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A Cinecittà World arriva “Portami con te - CineDog Festival Nazionale Cinecittà World” 12 Settembre 2020 dalle ore 11.00 al tramonto

11/09/2020

Una giornata dedicata ai cani e ai loro amici umani. Arriva a Cinecittà World “Portami con te – CineDog Festival Nazionale Cinecittà World”, un evento ideato con lo scopo di dire “No all’abbandono degli animali” e caratterizzato da numerosi appuntamenti tutti dalla parte dei quattrozampe. Attività cinofile, momento di incontro, condivisione e perfino un Dog Casting a caccia del testimonial di una nuova campagna per un’azienda del settore che si occupa di prodotti per l’igiene.
All welcome Dogs: questo il messaggio lanciato dagli organizzatori perché tutti sono invitati a partecipare per una kermesse all’insegna dell’amore e del rispetto.
Durante la giornata sarà presente l’istruttore cinofilo Adriano Pace con il suo team di ASD Educamicane per coinvolgere i presenti nelle varie iniziative di Educazione
cinofila e Mobility Dog. Previste anche perfomance di Disc Dog, Agility, Scent Dog, Rally Obedience. Un programma intenso e ricco che prevede anche momenti di utilità e servizio cinofilo con l’istruttrice cinofila Jennifer Di Giulio e tecniche di Base di Primo soccorso Cinofilo con Salvamento Academy – AKUN Island. Da non perdere poi le sfilate Dog
a Porter con l’elezione di Mr. e Mrs.
Orma dopo orma a Cinecittà World previsto l’Aperitivo a 4 zampe presso l’American Bar, durante il quale i visitatori potranno gustare l’aperitivo con il loro cane che riceverà gadget e croccantini in omaggio.
Una giornata colma di emozioni da vivere insieme ai nostri amici a 4 zampe per sensibilizzare la società a dire No all’abbandono degli animali.
In questo link le informazioni e il programma della giornata


Categorie: Eventi e Appuntamenti

No alla corrida patrimonio dell’UNESCO. Enpa aderisce alla campagna internazionale #NoauromaquiaEnUnesco

11/09/2020

Da diversi anni la lobby pro corrida sta lavorando per far si’ che la corrida sia dichiarata patrimonio culturale immateriale mondiale protetto dall’UNESCO. Il progetto dal nome di “Proyecto Tauromaquia de la UNESCO”, è un mezzo al dir poco dubbio di porre il sigillo di qualità UNESCO per poter torturare i tori fino alla morte nelle arene senza paura di obiezioni contro la pratica di uno dei passatempi più sanguinosi e crudeli al mondo. Ma le organizzazioni di tutto il mondo si stanno muovendo contro questo disastroso progetto lAnche l’Ente Nazionale Protezione Animali dice NO alla candidatura della corrida come “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità” e lo fa aderendo alla campagna lanciata dalla piattaforma La Tortura No Es Cultura (LTNEC) e Animal Guardians insieme all’organizzazione Gladiadores por la Paz e AACME “#NOTauromaquiaEnUnesco che hanno lanciato un appello alle organizzazioni di tutto il mondo per mobilitarsi contro la candidatura della corrida come bene culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO.
Ricordiamo che il 15 ottobre 1978 a Parigi, proprio presso la sede dell’UNESCO, è stata sottoscritta la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale  con lo scopo di proporre un codice etico di rispetto verso l’ambiente e ogni animale. Dunque com’è possibile oggi prendere solo in considerazione di inserire questa usanza barbara, che mette al centro la sofferenza e la morte degli animali, come bene culturale immateriale dell’umanità? Veramente vogliamo che la nostra cultura sia rappresentata da uno spettacolo che mette in scena il maltrattamento e l’uccisione di un toro? Senza contare, come ha giustamente sottolineato la presidente della piattaforma Torture Is Not Culture, Marta Esteban Miñano, che non alcun senso che mentre un organismo delle Nazioni Unite, il Comitato dei Diritti dell’Infanzia, si impegna a tutelare i più piccoli dalla violenza della corrida, un altro organismo sempre delle Nazioni Unite, in questo caso l’UNESCO, inserisca proprio la corrida nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità da trasmettere a quegli stessi bambini e giovani. Un cortocircuito di intenzioni e logica. Ancor di più alla luce del momento difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia e che dovrebbe vedere l’Unesco impegnata nella grande sfida di garantire l’istruzione a tutti i ragazzi e le ragazze del pianeta non nel promuovere uno spettacolo di violenza ed orrore.
Per fortuna centinaia di organizzazioni dall’America Latina, dagli Stati Uniti e dall’Europa si sono unite ieri per protestare contro questa candidatura creando in poche ore una vera e propria tempesta sui social ed inviando messaggi all’UNESCO attraverso l’hashtag #NoTauromaquiaEnUnesco. Anche l’Ente Nazionale Protezione Animali ha aderito al Tweet Storming. L’hashtag #NoTauromaquiaEnUnesco è arrivato tra i primi nella classifica dei Trend Topic in Spagna, Portogallo, Colombia, Ecuador e Perù, raggiungendo la posizione di tra i primi 50 trend mondiali, in posizione 44. Il segno che, unendo le forze, e remando tutti nella stessa direzione è possibile immaginare e dirigerci verso una società migliore, dove etica e diritti, di tutti anche degli animali, non siano solo parole, belle, nobili ed importanti ma, piuttosto, l’ispirazione per azioni concrete, nuove abitudini e gesti quotidiani. Iniziamo subito, diciamo basta alla corrida e mettiamo fine questo orrore!

 


Categorie: Varie

In 50 anni il mondo ha perso due terzi della sua fauna selvatica. Wwf: "Stiamo compiendo un ecocidio"

11/09/2020

Il mondo ha perso più di due terzi della sua popolazione di animali selvatici in meno di 50 anni, principalmente a causa dell’attività umana. Lo afferma il World Wide Fund for Nature (Wwf), sottolineando i pericoli di tale collasso per il futuro dell’umanità.
Tra il 1970 e il 2016 il 68% di questa fauna è scomparso, secondo il Living Planet Index, uno strumento di riferimento pubblicato ogni due anni dal Wwf. La causa principale è la distruzione degli habitat naturali, soprattutto per l’agricoltura, tendenza che rischia di favorire nuove pandemie di tipo Covid-19: mettendo in contatto uomo e animali si agevola la trasmissione di virus da specie a specie. Questo indice, compilato in collaborazione con la Zoological Society of London, prende in considerazione circa 4.000 specie di vertebrati suddivise in circa 21.000 popolazioni animali in tutto il mondo. Ha registrato una nuova accelerazione nella caduta della biodiversità, che si era attestata al 60% durante l’ultimo rapporto del 2018 (periodo 1970/2014). “Per 30 anni abbiamo visto la caduta accelerare e continua nella direzione sbagliata”, ha detto l’AFP Marco Lambertini, direttore del Wwf internazionale. “Stiamo assistendo alla distruzione della natura da parte dell’umanità. In effetti, è un ecocidio”.


Categorie: News dal Mondo

Bart, il tenerissimo gatto che fa l'aerosol, testimonial Enpa-Latina per le adozioni. Ma come fare l'aerosol a un micio irrequieto? (video)

11/09/2020

Il micino, con tanto di mascherina, è il “volto” della nuova campagna di sensibilizzazione della sezione di Latina dell?Ente nazionale protezione animali.
Anche i gatti sanno farsi l’aerosol e a dimostrarlo è l’Ente nazionale protezione animali sezione Latina che, su Facebook, ha pubblicato il video di un micino accoccolato sul divano con tanto di dispositivo e mascherina per inalare l’aria. Il tenerissimo Bart, dal pelo grigio, è il “volto” della nuova campagna di sensibilizzazione per l’adozione dei gatti.
Ma se il nostro gatto ha delle patologia polmonari che si gioverebbero dell’aerosol ma dell’apparecchio apposito, al contrario del piccolo Burt, non ne vuol sapere che fare o proprio non lo vogliamo stressare?  Vediamo qui un suggerimento che può tornarci utile  per aiutare il nostro micio.
Una soluzione piuttosto semplice è quella di mettere il gatto nel trasportino. Poiché il gatto si agiterà mettetelo a terra e mettete delle coperte (oppure chiudetelo con della plastica) e mettete delle coperte al suo interno in modo tale che stia ben comodo. In corrispondenza di uno dei fori dove sarà possibile infilare il beccuccio dell’aerosol, fate un foro così da inserirlo, e iniziate a mettere in moto l’apparecchio. Una volta finito l’aria interna sarà ancora impregnata del farmaco quindi lasciate per qualche altro minuto chiuso in modo tale che il gatto aspiri per bene.
Se non abbiamo l’apparecchio mettiamo il trasportino su uno sgabello e sotto una bacinella di acqua calda in cui metteremo il farmaco. Copriamo come sopra e il gioco è fatto.


Categorie: Curiosità

Pronta la prima mappa digitale per tutela biodiversità e clima. Italia settima in Ue per la protezione del territorio

10/09/2020

Per la tutela della biodiversità e del clima occorre proteggere il 50,4% della superficie terrestre mondiale. L’Italia è settima tra i Paesi Ue per la protezione del territorio, pari al 21,5%, ma si prevede un incremento fino al 28%. Al primo posto la Grecia con una percentuale del 34%. E’ quanto sostiene un gruppo di scienziati guidati dall’organizzazione di ricerca Resolve, l’Università del Minnesota, l’Università dell’Arizona, le Ong Globaia e One Earth, che ha realizzato la prima analisi e mappa digitale al mondo sulle aeree terrestri da proteggere. Il rapporto intitolato “A global safety net” è stato pubblicato oggi negli Usa sulla rivista Science Advances.
L’analisi sottolinea in particolare l’importanza di tutelare e ripristinare l’ecosistema naturale per affrontare tre sfide convergenti come la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e l’emergere di nuovi virus come il Covid-19. Scopo della ricerca è identificare le aree terrestri che richiedono di essere conservate: solo il 15,1% della superficie attualmente protetta. I dati raccolti sono consultabili tramite un’app realizzata da One Earth in collaborazione con Google Earth Engine, che rende possibile identificare per ogni Paese le aree biologicamente rilevanti e la percentuale di area terrestre protetta.
“Ora abbiamo una mappa globale dettagliata per guidare la politica nel ripristinare il rapporto dell’umanità con la natura” – afferma Tanya Birch di Google Earth Engine – Sfruttando tecnologie informatiche avanzate, Global Safety Net offre una roadmap attuabile e dinamica per salvare il nostro pianeta”.
Secondo lo studio l’Italia protegge già l’80% delle zone identificate come ‘ad elevata biodiversità’, ma in un Paese in cui si è molto costruito come il nostro è necessario creare dei corridoi verdi. Mentre resta critica per l’Italia la protezione di specie rare, in particolare in Sardegna e Sicilia.In generale, secondo l’analisi, un ulteriore 35,3% di terra mondiale dovrebbe essere protetta per poter tutelare siti di particolare importanza per la biodiversità e l’ecosistema e si sottolinea l’urgenza di tutelare il 2,3% dell’area ritenuta l’habitat di specie in pericolo di estinzione. Un ruolo fondamentale è rivestito dalle terre indigene che contribuiscono con il 37% alla protezione dell’ecosistema.

 


Categorie: News dal Mondo

Si può dormire con il cane? Si deve, è un toccasana per un buon sonno e la salute

10/09/2020

Alcuni, anche proprietari di cani, criticano chi fa salire il cane sul letto per una questione di igiene, oggi possiamo affermare che qualsiasi ragione per cui Fido non dovrebbe infilarsi sotto le coperte impallidisce rispetto ai benefici che ne potremmo ricavare. Una nuova ricerca realizzata dalla Mayo Clinic di Rochester, Minnesota (Usa), sostiene  che no, non ci sono problemi.
Se condividere le nostre giornate con un cane allunga la vita, la presenza di un 
cane sul nostro letto rende più sicuri e migliora il sonno. Dormire con il cane aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo ldl e trigliceridi. Il riposo con Fido accanto aiuta anche chi ha avuto infarti o malfunzionamenti dell’aorta: questa abitudine garantisce infatti un recupero più veloce.
Se hai un amico a quattro zampe che ti fa compagnia mentre dormi potrai capire le risposte che i partecipanti al sondaggio della Canisius College a Buffalo (New York) hanno dato in merito alla qualità del sonno quando hanno accanto il proprio cane. Secondo lo studio chi ha un cane e divide il letto con lui si sente più sicuro e tranquillo la notte, tanto da dormire meglio e con meno interruzioni di chi ha accanto un compagno umano.
Solo l’addormentamento, in alcuni casi, potrebbe essere ritardato, ma non se il cane, invece che sul letto, dorme nella stanza.


Categorie: Curiosità

Qual è l’effetto dell’aumento dei casi estivi di covid-19 sui cani e i gatti?

10/09/2020

Il mese scorso, a New York, negli Stati Uniti è morto il primo cane malato di covid-19. È probabile che il cane, un pastore tedesco di nome Buddy, avesse un linfoma, ma il suo caso ci ricorda che anche gli animali domestici sono a rischio.
Adesso che i casi di covid-19 stanno aumentando in diverse aree degli Stati Uniti, comprese alcune in larga misura risparmiate dal virus in primavera, e altri paesi nel resto del mondo stanno affrontando nuove ondate di contagi, le persone sono preoccupate anche per i loro animali domestici.
E lo sono anche gli scienziati. Non è ancora chiaro, per esempio, quanto spesso cani e gatti siano contagiati dal virus, quali siano i loro sintomi e quale la probabilità che possano contagiare altri animali, compresi noi. I veterinari però ce la stanno mettendo tutta e una serie di ricerche comincia a darci qualche risposta. In base a quello che sappiamo, gli esperti offrono alcuni consigli concreti.

Noi siamo molto più pericolosi per i nostri animali domestici di quanto loro non lo siano per noi

Sin dall’inizio della pandemia le agenzie sanitarie federali e gli esperti veterinari hanno dichiarato improbabile che gli animali domestici pongano dei rischi seri per le persone.
“Quasi tutti gli animali risultati positivi al virus sono entrati in contatto con umani infetti”, afferma Jane Sykes, direttrice di medicina veterinaria all’università della California, Davis, e fondatrice della International society for companion animal infectious diseases, che offre informazioni sul covid-19 sia ai proprietari di animali domestici sia ai veterinari. Uno studio genetico delle sequenze virali nei primi due cani noti per aver contratto il covid-19 indica che lo hanno contratto dai loro proprietari. Pare che perfino le tigri e i leoni infettati al Bronx Zoo di New York ad aprile abbiano contratto il virus dagli umani.
La maggior parte dei ricercatori è comunque convinta che gli animali domestici rappresentino un rischio ridotto per le persone, e anche per gli altri animali domestici. Alcune ricerche hanno dimostrato come i gatti possano trasmettere il Sars-cov-2 ad altri gatti. Queste ricerche però sono state condotte tutte in laboratorio, ossia in un ambiente artificiale. Come molte ricerche sul covid-19 negli umani, inoltre, sono nella maggior parte dei casi nella forma di bozze di articoli non ancora pubblicati su riviste sottoposte a peer review. Sykes inoltre riferisce di molte abitazioni in cui un animale domestico è risultato positivo e altri no. “Tutto quello che abbiamo scoperto fin qui ci suggerisce che è poco probabile che gli animali domestici siano una fonte significativa di contagio”, afferma.

I sintomi del covid-19 negli animali sono lievi o inesistenti
Poiché i test sugli animali domestici sono rari non si sa ancora quanti cani e gatti siano stati contagiati dal Sars-cov-2. Secondo una bozza di articolo su una ricerca sierologica pubblicata lo scorso mese una percentuale compresa tra il 3 e il 4 per cento di cani e gatti è stata esposta al virus in Italia nel picco della pandemia, paragonabile a quella riscontrata tra le persone.
Tuttavia, anche se i numeri sono davvero così elevati, non c’è stato un concomitante crescendo nei sintomi. L’azienda di Seattle Trupanion, che fornisce l’assicurazione sanitaria a più di mezzo milione di gatti e cani in Nordamerica e in Australia, dichiara di non aver rilevato un aumento di disturbi respiratori o di qualsiasi altro genere dall’inizio della pandemia. “Non emergono tendenze rilevanti”, dichiara Mary Rothlisberger, vicepresidente dell’analisi dati per l’azienda, e questo vale anche se si considerano i focolai epidemici. Due ricerche recenti hanno inoltre dimostrato che quanto meno i gatti solitamente non mostrano sintomi di alcun tipo. “Ho la sensazione che in loro la malattia sia molto meno grave che negli umani”, afferma Sykes.

Non ha senso sottoporre il vostro animale domestico a tampone
Esistono test per animali domestici, ma non sono usati in modo diffuso perché è stata data priorità ai test sugli umani. Agenzie come il dipartimento per l’agricoltura negli Stati Uniti hanno messo in guardia dall’effettuare test di routine su cani e gatti. Anche se il vostro animale domestico dovesse risultare positivo, afferma Weese, “cosa ve ne fareste dei risultati?”. Se il vostro cane o il vostro gatto ha il covid-19 probabilmente è perché lo avete anche voi, prosegue. “Non cambia nulla per l’animale domestico, né per la famiglia”. E visto che non ci sono medicine per la malattia, “non prescriveremmo nulla” per l’animale.

Le precauzioni di sicurezza per gli animali domestici non sono cambiate

Sia che si tratti di portare il vostro cane nell’area per cani al parco o di accarezzare un gatto che vive all’aperto, valgono i soliti consigli: indossate una mascherina, lavatevi le mani e mantenete il distanziamento sociale. “Se non prendete precauzioni mettete a rischio voi e il vostro animale”, afferma Rankin, che però aggiunge: “Se siete dei padroni responsabili, probabilmente il vostro animale corre meno rischi di essere contagiato rispetto a voi”.

Weese è d’accordo nel dire che le persone dovrebbero preoccuparsi più delle altre persone che degli animali domestici. “Il rischio rappresentato dalle persone nelle aree cani dei parchi o nelle cliniche veterinarie è molto più alto di quello rappresentato dai cani in quegli stessi luoghi”, dice.

Gli scienziati hanno ancora più domande che risposte

I ricercatori stanno iniziando soltanto adesso a capire quale sia il ruolo degli animali da compagnia nella pandemia. Le ricerche sugli animali domestici fin qui “sono parte di un puzzle che stiamo ancora cercando di mettere insieme”, afferma Sykes.

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Questo articolo è uscito sulla rivista scientifica statunitense Science. Il titolo originale era: What does the COVID-19 summer surge mean for your cats and dogs?
Reprinted with permission from Aaas. This translation is not an official translation by Aaas staff, nor is it endorsed by Aaas as accurate. In crucial matters, please refer to the official English-language version originally published by Aaas.
(Traduzione di Giusy Muzzopappa)


Categorie: Curiosità

Funerali di stato per Mafishi, il pesce portafortuna degli universitari della Copperbelt University in Zambia

10/09/2020

Il presidente della Zambia Edgar Lungu si è unito alla nazione in lutto per la morte di un pesce che viveva in uno stagno presso la seconda università più grande del Paese. A darne notizia la BBC diffusa poi da askanews
Gli studenti della Copperbelt University (Cbu) hanno organizzato una veglia con tanto di candele e una processione intorno al campus per piangere Mafishi, come era affettuosamente chiamato il pesce, una bella orata. E nelle ultime ore fa tendenza su Twitter l’hashtag Mafishi in questo Paese dell’Africa meridionale.
Negli ultimi due decenni gli studenti della Cbu hanno creduto che il pesce avrebbe portato loro fortuna negli esami. Si ritiene che Mafishi, che significa “pesce grosso” nella lingua locale bemba, avesse almeno 22 anni e vivesse nello stagno dell’università da più di 20 anni, ha detto il leader studentesco Lawrence Kasonde.
Foto  Edgar Lungu/faceook


Categorie: News dal Mondo

Cane ucciso nel lago di Bellosguardo (Firenze), messo alle strette dalle Guardie Zoofile Enpa, un uomo confessa. Enpa si costituirà parte civile

10/09/2020

Il responsabile dell’orribile uccisione di un cane, lasciato annegare nel lago di Bellosguardo ora ha un nome ed un cognome. L’uomo, incastrato dalle prove raccolte grazie alle indagini svolte dalle Guardie Zoofile dell’Enpa di Firenze, ha ammesso la proprie responsabilità e ora dovrà rispondere per aver cagionato la morte del cane. L’Ente Nazionale Protezione Animali si costituirà parte civile.
l tragici fatti risalgono al 10 luglio scorso, quando un cittadino, facendo una passeggiata sulle rive del lago di Bellosguardo, nei pressi della Villa Caruso nel comune di Lastra a Signa (Firenze), ha notato uno stano involucro di colore marrone galleggiare nell’acqua, nei pressi della riva. Accortosi che si trattava di un cane morto ha immediatamente chiamato il Nucleo Guardie Zoofile dell’Enpa di Firenze, per la verifica e il recupero dell’animale. Da lì sono partite le indagini che hanno permesso di risalire al presunto colpevole. L’Uomo, sentito come persona informata sui fatti dalla polizia giudiziaria in un primo momento ha rilasciato indicazioni forvianti. Una volta incastrato dalle prove non ha potuto fare altro che confessare quello che aveva fatto. Gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Firenze per i provvedimenti conseguenti. L’Enpa si costituirà parte civile. (enpa.it)


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Crociata vip contro allevamento ostriche a Golfo Aranci, oltre 41mila firme contro l'impatto ambientale

09/09/2020

Ha sfondato la soglia delle 41mila firme e continua a crescere di ora in ora, la petizione “Salviamo la costa di Golfo Aranci” per impedire la realizzazione di un allevamento di ostriche e mitili, gia’ autorizzato dalla Regione Sardegna, su un’area marina di circa 5 ettari davanti alla spiaggia dei Baracconi. In migliaia condividono la battaglia gia’ sposata da vip come la regista Lina Wertmuller, la conduttrice tv Licia Colo’ e il campione di basket Gigi Datome, che hanno aderito alla petizione lanciata su Change.org da un comitato spontaneo di cittadini. A dare maggior peso alle ragioni del comitato arriva ora la relazione tecnico-scientifica del biologo marino Benedetto Cristo, che sara’ inviata a Regione e ministero dell’Ambiente in supporto ai motivi di opposizione all’impianto. “Studi recenti – spiega – dimostrano che la molluschicoltura puo’ modificare significativamente la dinamica dei nutrienti e il funzionamento degli ecosistemi costieri poco profondi in quanto la filtrazione, accoppiata alla biodeposizione di feci e pseudofeci, crea un accumulo localizzato di materia organica in modo analogo alla sedimentazione di feci e cibo non ingerito nelle vicinanze degli allevamenti ittici”. “Tale sito – chiarisce l’esperto nella sua relazione – e’ totalmente inadatto alla crescita estensiva dei bivalvi in quanto il trofismo dell’area e’ insufficiente alla loro alimentazione e alla loro crescita, inoltre l’impatto ambientale sul posidonieto sarebbe disastro: la Posidonia oceanica verrebbe soppressa dalle deiezioni degli animali stessi, a questi si aggiunge, inoltre, che la riduzione della luce solare dovuta all’impianto, non permetterebbe la fotosintesi”. Le spiegazioni del biologo marino confermano le preoccupazioni gia’ espresse dal comitato riguardo all’impatto ambientale che l’allevamento di ostriche e mitili avrebbe sul delicato ecosistema dell’area marina che si trova adiacente al Sic e ZPS di Capo Figari e Figarolo. Per installare quell’allevamento la societa’ Effediemme ha ottenuto dalla Regione una concessione dello specchio acqueo della durata di 15 anni, e nega che la coltura possa nuocere in qualche modo all’ambiente. Tar e Consiglio di Stato, cui si era rivolto il Comune di Golfo Aranci, ha dato ragione agli imprenditori, ma la spinta degli oltre 40mila firmatari della petizione potrebbe indurre al Regione a tornare sui propri passi. (ANSA)


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Le gatte non vanno in menopausa ma affrontano disturbi e stress come le umane

09/09/2020

Se la menopausa è n momento molto delicato nella vita della donna spesso vissuto con ansia e preoccupazione per i possibili sintomi ed effetti collaterali e perchè vissuto come un segnale di anzianità che avanza, non è così per le gatte. Le nostre piccolo feline infatti non vanno in menopausa ma restano attive sessualmente per tutta la durata della loro vita e possono quindi possono fare cuccioli fino alla fine dei loro giorni.
Il termine menopausa sta ad indicare la fine dell’età riproduttiva del soggetto femminile. A differenza delle donne, la gatta non ‘smette’ di avere il ciclo, bensì ha un ciclo estrale irregolare e anche dell’umore è mutevole e di conseguenza, il comportamento.
Tuttavia a partire dai 7 anni circa, si inizia a notare nella gatta una certa irregolarità nel ciclo estrale e le cucciolate diventano meno numerose.
Una gatta in salute se non sterilizzata vi “regalerà” cucciolate più o meno fino ai 12 anni, ma già dopo i 7 anni il livello di fertilità diminuisce.
Questa diminuzione dei cicli estrali della gatta come nelle donne si traduce in una serie di cambiamenti ormonali e anche in modifiche comportamentali.
Si può notare ad esempio che la gatta non va più in calore così tante volte di seguito come accade quando è giovane.
Durante questa fase critica di transizione verso l’anzianità, possono insorgere alcuni problemi comportamentali, come una certa aggressività, e può anche verificarsi una gravidanza isterica.
Con i cambiamenti ormonali,la gatta inizierà ad avere i primi sintomi di invecchiamento. In generale i principali hanno a che fare con la comparsa di malattie, come l’artrite o disfunzioni e problemi urinari. Infatti, come gli esseri umani o i cani per esempio, anche i gatti possono soffrire della sindrome di disfunzione cognitiva. Si tratta di una sindrome caratterizzata dall’invecchiamento del sistema nervoso che colpisce in particolar modo il cervello, per cui successivamente compariranno problemi comportamentali a causa della riduzione delle capacità cognitive del gatto.

Conoscendola, con i consigli del veterinario, aiutiamo la nostra gattina a viverla al meglio.

 



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Gara di aiuti per Kavaan, l'elefante 'più solo al mondo' dello zoo di Islamabad, andrà in Cambogia

09/09/2020

Veterinari e studiosi stanno sottoponendo a visite ed esami accurati Kavaan, l’ultimo elefante rimasto nello zoo di Islamabad, in Pakistan, per il quale, come riporta il sito ansa, è stata lanciata una campagna mondiale in vista di un suo trasferimento in Cambogia. Divenuto popolare sui social come ‘l’elefante più solo del mondo’ dopo la morte della sua compagna otto anni fa, l’animale ha attirato l’attenzione di diverse organizzazioni animaliste che hanno lanciato anche una raccolta i fondi.
Una squadra di team di Four Paws, un’organizzazione mondiale per il benessere degli animali, è a Islamabad per valutare le condizioni fisiche e mentali dell’elefante prima del trasferimento.
Amir Khalil, leader della missione Four Paws composta da veterinari ed esperti della fauna selvatica, ha affermato che, a causa della malnutrizione e della mancanza di esercizio fisico, Kaavan mostra segni visibili di obesità. Inoltre, le sue unghie sono incrinate e deformate, probabilmente a causa dell’inadeguatezza della pavimentazione e della struttura del suo recinto. Per risolvere questo problema, dovrà sottoporsi a un programma di cura dei piedi a lungo termine, che non può essere eseguito nello zoo di Islamabad.


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