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Per ora non è necessario vaccinare anche gli animali. Cani e gatti non svolgono un ruolo importante nel contagio del virus agli umani

31/12/2020

Per ora non è necessario vaccinare anche gli animali. E’ quanto emerge da  uno studio pubblicato su Science secondo il quale cani e gatti non svolgono un ruolo importante nel mantenimento o nella trasmissione della malattia agli esseri umani.
A quanti proprietari di animali, allarmismi e fake news hanno creato dubbi e preoccupazioni, un report pubblicato sulla rivista Science – riportato da dall’agi.it – emerge che, sebbene i dati indichino la possibilità di infezione da parte di una serie di specie, attualmente non emerge la necessità di sviluppare un vaccino Covid-19 per gli animali.
“SARS-CoV-2 non è mai stato un problema esclusivamente umano – dichiara William Karesh, vicepresidente esecutivo per la salute e le politiche presso EcoHealth Alliance, un’organizzazione no profit che tiene traccia delle malattie emergenti negli animali –, fin dai primi giorni della pandemia gli animali domestici, il bestiame e la fauna selvatica sono stati oggetto di diverse domande relative alla possibilità di contrarre l’infezione. Non è ancora chiaro quanti cani e gatti siano stati infettati dal nuovo coronavirus, ma la manifestazione sintomatica della malattia sembra essere lieve o del tutto assente in questi casi”.
Gatti e cani possono essere infettati e sembra che i gatti possano trasmettere l’infezione ai loro simili, almeno da quanto emerge dalle analisi in laboratorio. I visoni in centinaia di allevamenti in tutto il mondo sono stati abbattuti massivamente a seguito di focolai epidemici e gli scienziati temono che gli animali domestici possano trasmettere il virus alla fauna selvatica, creando un serbatoio incontrollabile della malattia.
“Cani e gatti – prosegue Karesh – non svolgono un ruolo importante nel mantenimento o nella trasmissione della malattia agli esseri umani, per cui non sussiste la necessità di un vaccino per il mantenimento della salute pubblica”. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), che concede licenze commerciali per i vaccini per animali domestici, non sta effettivamente approvando alcuna procedura.
“Studi di laboratorio suggeriscono che SARS-CoV-2 può infettare una vasta gamma di animali – sostiene Jonathan Epstein, vicepresidente per la scienza e la divulgazione presso EcoHealth – dagli scoiattoli alle pecore fino ai capodogli, ma in cima alle specie che destano preoccupazione vi sono le grandi scimmie. I virus respiratori umani in passato sono stati fatali negli scimpanzé e nei gorilla”.
Gli scienziati sottolineano che anche le specie in via di estinzione possono correre un rischio maggiore.
“Esiste il potenziale che il virus muti nuovamente per tornare alla fauna selvatica – osserva Epstein – ma credo che per quanto riguarda i visoni e i primati sia necessario ripensare al modo in cui interagiamo con loro. I primi vengono allevati in stabilimenti ad alta densità, il che favorisce la trasmissione di agenti patogeni e per le interazioni con le scimmie sarebbe sempre meglio indossare una mascherina”.
L’esperto ribadisce poi che sarà opportuno mantenere le precauzioni con gli animali in grado di trasmettere l’infezione anche dopo che il vaccino avrà raggiunto la popolazione mondiale.
“Ad ogni modo, se dovesse emergere la necessità di un vaccino per animali – sostiene Karesh – reindirizzare le procedure dovrebbe essere relativamente semplice. Le risposte immunitarie variano tra le varie specie, per cui bisognerebbe modificare ad hoc il livello di antigene, ma i fondamenti dell’approccio non cambierebbero”.

 


Categorie: News dal Mondo

Capodanno: Costa, no a palloncini e fuochi d'artificio Ministro, inquinano e uccidono gli animali

31/12/2020

In occasione del Capodanno anche Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha voluto sottolineare con una dichiarazione raccolta dalla Ansa, la pericolosa inutilità di fuochi d’artificio e quant’altro destinato ad inquinare il nostro pianeta.
Tra qualche giorno finira’ questo anno complicato, difficile e che ci ha posto di fronte a scelte impegnative anche nel nostro quotidiano: la voglia di festeggiare e’ tanta, lo immagino. Pero’ fate attenzione, ogni nostro comportamento, ogni nostra azione ha degli effetti sul nostro pianeta”. Lo scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un post su Facebook avvertendo che “sta girando una catena che invita i cittadini a lanciare in aria palloncini colorati, per quanto possa sembrare un’iniziativa bella e lodevole, vi chiedo di NON farlo. I palloncini, una volta in aria, scompaiono dalla nostra vista, il gioco finisce ma quei palloncini non si dissolvono nel nulla, continuano a volare, poi scendono e finiscono nell’ambiente o nei mari diventando una trappola di morte per molti animali”. Stessa cosa, prosegue il ministro dell’Ambiente, “per i fuochi di artificio, oltre a essere vietati in molte citta’, sono un’enorme fonte d’inquinamento e possono terrorizzare tanti animali, sia in aria che in terra. Rendiamoci conto che non esistiamo solo noi umani in questo pianeta e dobbiamo avere rispetto per tutti. Possiamo festeggiare e divertirci lo stesso, io lo faccio da tantissimi anni e possiamo farlo tutti”. (ANSA). 


Categorie: Varie

Fuochi di artifcio e animali. Il lockdown non ferma i botti. I consigli dell’Enpa per proteggere i nostri animali (video)

31/12/2020

Sembra proprio che neanche la pandemia, il lockdown e tutte le limitazioni di movimento previste dal Dpcm per contenere la diffusione del Covid19 abbiano fermato i botti illegali, almeno a giudicare dalla quantità di notizie di sequestri di fuochi che stanno uscendo in questi giorni, l’ultima questa mattina: 200 chili di ‘botti’ illegali sequestrati a Cagliari dalla Polizia di Stato. Per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali ha stilato una serie di consigli da seguire per aiutare i nostri animali a vivere al meglio questo momento così traumatico per loro. Il 45% dei cani, infatti, quando sente i fuochi di artificio mostra segni di paura, atteggiamenti di ansia, panico o fuga. Ma cosa può succedere davvero ai nostri animali? Cosa possiamo fare o non fare per aiutarli? (video)
Cosa puoi fare prima e durante la notte di Capodanno?
-Innanzitutto verificare che il microchip del pet sia leggibile dal veterinario.
– È anche una buona idea attaccare una medaglietta di identificazione al collare.
– Assicurati che la tua casa e il tuo giardino siano il più possibile a prova di fuga.
– Assicurati che tutte le porte e le finestre siano chiuse saldamente.
– Se possibile, controlla che il tuo cane non abbia accesso alle porte che conducono all’esterno, specialmente quando le persone entrano o escono da casa.
– Proteggi eventuali vie di fuga nel vostro giardino, per ogni evenienza, e assicurati che tutti in casa sappiano che devono essere veloci per aprire e chiudere
Come mantenere il cane sicuro e calmo durante i fuochi d’artificio? I consigli della esperta cinofila Enpa, Giusy D’Angelo
-Tienilo dentro: anche se il tuo cane trascorre la maggior parte del suo tempo all’aperto, portalo dentro durante i fuochi d’artificio. Questo gli impedirà di fuggire quando si sente spaventato, il che può metterlo in pericolo.
-Crea uno spazio sicuro: se il tuo cane è abituato alla cuccia, rendi disponibile la sua cuccia, poiché probabilmente è già uno spazio sicuro per lui. Altrimenti, mettilo in un bagno o in un’altra piccola stanza con musica classica ma ancor meglio sarebbe usare audiolibri, è stato dimostrato che ascoltare la voce umana con una corretta cadenza induce i cani a regolare respirazione e battiti cardiaci (scarica il nostro audiolibro : http://www.enpa.it/it/68613/nav/audiolibro-un-cucciolotto-da-amare/-un-cucciolotto-da-amare-consigli-per-accogliere-i.aspx ) o rumori neutri per aiutare a soffocare il boom dei fuochi d’artificio. Arricchisci la sua stanza con oggetti che creino un ambiente tridimensionale dove lui può mostrare il suo bisogno. Mettersi sopra la cuccia, nascondersi sotto le coperte o afferrare un gioco può farlo sentire maggiormente a proprio agio. Puoi incrementare il benessere attraverso gli odori per cui, oltre a contaminare la stanza con odori che conosce e lo rende sicuro, aggiungi odori nuovi che stimolino un’attività olfattiva mirata alla serenità.
– Prova un cappotto aderente: avvolgenti gilet e cappottini aderenti esercitano una leggera e costante pressione. Molti cani lo trovano rilassante e calmante. È’ possibile che tali prodotti siano di aiuto in altre situazioni che inducono ansia, come i temporali..


Categorie: Curiosità

Una gattina addormentata nella mangiatoia del presepe in piazza di Ruvo di Puglia, un messaggio di rispetto, tolleranza, pace, serenità e amore

31/12/2020

Questa storia di Natale, triste e tenera, arriva dalla sezione Enpa di Ruvo di Puglia (BA).
Queste foto, a nostro avviso di una tenerezza disarmante, sono state scattate nel nostro paese (Ruvo di Puglia).
Il gatto che ha trovato riparo nel presepe cittadino è una micia che è stata sbattuta fuori casa con i suoi due fratelli dopo che la loro mamma umana è morta. I familiari della donna, dopo aver preso possesso della casa, hanno lasciato i gatti soli, per strada, abbandonati al loro infelice destino.
Purtroppo questo Natale sarà diverso per loro: non hanno più una casa nè potranno più rivedere la loro padrona che tanto li ha amari.
La micia ha trovato accoglienza nelle stradine del nostro centro storico e dopo aver mangiato, puntualmente va a rintanarsi all’interno del presepe.
Quel posto è diventato un po’ la sua tana sicura, lì non teme nulla e soprattutto nessuno le fa del male.
E’ su questo aspetto che vorremmo indirizzare la vostra attenzione.
Queste foto, silenziosamente scattate da passanti che hanno notato la presenza di un “bambinello un po’ inconsueto”, ci lasciano ben sperare.
La gente, infatti, pian piano sta capendo che il rispetto verso questi animali, cani o gatti che siano, vaganti per le vie del nostro paese viene prima di ogni altra cosa.
Una parvenza di civiltà sta lentamente prendendo piede anche qui da noi. E non possiamo che esserne felici e orgogliosi.
Questa povera orfanella di nome Mary contribuisce a lanciare il messaggio che da tempo ci affanniamo a divulgare: noi umani, gatti e cani siamo tutti cittadini di un’unica comunità, e se questi animali vengono rispettati sul territorio, possono tranquillamente convivere con la collettività.
Occorre dunque perseverare affinché ovunque avvenga un grande cambiamento culturale alla cui base vi siano il senso del RISPETTO e della TOLLERANZA. Certo, non sempre la popolazione si dimostra pronta ad accettare questa presa di coscienza. Tuttavia non bisogna mai mollare la presa e bisogna insistere con opere di sensibilizzazione nei confronti della collettività, perchè i risultati pian piano si vedono. E noi dell’ENPA di Ruvo di Puglia riteniamo che queste immagini ne siano la concreta dimostrazione.
A margine di queste righe, vorremmo davvero che questo che ci stiamo apprestando a vivere sia dunque un Natale finalmente differente, un Natale di RISPETTO e TOLLERANZA nei confronti di ogni essere vivente!
Foto:  © Vito Di Vittorio
#Enparuvodipuglia


Categorie: Storie del cuore

Orsi, nel Casteller un Natale all’insegna del maltrattamento. Enpa: devono tornare liberi

31/12/2020

Dateci notizie attuali e circostanziate sulle condizioni dei tre orsi detenuti nella prigione del Casteller. Come stanno? Siamo preoccupati dal momento che lo stesso Servizio Foreste e Fauna, che ha l’obbligo di tutelarli, ha comunicato di non avere le cartelle cliniche dei plantigradi. Per loro sarà un Natale tristissimo all’insegna della cattività e dello sconvolgimento dei ritmi biologici. Impossibilitati ad andare in letargo sono rinchiusi in piccoli bunker di cemento, con temperature elevate e situati in bassa quota, obbligati ad una forzata convivenza con i loro compagni di sventura, non contemplata in natura. Una situazione che già così configura un autentico maltrattamento e resa ancora più grave con i lavori del Casteller la cui fine è prevista solo a febbraio.
“Maltrattamento, presidente Fugatti, non è soltanto il provocare lesioni fisiche agli animali. Maltrattamento è la violazione delle esigenze etologiche che sono dettate dalla natura come notoriamente, da quasi vent’anni, la legge il codice penale e la scienza affermano all’unisono.
La struttura del Casteller è ormai obsoleta, incompatibile con il benessere degli animali e anche estremamente costosa. Come emerso dalla risposta dell’assessore Zanotelli all’interrogazione della consigliera Coppola costa infatti ai contribuenti molto denaro. Spese quindi inutili che non aiutano a tutelare il benessere della più rara e preziosa biodiversità che il Trentino ospita e che è, lo ripetiamo, patrimonio di tutti i cittadini italiani, tutelata da norme europee e internazionali. Se il Casteller nel 2020, e in questo Natale, è divenuto tristemente il simbolo delle politiche aggressive della Pat nei riguardi della natura selvatica d’Italia, il nostro simbolo sono invece le bellissime immagini di M49 quando era libero nella sua felice latitanza e si rotolava nella neve, con pure capriole di gioia. Questo Natale potremo solo immaginarli, proiettati in un futuro migliore nel frattempo lavoriamo con tutte le nostre risorse per rivedere M49 e tutti gli orsi del Casteller di nuovo liberi e per mettere un punto all’insensata guerra portata avanti dall’amministrazione trentina contro questa risorsa meravigliosa del nostro Paese.


Categorie: Varie

Botti di Capodanno, per Enzo Salvi meglio comprare cibo per i 4 zampe meno fortunati (video)

30/12/2020

Ancora una volta Enzo Salvi, attore romano, mostra la sua sensibilità nel tutelare gli animali da quanto può rappresentare un pericolo per loro. Questa volta il suo appello è per destinare i soldi che avremmo speso per i fuochi d’artificio, a regalare cibo e felicità a cani e gatti bisognosi.
Il video mostra Salvi mentre rivolge il suo appello a quanti hanno cuore per recepirlo. Accanto a lui i suoi adorati cani, Zeus e Peggy, che gli leccano il viso: “In questo periodo di crisi perché spendere soldi per i botti che spaventano a morte gli animali? Fate una bella cosa: risparmiate e acquistate scatolette di cibo per i cani e i gatti meno fortunati. . Compirete un gesto di grande cuore e farete più rumore di uno stupido botto. Ve lo dice uno che ama i cani. Sono i nostri angeli. Non fate loro del male”.

 

 


Categorie: Varie

Drago barbuto passa il Natale al freddo sull'autostrada: salvato dalla polizia

30/12/2020

Non deve essere stato certo un bel Natale quello di un povero drago barbuto abbandonato o perso (?) in un’area di servizio lungo l’autostrada A7 Milano-Venezia. Dalla notizia riportata dall’ Agi, si tratta di un drago barbuto (Pogona vitticeps), trovato dagli agenti della polizia stradale infreddolito e consegnato al Parco Natura Viva di Bussolengo. Il drago con ogni probabilità, aveva trascorso tutta la giornata del 25 dicembre all’area di servizio “Monte Baldo est”, sulla Milano-Venezia. Forse smarrito da qualcuno di passaggio, è stato recuperato dalla Polizia Stradale di Verona diretta dal comandante Girolamo Lacquaniti. Un’avventura finita bene per un rettile originario delle zone aride dell’Australia centrale e che di certo, non avrebbe potuto sopportare oltre le temperature rigide del periodo natalizio.


Categorie: Varie

Tornati a casa il cane Birba, la gatta Olivia e i suoi 3 micini in isolamento da giugno per "non" aver contratto Lyssavirus

30/12/2020

Finalmente Birba, Olivia e i suoi tre gattini sono tornati a casa. Il cane e i gatti, tutti della medesima proprietaria, sono stati in isolamento  dal 13 giugno per capire se avessero contratto il Lyssavirus da un gatto malato. Nonostante le soluzioni proposte e il fatto che stessero bene (i tre micini erano nati addirittura dopo la morte dell’altro gatto di casa, con il quale mai si erano incontrati) non non è stato possibile riportarli a casa prima dello scadere di una quarantena di sei mesi. Ora finalmente i pelosetti si sono riuniti alla loro famiglia con tanta emozione e qualche indugio come dichiarato dalla proprietaria al Corriere d’Arezzo.
“Stanno bene, e per questo ringrazio l’Enpa e i suoi volontari per quello che hanno fatto per contenere i disagi legati a questa situazione – spiega Elisabetta, la proprietaria -. Appena mi ha vista Birba sembrava non credere che fossimo proprio noi. Ma quando le abbiamo messo il guinzaglio ha cominciato a tirare, voleva andarsene. I gatti sembrano aver reagito meglio. Alla fine sono stati insieme per tutto il tempo. Ancora siamo tutti frastornati: Birba ha ripreso la sua routine, dorme nella sua cuccia, mangia, sta bene ma si vede che qualcosa è cambiato. E’ sospettosa, tende a isolarsi. Ma è qui. Abbiamo tutto il tempo per cercare di farle dimenticare questa parentesi della sua vita dopo dieci anni sempre con noi. Abbiamo passato momenti di grande sconforto e spesso ho temuto che non ce la facesse. Ma è andata. Dicono che la memoria dei cani sia breve, che ricordano le brutte esperienze solo quando si ripresentano. Speriamo non succeda mai più”.
Il virus denominato “West Caucasian Bat Lyssavirus” ( WCBL) appartiene a Lyssavirus tipici dei pipistrelli e, da un punto di vista filogenetico, è molto lontano e diverso dal Lyssavirus agente eziologico della rabbia classica.  La capacità di trasmissione dal serbatoio naturale ad un’altra specie rappresenta un evento estremamente limitato, a cui non fa seguito una diffusione epidemica. Attualmente, non ci sono evidenze di trasmissione da animale a uomo.

 

 


Categorie: Varie

Prende a pugni e calci il cucciolo ma dopo il sequestro il giudice glielo restituisce: è polemica

30/12/2020

Calci e pugni al suo cucciolo di bovaro del Bernese e poi lo scaraventa terra con violenza incurante del pianto del piccolo. Come ci si aspetta l’uomo, un giovane imprenditore di Aosta, è stato indagato per maltrattamento di animali dalla procura aostana. I fatti risalgono a giugno e il pm Francesco Pizzato aveva chiesto un decreto penale di condanna: 10mila euro per estinguere il reato.
A rendere l’accusa inconfutabile un video pubblicato da repubblica.it che mostra l’uomo mentre sferra un calcio al cucciolo durante il pestaggio.
L’avvocato dell’imprenditore edile si era però opposto ottenendo, invece, la messa alla prova. I fatti risalgono a giugno e quei maltrattamenti erano stati filmati in un video girato da una casa attigua a quella dove avviene il pestaggio. Si vede l’uomo prendere a calci la bestiola e poi sollevarla di peso dal collo mentre il cucciolo piange, quindi scaraventarla a terra. Le indagini erano state condotte dalla polizia.
Il cucciolo era stato sequestrato e affidato al canile regionale di Aosta. Sei mesi dopo quei fatti, però, il cane tornerà a casa dal padrone che lo aveva maltrattato. Con la messa alla prova, infatti, decade il provvedimento di confisca.
Fino a oggi il cucciolo era stato ospitato da una famiglia, con altri due pastori bernesi adulti, che tre giorni fa è stata costretta a riconsegnarlo a chi lo aveva maltrattato: non ha potuto opporsi, in quanto la legge prevede che un affido giudiziario sia temporaneo, e si può trasformare in adozione solo in caso di confisca. Passo che in questo caso non c’è stato. “Non entro nel merito della legge – dice Laura Verdura, presidente dell’Avapa (Associazione protezione animali Valle d’Aosta) che aveva seguito il caso – che a tutt’ora non tiene conto del fatto che l’animale è un essere senziente e come tale dovrebbe essere rispettato come soggetto di diritto e non oggetto di proprietà. Penso comunque che lo sradicamento da una situazione di serenità e rapporti condivisi sia una grande ingiustizia”.
Il 23 dicembre l’animale è stato riconsegnato al padrone che su Facebook pubblica una foto di lui, il cane e un bambino. “Abbiamo vinto”, esulta ma sono in tanti a insorgere per la decisione di restituire l’animale all’imprenditore, che in poche ore è stato sommerso di insulti sui social.

Fonte: msn,com


Categorie: Varie

Massacrati in Portogallo 540 cervi e cinghiali in una zona di caccia recintata al centro del Paese. 16 cacciatori spagnoli accusati di "crimine ambientale"

30/12/2020

Solo in questi giorni è stata diffusa dai media la notizia della vergognosa strage di 540 cervi e cinghiali avvenuta in Portogallo da un gruppo di cacciatori spagnoli.
Le foto del massacro degli animali selvatici sono state postate e condivise centinaia di volte sui social, suscitando l’ira della popolazione, oltre alle denunce delle autorità e dei difensori dell’ambiente. E ora il caso potrebbe anche trasformarsi in un caso diplomatico tra Portogallo e Spagna.
Per il ministro dell’Ambiente portoghese, l’efferata uccisione di questi animali selvatici rappresenta un gesto “vile” oltre che un “crimine ambientale” da portare in tribunale.
Secondo le informazioni diffuse dai media, il massacro è avvenuto in una fattoria della zona di caccia turistica di Torrebela, vicino ad Azambuja, a circa 40 km dalla capitale portoghese Lisbona, il 17 e 18 dicembre.
In quell’area è consentito cacciare singoli animali, ma in questo caso pare sia morta la maggior parte della popolazione di cervi della zona.
“Le segnalazioni e le notizie in nostro possesso sul massacro indiscriminato di animali ci indicano che non ha nulla a che fare con la caccia, intesa come pratica che può contribuire al mantenimento della biodiversità e degli ecosistemi” ha dichiarato il ministro dell’Ambiente portoghese, annunciando l’apertura di un’inchiesta.
La fattoria dove si sono svolti i fatti è un’area di 1.100 ettari totalmente recintata e murata, pertanto i 540 animali custoditi al suo interno non hanno potuto fuggire ai loro assassini.


Categorie: News dal Mondo

Come insegnare al gatto ad usare il tiragraffi  e salvare il divano

29/12/2020

Anche la persona più innamorata del proprio gatto, peggio ancora dei propri gatti, prova una rabbia umana nel vedere i mici che, con impegno e determinazione, si accaniscono su mobili e divani riducendoli giorno dopo giorno a brandelli.
La nostra rabbia è inutile, i gatti non ci stanno facendo un dispetto, siamo noi che non provvediamo a un loro bisogno naturale.
A capire cosa spinga i mici a crearci problemi e far in modo di spostare la loro attenzione altrove, ci viene in aiuto con i suoi consigli la clinicavetetinariagransasso.it
Grattare è un comportamento istintivo e normale nel gatto. I gatti si “fanno le unghie” per lasciare
attraverso i graffi “tracce visive” del loro passaggio e nello stesso tempo lasciano tracce “olfattive”
grazie al rilascio di feromoni da parte di alcune ghiandole localizzate tra i polpastrelli. Questi segnali hanno un fine sociale di riconoscimento e di comunicazione. I gatti inoltre usano grattare una superficie anche per tenere in allenamento muscoli ed artigli, oltre che per allungare i muscoli
facendo un vero e proprio stretching. Se si fornisce al gatto un idoneo tiragraffi e se gli si insegna
ad usarlo appropriatamente si potranno prevenire o minimizzare i danni provocati dalle unghie sui
mobili di casa.

Come insegnare ad usare il tiragraffi al gatto
Molti gatti per grattare preferiscono la posizione verticale, altri quella orizzontale. Iltiragraffi verticale deve essere robusto ed abbastanza alto perché il gatto si possa allungare bene e stirare. I materiali preferiti dalla maggior parte dei gatti sono tronchetti di legno, corda di sisal emoquette o tessuto molto ruvido. Bisogna  individuare una postazione per il tiragraffi che sia vicino alle zone che il gatto preferisce, di solito i gatti prediligono come luoghi per graffiare quelli in prossimità di entrata e di uscita (porte, portefinestre) e soprattutto dove dormono, poiché il gatto spesso si allunga e gratta proprio quando si sveglia. L’addestramento all’uso del tiragraffi deve iniziare subito, appena il nuovo arrivato (gattino o adulto) viene introdotto nella nuova casa. I gatti sono molto abitudinari e ritornano al luogo favorito o prescelto per grattare e, motivandoli a usare il luogo che gli è stato predisposto, si eviterà che vengano presi di mira il divano, i mobili, i tappeti, le poltrone ecc.
Ciò può essere fatto attirando il vostro gatto al tiragraffi al risveglio attaccandogli dei giochi nella parte superiore (le piume sono irresistibili) per stimolare sia l’allungamento che il graffiare.
Se il vostro gatto già gratta in una zona non desiderata non dovete mai sgridarlo o punirlo, bensì dovete parlarne con il vostro veterinario che vi aiuterà ad individuare le preferenze del vostro gatto circa la posizione, la tipologia di tiragraffi da acquistare, se verticale o orizzontale, ed il tipo di materiale da preferire. In questo modo potete costruire o comprare l’attrezzo ideale per lui.
E’ bene spuntare (cioè tagliare solo la punta) delle unghie al gatto ogni settimana o ogni due
settimane. Questa deve diventare un’abitudine, e perché venga ben accettata dal gatto deve
essere introdotta subito appena il gattino arriva a casa, quando lo state abituando ad essere
manipolato in tutto il corpo.
Tagliare le unghie al proprio gatto ed abituarlo all’uso del tiragraffi sono pratiche che rispettano la
natura e la dignità dell’animale, al contrario l’onicectomia, cioè l’asportazione chirurgica delle
unghie, è una vera e propria mutilazione ed è considerata pratica illegale in diversi paesi Europei, compreso l’Italia”.

 


Categorie: Curiosità

"Millepani per Millemusi. A Natale chef messinese vende mille pani dolci per costruire cucce ai cani dell'associazione Millemusi

29/12/2020

“Millepani per Millemusi”: e’ l’iniziativa dello chef Pasquale Caliri per aiutare i randagi ospiti del rifugio “Millemusi” di Castanea. Un pan dolce allo zafferano con cioccolato bianco, lamponi, fichi secchi, nocciole ed albicocche che contribuira’ alla costruzione di nuove dimore i cagnolini senza dimora. “Un piccolo gesto – ha detto chef Caliri – non soltanto per contribuire concretamente alla realizzazione delle cucce ma soprattutto per sensibilizzare i miei concittadini sulla bellissima possibilita’ di adottare un cane. Sono centinaia ad essere rinchiusi al Millemusi che seppur curati ed assistiti dai volontari del centro non riescono ad avere quella qualita’ di vita e quel calore che una famiglia puo’ dare loro. Adottare un cane – continua lo chef – e’ procedura possibile, dopo un test e dei controlli di pre affido chiunque venga ritenuto idoneo puo’ regalare una nuova vita. Ma anche regalarsi una esperienza unica con un compagno di vita. Io per esempio – conclude Caliri – sin adesso ne ho adottati quattro>. Il pane delle feste dello chef e’ prodotto anche in versione senza glutine (ANSA).


Categorie: Varie