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Ai gatti non piace Mario Kart Live: Home Circuit (video)

31/10/2020

Il nuovo Mario Kart Live: Home Circuit è recentemente arrivato nelle case, ma i gatti non hanno accolto bene questo cambiamento. Sembra che i felini casalinghi non apprezzino questo kart guidato da Mario, o da Luigi, che sfreccia per le stanze delle loro case, invadendo i loro spazi completamente indisturbati.
I compratori di Mario Kart Live: Home Circuit sapevano sicuramente che i loro gatti avrebbero reagito in qualche modo, dopo l’apparizione di questa macchinina radiocomandata attraverso una Nintendo Switch, inseguendo la vettura o fermandola durante il loro cammino (video).
Un gatto e Mario Kart Live: Home Circuit non sembrano essere una buona accoppiata, se messi uno di fronte all’altro, alcuni potrebbero anche trovarsi senza l’automobilina dopo averle fatto incrociare il cammino di un amico felino.

FONTE: NintendoLife


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"Cuccia Sospesa": in Umbria la raccolta in favore degli amici a 4 zampe abbandonati

31/10/2020

In tutte le 14 sedi AFAS, Azienda Speciale Farmacie del Comune di Perugia, si è dato vita a una raccolta di prodotti di prima necessità da destinare agli amici a quattro zampe che sono meno fortunati di quelli che abbiamo nelle nostre case: la campagna si chiama “Cuccia Sospesa”.
L’iniziativa è di AFAS e realizzata in collaborazione con ENPA, l’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali. Grazie alla solidarietà di chi vorrà donare sarà possibile raccogliere tre tipi di prodotti: alimenti di tipo secco o umido, antiparassitari e antielmintici.
Partecipare alla raccolta è molto semplice: basta recarsi in una delle 14 farmacie AFAS – comprese quindi anche le sedi di Magione, Todi e Città della Pieve – e acquistare uno o più prodotti da donare per lasciarli poi negli appositi contenitori destinati alla raccolta. L’iniziativa andrà avanti fino alla fine dell’anno e della distribuzione di quanto raccolto si occuperà la sezione di Perugia di Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali che da più di 30 anni si dedica ad accogliere, salvare e aiutare gli animali meno fortunati.
La raccolta “La Cuccia Sospesa” rientra nella più ampia campagna “Mi Fido” messa in campo da AFAS in favore degli animali e che prevede diverse iniziative rivolte anche agli animali domestici e ai loro proprietari. Tra queste l’accesso a consulenza e consigli su cura e benessere dell’animale, a servizi mirati e a prezzi calmierati su un’ampia selezione di prodotti in particolare alimenti e medicinali veterinari.

 

 


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Covid-19. Il Tavolo Animali & Ambiente chiede la sospensione immediata della caccia con una lettera aperta al Presidente della Regione Piemonte

30/10/2020

Con la crescente diffusione del Covid-19 si reso necessario un nuovo ma discusso Dpcm che ha rinnovato le proteste degli animalisti contro l’ampliamento delle prerogative di caccia introdotto dalla nuova legge regionale. A tal riguardo il Tavolo Animali & Ambiente, costituito da ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO Natura e SOS Gaia, ha appena scritto al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per chiedere la sospensione immediata dell’attività venatoria a seguito del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre.
«Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 24 ottobre in materia di adozione di misure di contenimento per contrastare la diffusione del virus COVID-19 prevede, tra l’altro, al 4° comma dell’art.1, una forte raccomandazione a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o usufruire di servizi non sospesi – scrivono le associazioni contro la caccia – e, a seguire, sostanziali limitazioni alle attività sportive ed a quelle svolte all’aperto». Ma il decreto – fanno anche osservare – nei vari punti normati non prevede esplicitamente il blocco dell’attività venatoria.
«Ci pare tuttavia evidente che l’andare a caccia – aggiungono – non rientri tra le attività autorizzate a muoversi senza limitazioni. Ricordiamo, infatti, che la caccia è causa di assembramenti, soprattutto nel caso di battute al cinghiale, ed anche di spostamenti dei partecipanti, non solo tra Province ma addirittura tra Regioni, che risultano essere estremamente frequenti».
Queste dunque le argomentazioni con le quali il Tavolo Animali & Ambiente nel documento inviato al governatore chiede che la Regione Piemonte, facendo ricorso alla potestà di adottare norme più restrittive, emani in tempi brevissimi un apposito decreto con il quale provveda a sospendere immediatamente l’attività venatoria.
«Eventuali attività di controllo nei confronti di specie problematiche non rinviabili, potrebbero essere assicurate, sempre nel rispetto delle misure sanitarie previste dall’art. 1, comma 1, del medesimo Decreto, dal personale degli Enti Pubblici a ciò preposto. Riteniamo tale provvedimento un obbligo cui le autorità non possono sottrarsi, pena il porre la popolazione in condizioni di pericolo ancor più accentuate di quella attualmente presenti», conclude il sodalizio che annovera tutte le principali sigle ambientaliste ed animaliste italiane.


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Tenere un cane sempre all'esterno dell'abitazione è un maltrattamento, quindi un reato

30/10/2020

Chi prende un cane per relegarlo solo in giardino o comunque fuori dalla casa non capisce quanto il contatto e il calore della famiglia sia importante per un animale. Il cane può essere il nostro protettore, scoraggiare i malintenzionati ma è, se lo amiamo, un membro della famiglia. Lasciarlo sempre da solo in giardino con qualche rara carezza equivale ad abbandonarlo. L’abbandono è un maltrattamento, un reato che prevede come pena l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Commette tale reato non solo chi abbandona gli animali, ma anche chi li detiene in condizioni incompatibili con la propria natura e, pertanto, produttive di gravi sofferenze.
Più di recente si è affermato che costituiscono maltrattamenti idonei ad integrare il reato di abbandono di animali non solo le crudeltà, le torture o le sevizie, ma anche quei comportamenti di abbandono ed incuria che offendono la sensibilità psico-fisica degli animali quali autonomi esseri viventi, capaci di reagire alle attenzioni amorevoli dell’uomo, ma anche agli stimoli del dolore]. Con una recentissima sentenza la Corte di Cassazione ha condannato un uomo ritenuto colpevole di aver lasciato sempre da solo in giardino il proprio pastore tedesco, infliggendogli così gravi sofferenze.
Il cane, infatti, era sempre da solo in giardino, lontano dall’abitazione del proprietario, il quale non si era nemmeno accorto del grave peggioramento delle sue condizioni di salute.
I giudici hanno ritenuto responsabile l’uomo non solo di abbandono, ma anche di «omessa prestazione di cura e assistenza, dovuta ad un comportamento di trascuratezza colposa», condannandolo a pagare 2 mila euro di multa più le spese del giudizio.

Il proprietario del pastore ha tentato di giustificarsi dicendo che il cane non era abbandonato a se stesso, ma si trovava nel giardino di casa.

Tuttavia, ogni tentativo di difesa per il proprietario è stato inutile.
La Cassazione ha invece ritenuto integrata la responsabilità penale dell’uomo per il fatto che egli abbia detenuto il cane «in luogo distante dalla propria abitazione, quindi, con poche occasioni di stare in sua compagnia e in condizioni di salute precarie e sicuramente produttive di sofferenza fisica per l’animale, non curandosi adeguatamente dello stesso, tanto da non essersi nemmeno accorto della sua situazione fisica».
Al riguardo, la Cassazione ha ribadito che costituiscono maltrattamenti idonei ad integrare il reato di abbandono di animali «non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica degli stessi, procurando loro dolore e afflizione».
La morale e la legge concordano: non prendete un cane se poi non pensate di regalargli un bel po’ del vostro tempo e condividere i vostri spazi, perché poteste commettere il reato di abbandono di animali.
Non ci sarebbe bisogno della legge se tutti tenessero a mente che il cane è un animale sociale, che ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo familiare per mostrare il meglio di se, e poter soddisfare il suo bisogno di appartenenza. Relegarlo in un giardino, anche enorme, lo priva di importanti relazioni sociali, che equivalgono a privarlo di acqua e cibo. Si chiama isolamento sociale, ed è una cosa orribile per un cane.

Fonte:laleggepertutti.it/

Foto: lamicofedele.it

 

 


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Orsi, Enpa ed Oipa ricorrono al Tar per M57: “liberatelo, non ci sono i presupposti per la sua detenzione”

30/10/2020

Le associazioni Enpa e Oipa hanno chiesto, con un ricorso al Tar di Trento per motivi aggiunti, la liberazione dell’orso M57 e il suo progressivo riambientamento con l’accesso a un recinto più ampio, per iniziare il suo legittimo percorso di ritorno in natura.
L’orso M57 il 22 agosto scorso era entrato in contatto con un giovane carabiniere che si trovava “a passeggio” di notte, in una zona boschiva nei pressi del lago di Andalo. L’animale era stato chiaramente colto di sorpresa e dunque, spaventato, ha reagito secondo quelli che il Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace) definisce “comportamenti istintivi ed estemporanei”, che in quanto tali non devono essere soggetti a misure gravissime come la cattura.
M57, invece, che mai aveva assunto atteggiamenti aggressivi, è stato catturato su ordine del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, poche ore dopo e, da allora, si trova confinato in un’angusta grotta nella contestatissima struttura del Casteller a Trento. «Di quella cattura e della captivazione permanente, di cui chiediamo l’annullamento, mancano le basi, i presupposti e i necessari atti legali», affermano le due associazioni. «Verosimilmente, l’ordine fu impartito oralmente, non fu eseguita alcuna istruttoria, ovvero la ricostruzione dei fatti, necessaria secondo legge per procedere a una azione tanto grave come la cattura, e la relazione dei forestali trentini fu stilata solo quattro giorni dopo. Inoltre, l’Ispra non è stato affatto coinvolto, nonostante le chiare norme in proposito. Come nel caso di JJ4, che abbiamo portato con successo al Consiglio di Stato, risultano inoltre violate: le disposizioni del Pacobace, la legge nazionale n. 157 del 1992, che pone l’orso tra le specie particolarmente protette, la Convenzione di Berna, la Direttiva Habitat recepita dal DPR del 1997».
Nel ricorso, Enpa e Oipa mettono poi sotto accusa la struttura del Casteller, con i suoi angustissimi, penosi spazi e le condizioni dei tre orsi reclusi (M49, DJ3 e, appunto, M57) caratterizzata, come attesta in modo inequivocabile la relazione della delegazione di tecnici inviata al Casteller dal Ministero dell’Ambiente lo scorso settembre, da uno stato di grave stress psicofisico, tanto che si è dovuto ricorrere alla sedazione. «Nel nostro ricorso chiediamo quindi ai giudici del Tar, nell’accogliere l’istanza di liberazione di M57, di voler stabilire il suo progressivo riambientamento, con l’accesso ad un recinto più ampio, per iniziare il percorso del ritorno in natura, come è giusto, legittimo e logico che sia», concludono Enpa e Oipa.


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Grave una bimba di 6 anni aggredita da due rottweiler. Ancora da chiarire le modalità dell'aggressione

30/10/2020

Una bambina di 6 anni è stata aggredita da due Rottweiler a Capena, in provincia di Roma. La piccola è stata trasportata in eliambulanza all’ospedale Gemelli ed è grave. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della Stazione di Capena e della compagnia di Monterotondo, la piccola, scesa dallo scuolabus, si trovava in viale del Castello che porta alla sua abitazione quando i due cani, di proprietà dei vicini di casa, l’hanno azzannata. Ma non è ancora chiaro come e dove sia avvenuta l’aggressione. Le prime notizie indicavano  i cani come della famiglia della piccola e all’apertura del cancello di casa sarebbe scattato un allarme che, quasi come un segnale, ha scatenato l’attacco dei due rottweiler. Ma quando una vicina è intervenuta ha trovato la bambina e la sua mamma entrambe ferite e sanguinanti.
Un episodio grave e doloroso per tutti, anche per il futuro  dei due cani che la bimba conosceva da sempre.


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La veterinaria brasiliana che legge le favole ai suoi pazienti ricoverati

30/10/2020

Quando i nostri animali malati devono essere ricoverati per cure particolari, temiamo sempre che, sebbene le cliniche veterinarie garantiscano professionalità e competenza, possano trovare l’ambiente un’ triste e deprimersi. Forse, ma non è certo quello che succede nella clinica veterinaria brasiliana dove opera una dottoressa molto speciale come mostrano le immagini di una telecamera nascosta mentre si occupa dei suoi pazienti pelosi. Un  video è diventato presto virale.
E’ la dottoressa Yasmim Farhat, i proprietari dei suoi pazienti sono rimasti scioccati quando hanno visto come si comporta con i cuccioli malati durante il suo turno.
La dottoressa Farhat deve aver pensato che quei poveri cuccioli si trovavano in clinica per riprendersi, lontani dai loro proprietari. Quanta la tristezza che provavano nel loro cuore? allora la dottoressa cerca di dar loro conforto, ignara del fatto di essere ripresa.
La dottoressa a un certo punto entra anche nella gabbia di un cucciolo con un libro in mano. E inizia a leggergli una storia da alta voce, come se fossero dei bambini. E infatti come dei bambini sentendo le parole della donna e ricevendo le sue coccole si addormentato (video).
Yasmim Farhat è molto attiva anche su Tik Tok. Tante le situazioni in cui la dottoressa è alle prese nei suoi video caricati su Tik Tok.

Fonte Tik Tok yasmimfarhat

 

 


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Sorridiamo con gli occhi per imparare a dialogare con i nostri gatti

29/10/2020

Chi ha scelto di vivere con un gatto certamente sa istaurare con lui un dialogo anche senza parole. A chi è alla prima esperienza o teme di non avere abbastanza feeling con la sua piccola tigre domestica, viene in aiuto un articolo pubblicato su proiezioniborsa.it.
Un team di ricercatori ha messo a punto una lista di comportamenti che indicano l’ansia da separazione in un gatto. Come fare, allora, per comunicare col proprio amico a quattro zampe? Bisogna imparare a parlare lo stesso linguaggio. Uno nuovo studio viene in aiuto dei proprietari di mici: ecco come sorridere al gatto per farselo amico.
La psicologia dei gatti non è studiata quanto quella dei cani. Ma ciò non significa che i mici siano meno affettuosi rispetto ad altri animali domestici. Anzi, le poche certezze svelate dalla scienza dimostrano il contrario. Per esempio, è stato provato che i gatti fanno le fusa quando ricercano l’attenzione e l’affetto del padrone. Sanno riconoscere il proprio nome, anche se sono degli sconosciuti a chiamarli. Inoltre, sono bravissimi nel decifrare le emozioni umane. Alcuni padroni hanno spesso l’impressione che i gatti tendano a consolarli quando sono giù di morale. È proprio così: questi straordinari animali domestici sanno riconoscere i segnali della tristezza. Reagiscono dunque sfregando la testa contro il padrone. In molti si chiedono, dunque, come reciprocare le attenzioni del proprio felino.
È possibile comunicare col proprio gatto e approfondire così il rapporto? La risposta è sì, secondo un team di psicologi delle Università del Sussex a di Portsmouth. Ecco come sorridere al gatto per farselo amico.
Lo studio, pubblicato su Nature, dimostra che è possibile relazionarsi con il proprio gatto socchiudendo gli occhi. Il gesto imita la tendenza dei gatti a chiudere lentamente le palpebre quando stanno bene e hanno voglia di interagire. Gli umani che replicano questo comportamento sono più attraenti per i felini. Infatti, la ricerca ha dimostrato che se i proprietari “strizzano l’occhio” ai gatti, questi tendono a rispondere alla stessa maniera. Inoltre, i mici si avvicinano più facilmente a uno sconosciuto se questo ha socchiuso gli occhi. Chi voglia testare la tecnica deve seguire questi passaggi:

a) guardare il gatto negli occhi, socchiudendoli leggermente, come per sorridere;

b) chiudere gli occhi per qualche secondo;

c) aspettare la risposta del gatto.

In questo modo si può avviare una vera e propria conversazione con il proprio compagno a quattro zampe! Ecco come sorridere al gatto per farselo amico.


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Il Covid non ferma la disponibilità del Parco degli animali di Ugnano (Fi): ospitati gli animali degli ammalati e assistenza per quelli con i proprietari in quarantena

29/10/2020

Nonostante l’emergenza Covid, il Parco degli animali di Ugnano prosegue l’attività con la struttura chiusa al pubblico
Il parco può infatti ospitare gratuitamente gli animali dei cittadini contagiati dal Covid19, che quindi non possono prendersi cura del proprio amico a quattro zampe per tutto il periodo di degenza e di cura.
Nel rispetto delle disposizioni per contenere il contagio da Covid, il servizio presso il canile va avanti grazie al personale dell’Amministrazione comunale che si prende cura degli ospiti a quattro zampe; rimangono attivi anche i servizi di supporto alle persone in quarantena o contagiate. Il parco può infatti ospitare gratuitamente gli animali dei cittadini contagiati dal Covid19, che quindi non possono prendersi cura del proprio amico a quattro zampe per tutto il periodo di degenza e di cura. Inoltre, grazie alla collaborazione della Croce Rossa Italiana di Firenze, è attivo il servizio per portare fuori gli animali dei cittadini in quarantena obbligatoria o che hanno comunque difficoltà a uscire di casa.
“Durante la fase del lockdown dei mesi scorsi – ha detto l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re – i servizi del Parco degli animali sono stati molto apprezzati e hanno consentito a tanti cittadini in difficoltà di accudire con maggiore tranquillità i propri animali domestici. Abbiamo quindi deciso di mantenere attivi questi servizi a disposizione di persone in quarantena o contagiate e ringraziamo volontari e Croce Rossa Italiana di Firenze. Rinnoviamo poi l’appello a non abbandonare i propri amici a quattro zampe che, ricordiamo, non sono fonte di contagio”. Il numero del canile per segnalazioni è lo 055.7352018.

Comune di Firenze


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La gioia di tornare a casa quando ad aspettarci c'è un 4zampe. L'appello del sindaco di Molfetta (BA) alle adozioni

29/10/2020

Avere in casa un cane o un gatto è da sempre considerato un rimedio allo stress e alle preoccupazioni. I nostri pet, specialmente i cani, quando torniamo a casa ci dimostra quanto è felice felice di rivederci. Sopraffatto dall’emozione appena apriamo la porta, lui è già lì ad aspettarci, pronto a farci le feste. Un bentornato che ha il calore di un abbraccio familiare capace di far tornare il sole nelle giornate più buie.Ne ha dato un commossa testimonianza Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta, durante una visita al canile comunale, dove tanti cani attendono di trovare una nuova famiglia.
«Le sere spesso rientro a casa stanco – spiega il primo cittadino – carico dai pensieri e con le immancabili perplessità e la voglia di voler fare di più per la nostra comunità ma nel momento in cui apro la porta accade una cosa bellissima, il mio è già lì, e partono i festeggiamenti, mi salta addosso, mi porta il cuscino, o meglio ciò che ne resta, ed improvvisamente le preoccupazioni svaniscono».
«I cani sono esseri speciali sanno insegnarti la lealtà, l’amore incondizionato. Il mio cane si chiama Nero ed è un trovatello, uno di quelli di cui non puoi più fare a meno. Sabato sono stato al canile, ci sono tanti cani in cerca di famiglia, non abbiate remore perché accogliendoli vi farete il regalo migliore, potrete sempre, anche nelle giornate peggiori, godere di attimi di felicità, di vero amore».
«Grazie ai tanti volontari di ENPA e Lega del Cane che ci aiutano ad accudire, proteggere i nostri cani e col loro impegno a trasmettere il sentimento dell’amore per gli esseri indifesi» conclude Minervini.


Categorie: Curiosità

Gattino curioso infila la testa nel foro di un legno e resta incastrato: abilissimo salvataggio dei vigili del fuoco

29/10/2020

Che i gatti siano dei grandi ficcanaso è cosa nota ma questa loro curiosità li mette spesso in guai grossi se non arriva qualche angelo a salvarli. E’ quanto accaduto ad un micetto rimasto incastrato con la testa in una struttura da arredo, e per salvarlo è stato necessario un delicato intervento dei Vigili del Fuoco.
Cosa ci facesse un gattino  bianco e grigio all’interno del bar dell’aeroporto di Boscomantico (Verona), dove ha pensato bene di infilare la testolina incastrata nel buco di una struttura d’arredo del giardino non si sa.
Accortosi di essere rimasto prigioniero di quel buco, il piccolino ha cominciato a miagolare disperato. Gli ospiti del bar, incapaci di aiutarlo, hanno chiamato i soccorsi.
Sul posto è prontamente arrivata una squadra di Vigili del Fuoco che ha lavorato alla struttura che, con perizia e delicatezza, sono riusciti a rompere il legno e a liberare il gattino. Il sollievo dopo tanto spavento per il micino ha suscitato un caloroso applauso per i salvatori (video).

 


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La tutela degli animali ai tempi del Coronavirus, la storia di Raphael. Enpa: "Pronti ad offrire supporto"

29/10/2020

Etichettato come cane difficile, a Raphael, un meticcio di setter bianco e nero, la scorsa primavera, in piena emergenza Covid, viene diagnosticato un tumore. Accolto, amato e curato dal Rifugio Enpa di Pistoia oggi Raphael ha vinto la sua battaglia ed è pronto per essere adottato. Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa: “Durante la prima fase della pandemia abbiamo impegnato tutte le nostre forze, attraverso il lavoro sul territorio dei nostri volontari, le nostre strutture, i nostri medici veterinari per non lasciare soli e indifesi gli animali delle migliaia di famiglie in difficoltà. Distribuzione di petfood, assistenza agli animali dei malati, recupero e cura dei tanti quattrozampe rimasti senza famiglia. Non ci siamo fermati e Raphael è l’esempio di come non bisogna mai arrendersi, soprattutto nei momenti di difficoltà. Oggi, alle porte di nuovo periodo che si prospetta lungo e complesso, vogliamo ribadire con forza il nostro impegno. Molte Sezioni Enpa si stanno già organizzando per offrire aiuto e supporto. E’ il caso, ad esempio dell’Enpa di Monza che è pronta ad ospitare, a titolo gratuito, tutti quegli animali (cani, gatti ma anche piccoli animali da compagnia) i cui proprietari, a causa del Covid, fossero impossibilitati alla loro gestione”.

La storia di Raphael
Un cane aggressivo con le persone e difficilmente compatibile con altri cani. Era stato descritto così Raphael, meticcio di setter bianco e nero, quando è arrivato al rifugio Enpa di Pistoia. “Noi – racconta l’Enpa di Pistoia – gli abbiamo dato tempo. Delicatamente, ci siamo approcciati ad un individuo che, da subito, si è rivelato fragile e preoccupato, ma mai veramente aggressivo. Nel giro di poco siamo riusciti a costruire quell’armatura protettiva, intorno al corpo del nostro Raphael, che è la più forte di tutte e che si chiama fiducia. Quel cane aggressivo con le persone e difficilmente compatibile con altri cani, usciva in passeggiata con più di una persona e condivideva un grande spazio nel rifugio, con Clio e Codina, due femmine della sua taglia. Tollerante con le due compagne, coraggioso col resto del mondo, Raphael ha vissuto la sua prima parte di vita in canile senza mai dare alcun problema, a nessuno di noi, al veterinario, ai cani – anche maschi – che poteva incontrare durante le sue passeggiate. Abbiamo passato diverso tempo a sperare in un’adozione che, per adesso, ancora non è arrivata”.

“Nella fase uno della pandemia – racconta Marina, volontaria dell’Enpa di Pistoia – mi sono occupata di Raphael più frequentemente di prima ed un giorno, durante le coccole, ho sentito sul lato destro del costato una massa rotondeggiante, grande e durissima. Il terreno mi è mancato immediatamente sotto i piedi: non poteva essere niente di buono. Lo stesso deve essere accaduto ad una dei nostri veterinari quando ha visitato Raphael e lo ha inviato a visita specialistica, per comprendere al meglio di cosa si trattasse. Le lastre hanno confermato che ciò che affliggeva Raphael era un tumore, ma serviva capirne la gravità e se avesse metastasi. Con pochissima speranza nel cuore, il direttivo  della Sezione Enpa di Pistoia  ha disposto per Raphael ulteriori accertamenti, per valutare la possibilità che si potesse tentare un disperato intervento, che riuscisse quantomeno ad allungare la sua vita, così ingiusta e ancor troppo giovane. La risposta del chirurgo cui ci siamo rivolti è stata positiva: si poteva tentare. La risonanza non aveva evidenziato metastasi, il tumore era operabile. E così, il 25 giugno 2020 Raphael è entrato in sala operatoria, per l’asportazione di tre costole attaccate dal Condrosarcoma e la ricostruzione di un’artificiale parete toracica. Tanta paura da parte nostra, un intervento perfettamente riuscito, un recupero straordinario, che ha portato la disperazione e la paura a diventare speranza”.
Oggi Raphael sta bene. E’ stato curato e guarito. Per una volta, ha goduto di un miracolo fatto di fortuna, volontari, operatori di canile e bravi veterinari. (enpa.it)


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