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Donna peruviana compra un potente veleno in pastiglie per avvelenare i cani randagi. Ma a morire sarà lei

06/11/2020

Non c’è bisogno di essere buddisti per intuire come il Karma in questa storia si mostri in tutta la sua ineludibilità.
A farci conoscere un incredibile episodio accaduto in Perù è il sito bigodino.it
“Una donna si lamentava della presenza dei randagi nel suo quartiere. Aveva provato in tutti i modi a sbarazzarsene, gettando acqua addosso a loro, bastonandoli e prendendoli a calci.
Alla fine aveva deciso di mettere fine, una volta per tutte, a sbarazzarsi di loro in modo definitivo. Si è recata in farmacia e ha acquistato un potente veleno… il giornale che ha pubblicato la notizia non ha precisato di quale veleno si trattava… ma sicuramente la donna aveva scelto uno molto potente.
Il veleno era in pastiglie e la donna è tornata a casa decisa ad aprire la capsule e mescolarle a un po di carne macinata. Ma ha dovuto fare alcune cose urgenti e ha deciso di farlo il giorno dopo. Ma per lei il giorno dopo non è mai arrivato.
La donna, madre di 7 figli (alcuni grandi e altri in età scolare), aveva mal di gola e ha deciso di prendere qualcosa per farselo passare. Senza accorgersene ha ingerito una delle pastiglie acquistata per avvelenare i cani ed è morta subito dopo.
Gli agenti della stazione di polizia PNP di Plateria hanno confermato la morte della donna”.

Fonte: peru21.pe


Categorie: News dal Mondo

Fratture e ustioni per una gattina incastrata nel motore di un'auto dove aveva cercato tepore. Attenzione prima di mettere in motore

06/11/2020

Era rimasta incastrata dentro il motore di un auto parcheggiata in un ospedale privato a Guidonia. Una gattina di due mesi e’ stata tratta in salvo dai volontari dell’ENPA di Roma. “Quando sono arrivata sul posto – racconta Sabrina, volontaria dell’ENPA di Roma – mi sono trovata difronte ad una situazione raccapricciante: la piccolina era completamente ustionata, con una frattura al femore. Ho provato a contattare la Polizia Locale di Guidonia e la Asl senza successo. Quindi ho portato subito la micetta dal veterinario. La gattina era completamente sotto shock a causa delle ustioni gravissime ed e’ stata sedata e stabilizzata. Era ricoperta da almeno due centimetri di olio motore”. La volontaria ha quindi portato a casa con se la micetta per assicurarle un’assistenza h24 e per almeno altri tre giorni provvederà a portarla in ambulatorio per assicurarle le cure necessarie due volte al di’. Prima di un paio di giorni non sarà possibile stabilire se sia fuori pericolo. L’ENPA si e’ fatta carico di tutte le spese veterinarie per la piccola. Purtroppo con le rigide temperature dei mesi invernali sono numerosi i gatti randagi o quelli che hanno la possibilità di stare all’aperto che cercano fonti di calore per scaldarsi e proteggersi. Sono tantissimi, infatti, i gatti attirati dal calore del motore spento che vanno a rifugiarsi sotto le macchine, infilandosi addirittura anche all’interno del passaruota, oppure nella marmitta o nel motore stesso. Un habitat che puo’ rivelarsi anche mortale. Per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali lancia un monito a tutti gli automobilisti: fate attenzione prima di accendere il motore e controllate sempre prima di salire in macchina se ci sono gatti nascosti nei dintorni del motore o sulle ruote. Prima di partire date due piccoli colpetti sul cofano dell’auto per fare rumore e sollecitarli a uscire se fossero saliti dentro il motore. Se invece non vi siete accorti di avere un gatto nel motore e siete partiti, potreste sentire dei miagolii provenire dall’interno dell’auto, fermatevi immediatamente, cercate di mettere in sicurezza il gatto e chiamate la Polizia Locale, Vigili del fuoco e associazioni animaliste di zona. Se invece sentite un miagolio in una macchina parcheggiata ma non avete modo di intervenire o di attendere i proprietario dell’auto lasciate almeno un biglietto sulla macchina per avvertire della presenza dell’animale. (Com/Pic/Dire)


Categorie: Varie

Dall' Emilia-Romagna impegno per contrastare allevamenti abusivi di cani

06/11/2020

Un canile abusivo, con circa 40 animali al suo interno, realizzato illegalmente su un terreno di proprieta’ del Comune di Catania e’ stato scoperto durante controlli nell’Oasi del Simeto eseguiti con personale addetto alla vigilanza di Riserve naturali. Molti dei cani, secondo la ricostruzione della polizia, erano tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura e in condizioni igieniche precarie. E’ solo l’ultimo sconcertante ritrovamento di cani sfruttati e maltrattati per lucro.
Ma qualcosa si muove, l’Emilia-Romagna potrebbe essere l’apripista per un impegno a livello nazionale ad i
ntensificare i controlli sugli allevamenti dei cani di razza in modo da contrastare l’abusivismo e il maltrattamento degli animali.
Un impegno a rafforzare l’attività della Ausl in materia di benessere animale è la risoluzione chiesta  dalla consigliera Katia Tarasconi. “Il fenomeno dell’allevamento abusivo di cani di razza tende a proliferare anche sul territorio della nostra regione, con allevamenti che non sempre rispettano le norme sul benessere animale e spesso con animali vengono custoditi in ambienti non idonei e in condizioni pessime: dall’inizio dell’anno sono state diverse le attività delle Guardie Zoofile Enpa della sezione di Piacenza che hanno portato alla luce veri e propri allevamenti abusivi di animali, in particolare di cani di razza “pitbull”. Come esempio, si cita quanto avvenuto a Piacenza la scorsa estate.
“Da un controllo sul territorio di Fiorenzuola d’Arda avvenuto a metà agosto del corrente anno, è emersa una fattispecie che riguardava una coppia di coniugi residenti in questa località e che aveva ammesso, ad un precedente controllo pochi mesi prima, di aver fatto riprodurre il loro cane di razza pitbull e venduto sette dei dieci cuccioli a 200 euro l’uno, senza, appunto, il rispetto delle sopra menzionate procedure d’identificazione: a seguito di un attento monitoraggio da parte delle Guardie zoofile Enpa si è scoperto, anche grazie all’aiuto della Polizia locale, che -scrivono i consiglieri del Pd- gli stessi soggetti hanno replicato a breve distanza (circa quattro mesi) l’operazione di riproduzione utilizzando la stessa fattrice, oltre al mancato rispetto delle procedure identificative”.
Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta a “sensibilizzare le autorità competenti in materia e avviare sulle attività di vendita e detenzione, completamente illecite e indisturbate il più delle volte, una mirata campagna di controlli, coinvolgendo anche i servizi competenti delle Aziende Usl per gli opportuni controlli sul benessere degli animali nonché a sottoporre la tematica al Tavolo regionale per la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo”.


Categorie: Varie

Covid-19. DPCM e animali: Lav e le FAQ per orientarsi nella nuova emergenza

06/11/2020

Prendono il via oggi le nuove misure straordinarie decise da Governo e Regioni per contrastare la seconda ondata di Covid 19. Per chiarire se cambierà qualcosa nell l’accudimento e l’assistenza agli animali la Lav ha stilato un vademecum.
Da metà ottobre scorso, fin dalle prime Ordinanze limitative di alcune Regioni e i precedenti DPCM, la Lav ha riattivato il front desk nazionale che risponde allo 06.4461325 – emergenza@lav.it
così come le sedi locali per
– fornire informazioni riguardo alle misure restrittive emanate e alla gestione e accudimento di animali (siano essi di privati o liberi sul territorio);
– offrire aiuto di coordinamento logistico per situazioni di crisi; raccogliere segnalazioni dalle Sedi locali LAV e garantire loro supporto e coordinamento;
– attivarsi nei confronti delle Istituzioni, sulla base di specifiche indicazioni, per garantire che la situazione non abbia impatti negativi su singoli animali, colonie feline e popolazioni di randagi.
Il nuovo DPCM in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre 2020 divide le Regioni in tre fasce di rischio (rosso, arancione, verde) ponendo, a seconda di queste, delle limitazioni orarie e territoriali per gli spostamenti, che rimangono però in ogni caso sempre un diritto-dovere, in assenza di alternative, per accudire animali che altrimenti soffrirebbero o morirebbero.
Si può-si deve quindi continuare a dare l’assistenza necessaria agli animali dei quali si è responsabili poiché questa rientra – come già successo e riconosciuto nel lockdown nazionale di primavera scorsa – nelle “situazioni di necessità” e/o “per motivi di salute”.
Non vi sono chiusure imposte a negozi di cibo per animali, studi medico-veterinari, canili e rifugi. Eventuali chiusure sono decise autonomamente dai proprietari ma, comunque, va assicurato il benessere degli animali presenti in canili, rifugi, allevamenti, ecc.
In tutta Italia dalle ore 22:00 alle ore 05:00 e nelle Regioni con il più alto rischio, per lo spostamento fra Comuni a prescindere dall’orario:
è necessario portare con sé il modulo di autodichiarazione del Ministero dell’Interno (qui un facsimile compilato),
può essere estremamente utile esibire la Nota del nostro Ufficio Legale,
ed occorre indossare mascherina, lavare frequentemente le mani e rispettare le regole di distanziamento fra umani.

Proseguire cliccando qui per approfondire le FAQ, le domande-risposte più comuni, che saranno costantemente aggiornate anche alla luce di ulteriori Atti ufficiali delle Istituzioni.


Categorie: Curiosità

Torturò e uccise la cagnolina della fidanzata e pubblicò le sevizie online: niente sconto di pena

05/11/2020

Era il maggio 2015 quando l’uomo per vendicarsi della sua ex fidanzata ha seviziato e ucciso Pilù, un pincher nano particolarmente amato dalla giovane. Non contento del male commesso, ha voluto pubblicare le torture inflitte alla bestiola fino alla morte: sbattuto al muro, seviziato con un pennarello e costretto a ingoiare detersivi, alcolici e altre sostanze tossiche. Il cagnolino è morto quindi di stenti. Finalmente il 2 novembre scorso  è iniziato il processo in cui l’unico imputato, accusato di aver filmato le torture e l’uccisione della piccola Pilù. Ad attendere  fuori dal tribunale tutti quelli animalisti e non solo che ritengono giusta una pena esemplare per il mostro. Non solo pene esemplari per il 31enne alla sbarra, ma anche la richiesta di riformare la legge che disciplina questo tipo di reato sugli animali.
Una prima vittoria in memoria di Pilù: la giudice, chiamata a dare sentenza del caso, ha respinto la richiesta di patteggiamento della pena avanzata dal difensore dell’imputato (non presente in aula). Ha negato anche la richiesta di messa alla prova, l’istituto alternativo al processo previsto per reati che contemplano pene al di sotto di una certa entità. Ha raccolto poi le richieste di costituzione di parte civile presentate dagli avvocati di varie associazioni animaliste: Lega Nazionale per la difesa del cane, Oipa, LivToscana, Leal Lega antivivisezione italiana, Rifugio onlus di Lamporecchio, Animalisti italiani onlus, Enpa e Lida Firenze. L’udienza, quindi, è stata aggiornata al 12 maggio prossimo.

Fonte: fanpage.it
Foto: web


Categorie: Varie

Gianfranco e la colomba, un’amicizia lunga due anni (video)

05/11/2020

L’amore per gli animali e il desiderio di aiutarli talvolta non conoscono confini. Anche una colomba, infatti, può necessitare di cure e il signor Gianfranco non ha esitato a soccorrere e curare quella bella colomba dal piumaggio candido che da ben due anni gli faceva compagnia appollaiandosi sul davanzale della sua finestra a Vimercate. (video)
Quale fosse la sua provenienza è un mistero: forse fuggita da un’abitazione o, come accade spesso, potrebbe essere stata una delle tante colombe che, purtroppo, vengono “liberate” durante i matrimoni, in una pratica tristemente molto comune, volta ad assicurare il “buon auspicio” alla coppia. Ciò che è certo, tuttavia, è che la colomba da oltre due anni aveva trovato in quel davanzale un porto sicuro, da cui andare e venire in tutta libertà, su cui rifugiarsi e ricevere il sostentamento che le serviva. È molto probabile infatti che la colomba non fosse pienamente in grado di procurarsi il cibo in natura autonomamente, poiché nata in cattività.
Purtroppo, anche le belle storie hanno una fine. La colomba il 14 ottobre ha cominciato a mostrare segni di malessere e non si è spostata dal davanzale per tutta la notte. Così la mattina seguente Gianfranco ha contattato ENPA Monza per sapere come comportarsi con la sua candida amica.Messa al sicuro in una scatola di cartone forata e portata al rifugio di Monza, è stata subito visitata da un veterinario specializzato che ha constatato una brutta infezione alle vie respiratorie, avviando così diversi cicli di terapie e aerosol. Probabilmente anche a causa della sua età avanzata, gli sforzi profusi per salvarle la vita sono stati tuttavia vani e, dopo due settimane, la colomba è morta tra le mani di Federica, operatrice del rifugio che se ne era presa assiduamente cura in questo periodo.
Una notizia che è stata accolta con immenso dispiacere da Gianfranco e da tutto il team di ENPA Monza. Sebbene questa storia lasci di certo l’amaro in bocca, rappresenta in ogni caso un esempio di grande sensibilità e attenzione e di un profondo legame che si può instaurare tra un uomo e un animale.

 


Categorie: Storie del cuore

Lega un cane al furgone e lo strascina fino ad ucciderlo. Pronta la denuncia Enpa, l'uomo e' da ritenersi socialmente pericoloso

05/11/2020

Lo ha trovato nel suo terreno e, dopo essersi rivolto al suo Comune per liberarsene, ha deciso di non aspettare l’arrivo dell’operatore che lo avrebbe portato in canile, ha legato la zampetta posteriore del cane con una corda al furgone e lo ha trascinato per le strade del paese, provocandogli delle ferite mortali. È successo a Fardella, in provincia di Potenza. A darne notizia e’ l’Ente nazionale protezione animali (ENPA) che ha denunciato l’uomo per maltrattamento e uccisione di animali e ha richiesto l’applicazione di una misura di sicurezza in quanto il soggetto e’ da ritenersi socialmente pericoloso. “La malvagita’ che c’e’ dietro questo orribile atto e’ sconvolgente – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale ENPA – Legato alla zampa posteriore, impossibilitato quindi anche solo a tentare di correre a piu’ non posso, quel cane deve aver provato una sofferenza atroce nei suoi ultimi momenti di vita”. Per Rocchi una persona capace di una tale brutalita’ “e’ certamente da considerarsi socialmente pericolosa”. Per questo tramite l’avvocato dell’associazione, Claudia Ricci, ENPA oltre a presentare denuncia ha richiesto l’applicazione di una misura di sicurezza. “E’ fondamentale che soggetti di questo tipo paghino per le loro azioni, sia per la giustizia che lo Stato deve a questo cane che per la sicurezza della comunita’” continua Rocchi, che sottolinea come il caso non sia isolato. “Dall’inizio dell’anno – afferma – e’ gia’ il terzo episodio di cane trascinato e ucciso del quale l’ufficio legale di ENPA si e’ occupato oltre a quello di un cavallo, che fortunatamente si e’ salvato”. L’associazione confida nella giustizia affinche’ mandi un messaggio forte e chiaro che “chi si macchia di reati tanto aberranti dovra’ pagare fino in fondo per le proprie azioni”.


Categorie: Varie

Gatti blu in un parcheggio di Küçükçekmece (Turchia). Un atto frutto dell'idiozia e insensibilità

05/11/2020

Non si spiega come in un Paese amante e molto attento al benessere dei gatti in tutte le fasce sociali, qualcuno abbia messo in atto una pericolosa idiozia verso i gatti di strada.
Una colonia di gatti randagi di Küçükçekmece (Turchia) è stata presa di mira da qualcuno che ha deciso di colorare i mici di blu. Ora tutti gli animali rischiano l’avvelenamento.
A chi ha compiuto questo gesto sconsiderato e crudele sarà sembrato divertente come scherzo, ma non è una semplice burla ma un a possibile strage.
L’episodio risale ad ottobre ma ancora non è stato possibile risalire ai responsabili. Nessuno avrebbe visto i responsabili di tale gesto, che secondo le autorità sarebbe stato fatto volontariamente.
Gli agenti turchi ne sono convinti, un uomo senza cuore e senza scrupoli ha ricoperto gli animali con della vernice blu per il puro gusto del divertimento.
Questo terribile atto, infatti, non ha solo spaventato i felini, ma ha anche messo altamente a rischio la loro salute.
I gatti leccandosi il pelo per cercare di rimuovere la sostanza dal loro mantello, hanno ingerito involontariamente la sostanza che ha provocato loro gravi danni sia al sistema respiratorio che a quello digerente proprio come durante un’intossicazione.

 


Categorie: News dal Mondo

Una mangiatoia per insegnare agli uccelli a ripulire l'ambiente. E' la creazione di un ingegnere svedese (video)

04/11/2020

Hans Forsberg è un ingegnere svedese specializzato nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla robotica industriale, ma questa volta ha voluto utilizzare le sue conoscenze per stimolare l’intelligenza degli uccelli del suo giardinoe aiutarli a sfamarsi aiutando anche l’ambiente.
L’ingegner Forsberg ha costruito un macchinario che in cambio di un tappo di bottiglia distribuisce mangime. Così, grazie a questa macchina ha insegnato alle gazze  a raccogliere i tappi di bottiglia gettati in giro per ricevere del cibo.
Una mangiatoia molto apprezzata dalle gazze che raccolgono per istinto e sono ancora più felici se in cambio ricevono qualcosa di buono.
Nel giardino di casa Forsberger si sono stabilite da tempi un paio di gazze. Un giorno, Hans stava osservando i curiosi uccelli intente a forzare le chiusure di alcune lanterne per impossessarsi delle luminose candele all’interno Osservando i pennuti Hans pensò subito a sfruttare le sue competenze e l’intelligenza delle gazze: gli venne in mente di costruire una mangiatoia che potesse addestrarle a raccogliere piccoli rifiuti in cambio di cibo.
Hans ha creato una piccola piattaforma di legno su cui gli uccelli possono atterrare, dotata di una fessura nella quale le gazze possono inserire tappi di bottiglia e piccoli rifiuti di metallo, e un distributore che lascia cadere del gustoso cibo in cambio di quei piccoli rifiuti.
All’inizio, le gazze mostravano una certa diffidenza nei confronti di quello strano aggeggio nel loro giardino, e lo evitavano. Anche quando si erano abituati alla sua presenza, bastava una lieve differenza nella disposizione o nei componenti per scoraggiarli nuovamente. Hans ha lavorato con le stesse gazze per alcuni anni, dotato di tanta pazienza.
Hans spiega che le gazze giovani sembrano più propense a contribuire alla difesa dell’ambiente rispetto a quelle adulte e le ha immortalate in azione con un video.
La svolta c’è stata quando la coppia di gazze ha costruito un nido su di un albero che si trova proprio accanto alla macchina costruita da Hans. Da quel nido sono nati a primavera quattro piccoli pulcini che, una volta raggiunta l’età giusta per essere lasciati soli dai loro genitori, hanno iniziato a svolazzare intorno alla macchina.
Uno dei pulcini è così riuscito a capire il funzionamento della macchina e ha iniziato a cercare attivamente i tappi di bottiglia da inserire in quello strano aggeggio, in cambio di cibo. I suoi fratelli sono per ora meno laboriosi e preferiscono rubare il cibo dal becco di chi lavora sodo.
In questo video Hans spiega per sommi capi il funzionamento della sua macchina
L’ingegnere, molto sensibile ai problemi dell’ambiente, ora vuole andare oltre addestrando le gazze a raccogliere anche cicche di sigarette e altre cose trovate nei dintorni fonte di inquinamento.


Categorie: News dal Mondo

A Furtada, l'Isola dei Gatti brasiliana, la pandemia porta i mici affamati al cannibalismo. Volontari portano acqua e cibo con le barche

04/11/2020

L’isola di Furtada, ribattezzata Isola dei Gatti, si trova a 20 minuti in motoscafo dalla città di Mangaratiba, a ovest di Rio de Janeiro. Nel corso degli anni i pescatori della zona hanno preso l’abitudine di gettare le frattaglie e il pescato in eccesso sulle sue rive. Altre anime gentili hanno cominciato a lasciarci ciotole d’acqua e cibo per gatti acquistato in negozio. Questa generosità ha aiutato gli unici abitanti dell’isola a sopravvivere, in particolare i gatti domestici abbandonati che non hanno le capacità di adattamento dei loro cugini selvatici che si arrampicano sugli alberi per saccheggiare i nidi degli uccelli. Poi però è arrivata la pandemia, con le persone in isolamento o in quarantena, il turismo a Mangaratiba che ha iniziato a languire e le restrizioni sugli esercizi commerciali che ha portato alla chiusura dei ristoranti sulla spiaggia. Il risultato è stato un netto calo del traffico di barche e, come tale, poco cibo o acqua lasciato sull’Isola dei Gatti. La gente del posto non si è resa conto dell’orrore che si stava consumando fino a quando i pescatori non hanno assistito alla raccapricciante scena di cannibalismo. Ci sono state anche segnalazioni di alcuni gatti che mangiavano la propria prole. Da aprile, attivisti locali per i diritti degli animali come “Animal Hearts Protectors”, hanno intrapreso viaggi settimanali sull’isola per installare dispensatori rudimentali di cibo e erogatori d’acqua realizzati con tubi in PVC. La vegetazione fitta arriva quasi fino al bordo roccioso dell’acqua, rendendo assai arduo l’accesso all’interno dell’isola. Questo costringe veterinari e volontari a girare sulle barche a motore intorno al perimetro ovale dell’isolotto lungo poco più di 2 Km. (rainews)


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Covid-19, associazioni della Tuscia in aiuto delle persone con animali impossibilitate ad uscire

04/11/2020

A seguito della nuova emergenza Covid-19, le associazioni animaliste di Viterbo, in collaborazione con Lo Sportello dei diritti degli animali e la delegata al Benessere degli animali Ombretta Perlorca, hanno riattivato il supporto e assistenza alle persone colpite da Covid -19 con animali familiari e agli animali liberi, come già avvenuto durante la prima fase della pandemia nella scorsa primavera, periodo durante il quale i volontari delle associazioni hanno dato supporto a persone impossibilitate ad uscire, occupandosi dei loro cani, portando aiuti alimentari a domicilio a persone con disagi economici o di salute, occupandosi delle numerose colonie feline di Viterbo, curando animali familiari recandosi presso strutture veterinarie private di riferimento.
Alcune associazioni nazionali operando secondo i propri protocolli, altre seguendo le linee guida nazionali in tema di prevenzione relativa alla pandemia dovuta a Covid-19.
Chiunque abbia bisogno di aiuto può contattare lo Sportello diritti degli animali (Telefono: 0761.348455 – e-mail: sportellodirittideglianimali@comune.viterbo.it), o le singole associazioni.
Si ricorda che la richiesta viene fatta a volontari che donano il loro tempo e le loro energie per il benessere e la salute degli animali, e che, nonostante l’impegno, l’amore e la buona volontà non sempre si riesce ad avere un aiuto immediato.
Ma cercheremo di fare il meglio, come sempre.

Bastet Associazione Felina Viterbese
Enpa Viterbo
Lav Viterbo
MiFidodiFido
Oipa Viterbo e Provincia


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Undici pitbull in canile abusivo nel Napoletano. Sequestrati cani in pessime condizioni igieniche e parte orecchie amputata

04/11/2020

 Aveva realizzato box improvvisati dove aveva posto undici pitbull. Tutto in condizioni igieniche precarie e senza alcuna autorizzazione. Con questa accusa i carabinieri della stazione di Boscoreale (Napoli), in collaborazione con il personale veterinario dell’Asl Napoli 3 Sud, hanno sequestrato un canile abusivo realizzato da un uomo di 31 anni su un’area periferica del centro abitato sottoposta a vincolo paesaggistico perche’ ricadente nel parco nazionale del Vesuvio. I militari hanno trovato i cani di razza ”american pitbull”, di diversa taglia, allevati in pessime condizioni igienico-sanitarie, legati a catene poste all’interno di box improvvisati. A tutti i cani erano state amputate le parti terminali delle orecchie. Il proprietario del terreno e’ stato denunciato per maltrattamento di animali ed abusivismo edilizio. Oltre ai box ove, il trentunenne – riferiscono i Carabinieri – aveva realizzato anche tre manufatti in cemento in assenza di titoli autorizzativi. Gli animali sono stati sequestrati e saranno affidati a strutture idonee per la loro custodia. (ANSA) 


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