campagne è un fenomeno ricorrente in estate ma quest’anno evidentemente una pantera nera ha deciso di avvantaggiarsi. Continuano infatti gli avvistamenti di una pantera nel territorio Barese: gli ultimi in un’area di circa 30 km. Dopo la prima segnalazione e gli accertamenti da parte dei carabinieri del Gruppo Forestale il 4 febbraio a Castellana Grotte, il felino oggi e’ stato avvistato ad Adelfia. Soltanto ieri e’ stato segnalato in zona Santa-Croce-Perrotta nell’agro di Acquaviva delle Fonti e poi anche sulla provinciale che da quest’ultima citta’ conduce a Santeramo in Colle, in un’area al confine con Cassano delle Murge. Dal primo avvistamento a Castellana, la pantera dovrebbe aver compiuto oltre 70 km in 10 giorni. Per questo i sindaci delle citta’ interessate Giuseppe Cosola di Adelfia, Davide Carlucci di Acquaviva, Maria Pia di Medio di Cassano, hanno emanato ordinanze in cui vietano il divieto di transito ciclo-pedonale e di svolgimento di qualsiasi attivita’ sportiva ai cittadini in tutte le strade di campagna e sulle strade extraurbane del territorio. Il divieto di eseguire potature di alberi o lavori in campagna per il territorio comunale interessato. Al fine di evitare di spaventare il felino con la conseguente manifestazione di comportamenti aggressivi hanno ordinato, inoltre, ai proprietari di animali domestici e di allevamento di tenere gli stessi al sicuro, in un recinto che ne limiti gli spostamenti e che li protegga da eventuali attacchi. Anche Gianluca Vurchio, sindaco di Cellammare, comune ad appena 8 km da Adelfia, ha invitato i cittadini a “prestare massima attenzione e nel caso di avvistamenti reali, invito a contattare tempestivamente il numero 112”. (AGI)


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La terribile fine di London, cavalla legata e lasciata morire di fame da un 70enne di Castelvetrano. Enpa cerca giustizia

15/02/2021

Lasciata morire di fame con volontaria indifferenza. Una crudele agonia durata giorni per una cavalla legata ad un albero e senza cibo. Così si è spenta la vita di London, una cavalla trovata in fin di vita e poi morta, a Castelvetrano. Per quei fatti ora è a processo il proprietario, un uomo di Castelvetrano di 70 anni rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Marsala.
I fatti risalgono al primo ottobre 2018. London viene trovata agonizzante in un appezzamento di terreno di contrada Seggio, a Castelvetrano. A scoprire la cavalla in fin di vita un cane, che ha cominciato ad abbaiare attirando l’attenzione della proprietaria. Sul posto sono poi intervenuti i vigili urbani e il veterinario dell’Asp di Trapani. Per London, però non c’è stato nulla da fare. E’ morta poco dopo.
L’Ente Nazionale Protezione Animali è stato ammesso come parte civile nel procedimento contro un uomo che dovrà rispondere di uccisione di animale per aver legato con una corda una cavalla ad un albero ed averla lasciata morire di fame nel 2018 a Casteltretrano (Trapani). Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa: “L’agonia e la sofferenza che deve aver provato London, questo il nome della cavalla lasciata morire, nelle sue ultime ore di vite è inaccettabile. Per questo fin dal primo momento con il nostro ufficio legale ed in particolare con l’avv. Claudia Ricci, responsabile dell’ufficio legale nazionale, e l’avv. Riccardo Rubino, riferimento della RETE LEGALE ENPA a Marsala, ci siamo impegnati affinché un delitto così crudele non rimanesse impunito e nell’udienza di oggi, nella quale è stata discussa la messa alla prova dell’imputato, i nostri legali hanno sottolineato l’importanza che l’eventuale messa alla prova debba, però, avere una condotta ‘molto riparatrice’ . Ringrazio anche la nostra Sezione di Castelvetrano che sin dal primo momento si è attivata.”. Il giudice del Tribunale di Marsala ha fissato l’udienza per sciogliere la riserva di messa alla prova per l’11 marzo.


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