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Tagliò le orecchie a 4 cani. Condannato a 3 mila euro di multa. Enpa: bene la sentenza. Ora inserire il divieto di detenzione di animali con orecchie o code tagliate

26/06/2020

Tagliare le orecchie o la coda di un animale è maltrattamento di animali non intervento estetico, noi lo ripetiamo da sempre e ci impegniamo quotidianamente affinché i soliti furbi non riescano ad aggirare i divieti. Anche per questo sentenze come quella del Tribunale Penale di Napoli, che ha condannato un uomo che aveva tagliato i padiglioni auricolari a 4 cani al pagamento di una multa di 3 mila euro, sono importantissime.Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa: “Purtroppo in Italia quello della menomazione di code e orecchie di animali di certe razze è ancora un problema molto diffuso a causa sia di una mancanza di cultura che dell’atteggiamento compiacente di troppi veterinari. Questa sentenza, frutto di un patteggiamento e di cui leggeremo le motivazioni, ribadisce però un principio importante: non si può sottoporre un animale a sofferenze, tanto meno per ragioni estetiche. L’Enpa è da sempre in prima linea con il suo studio legale per il rispetto della legalità e dei diritti degli animali. Chiediamo quindi che per evitare che si aggirino le nostre leggi, rivolgendosi anche al mercato estero, divenga al più presto illegale anche detenere un animale con orecchie e code tagliate, a prescindere da dove sia stata effettuata l’operazione chirurgica”.
“Queste sentenze sono molto importanti – afferma Claudia Ricci, legale Enpa nazionale – perché ribadiscono ancora una volta che un comportamento ritenuto da molte persone non crudele è invece un vero e proprio maltrattamento che ha conseguenze molto serie sulla salute dell’animale, impedendo al cane di comunicare, e dunque è un reato a tutti gli effetti. (enpa.it)


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Dopo l'aggressione dell'orso ai due cacciatori sul monte Peller, presidente giunta provinciale di Trento firma ordinanza di abbattimento: sono troppi. Scoppiano polemiche

26/06/2020

L’aggressione dell’orso a padre e figlio in ispezione sul monte Peller per organizzare una prossima battuta di caccia e la decisione della Provincia di abbattere l’orso ha suscitato non poche polemiche e desiderio di rivalsa. Il presidente della giunta provinciale di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, ha annunciato di aver firmato un’ordinanza per l’abbattimento dell’orso nel momento in cui sarà identificato e intercettato. Non si sa ancora se sia un esemplare maschio o, come suppongono gli uomini della Forestale,  una femmina che avrebbe agito così, impaurita, per difendere i piccoli che però nessuno dei due cacciatori ha visto., vuole rivedere il piano relativo agli orsi perché sarebbero troppi e occorrerebbe procedere a una selezione. Ma gli animalisti e le associazioni ambientaliste, non vogliono una nuova vittima dell’arroganza umana: “È l’ennesima ordinanza spara-orso, ma ci sono delle regole dettate dal Piano d’azione che non possono essere calpestate a piacimento” dichiara la LAV.
L’Enpa chiede che la Provincia faccia chiarezza su cosa è accaduto realmente e inizi a sanzionare i comportamenti scorretti invece di cercare “vendetta”
“Riteniamo assurda, ingiustificabile e immotivata, anche sotto il profilo scientifico, la condanna a morte dell’ors Un atto che sa tanto di vendetta in risposta a dei fatti, decisamente poco chiari, su cui invece andrebbe fatta luce al più presto per stabilire le reali dinamiche dell’incidente. In base ai racconti, infatti, l’orso, essendosi trovato improvvisamente di fronte ad un rischio (i due cacciatori “esperti” si muovevano in modo furtivo) ha agito secondo natura.
Orso che, ad una lettura “etologica” degli eventi, sembrerebbe essersi trovato quasi suo malgrado addosso al figlio che ha riportato ferite leggere, e aver solo cercato di difendersi da chi gli correva contro con atteggiamento minaccioso, un comportamento scellerato che i “cacciatori”, che si definiscono conoscitori della natura, dovrebbero conoscere bene. Un comportamento controllato e responsabile come ha saputo mantenere il bambino che sempre in Trentino si è trovato sul perorso di un orso e ne è uscito senza danni per nessuno dichiarando come quella fosse stata la più bella esperienza della ssua vita.

 

 


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Giornata Mondiale dei cani in ufficio: in smart working benefici da amici a 4 zampe

26/06/2020

Oggi 26 giugno è la Giornata Mondiale dei cani in ufficio, ricorrenza internazionale istituita in Inghilterra verso la fine degli anni ’90 con il nome di Take Your Dog To Work Day. Anche in Italia si celebra l’evento che porta con sé un messaggio molto importante: avere il proprio cane sul luogo di lavoro, porta benefici anche in termini di produttività e serenità tra colleghi stemperando le tensioni. Lo dimostrano gli studi condotti dal Banfiled Pet Hospital e dall’International Journal of Environmental Research and Public Health.I cani sono validi compagni di scrivania perché stimolano la creatività e riducono lo stress. Senza dimenticare che anche il loro umore trae beneficio da questa vicinanza. E questo vale sia che lavoriamo a distanza o nel consueto luogo. In tempo di Covid-19, a causa del quale – secondo le ultime ricerche – quasi 8 milioni di italiani da mesi lavorano da casa, gli stessi aspetti toccano anche chi ha il suo momentaneo ufficio tra le pareti domestiche.
Ma come rendere la giornata di lavoro abbastanza proficua per proprietario e pet? A rispondere è Antonio Agus, educatore cinofilo di Ca’ Zampa, il primo Gruppo italiano di Centri per il benessere dei pet presente a Brugherio – alle porte di Milano -, Cremona, Udine e Mestre. “La regola principale è di impegnare non solo il fisico del pet, ma anche la sua mente – spiega Agus – ; in linea generale è bene sapere che un cane “insoddisfatto” sarà un cane problematico. Per far sì che le ore trascorse insieme in uno spazio al chiuso durante un’attività lavorativa siano piacevoli per uomo e pet, è sufficiente seguire semplici consigli. Per costruire una relazione serena è necessario intraprendere un percorso di educazione, valido anche per tutti gli altri momenti di vita quotidiana a sei zampe”.
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Piccolo, ma intrepido se serve: è il gatto dai piedi neri il più piccolo felino dell’Africa

25/06/2020

Con una lunghezza di 36-40 cm e con un peso medio di circa 1,8 kg, si contende con il gatto rugginoso il primato di gatto più piccolo del mondo.
Con una pelliccia tigrata, il loro nome è dovuto al fatto che alcune zone delle zampe sono nere. Solitari, cacciano di notte e passano il giorno a riposare. Non hanno una grande capacità di arrampicarsi, a causa dei corpi tarchiati e delle code corte.
Sono animali altamente asociali e cercano rifugio al minimo disturbo. Se messi all’angolo, si difendono con forza.
Benché siano così piccoli, il gatto dei piedi neri è estremamente letale, con una percentuale di successo del 60% quando caccia. Con un metabolismo molto veloce, hanno bisogno di nutrimento costante, e soddisfano questa necessità rincorrendo piccoli roditori e piccoli volatili.


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Prestazioni veterinarie: per l'Anmvi l'IVA deve scendere al 10%

25/06/2020

Secondo l’associazione nazionale dei medici veterinari serve una misura stabile e non emergenziale per equiparare – dal punto di vista fiscale – cure e prevenzione ai medicinali
di Redazione Aboutpharma Online23 Giugno 2020prestazioni veterinarie
Per le prestazioni veterinarie bisogna abbassare l’Iva al 10%. A chiederlo è l’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), rivolgendo un appello a tutte le forze politiche. “Sono finalmente saltate le clausole di salvaguardia che per anni hanno strangolato le cure veterinarie. È arrivato anche il momento di scendere allo scaglione agevolato del 10%, lo stesso dei medicinali veterinari. Stabilmente e non solo in fase emergenziale”, dice in una nota Marco Melosi, presidente dell’Anmvi.

L’iva sulle prestazioni veterinarie
Secondo l’associazione, applicando alle prestazioni veterinarie l’aliquota massima del 22% si è generato un onere fiscale particolarmente pesante per milioni di proprietari di animali da compagnia sia per i proprietari di animali da reddito e d’allevamento che ricevono cure veterinarie private. Un impatto reso ancora più grave della crisi economica legata all’emergenza Covid.

Investire sulla salute animale
Per Anmvi, Covid-19 ha “insegnato che è finito il tempo di considerare la sanità veterinaria un lusso o un bene superfluo da tassare”. E che le epidemie presentano il conto. “Lo sviluppo delle prestazioni veterinarie – fa notare l’associazione – migliorando la salute degli animali, può generare risparmi di spesa pubblica”. Inoltre, incentivare lo sviluppo della salute e del benessere animale contribuirebbe ad allineare l’Italia alle politiche europee “one health”, di sostenibilità, di sicurezza alimentare secondo l’approccio “from farm to fork” e di integrazione fra salute, agricoltura e ambiente.


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Msd Animal Health in collaborazione con ENPA lancia la campagna #noabbandono2020

25/06/2020

“Abbandona ogni scusa. Contro l’abbandono, tolleranza zero”. È questo il messaggio, semplice, chiaro e d’impatto, che guiderà la campagna #NOABBANDONO2020 realizzata da MSD Animal Health in collaborazione con ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e contrastare in modo concreto i fenomeni dell’abbandono degli animali e del randagismo.
Pensata in una versione tutta digitale, la campagna #NOABBANDONO2020 si propone di coinvolgere attivamente e in prima persona il pubblico. Cuore e veri Ambassador della campagna saranno infatti gli stessi pet lovers: sul sito dedicato all’iniziativa, www.noabbandono2020.com, è stato allestito uno speciale set fotografico digitale interattivo, accessibile sempre e da qualsiasi dispositivo dotato di fotocamera, in cui il pubblico potrà scattarsi un selfie insieme al proprio amico a quattro zampe, personalizzarlo e renderlo unico attraverso gli esclusivi sticker e sfondi simbolo della campagna. I partecipanti registrandosi riceveranno lo scatto tramite email e potranno condividerlo sui propri social con l’hashtag #noabbandono2020, diventando così i veri portavoce della campagna di sensibilizzazione.
Un piccolo gesto di condivisione che può fare la differenza: in modo semplice e divertente, se uniamo le forze, possiamo contribuire a diffondere il messaggio e combattere in modo concreto l’abbandono degli animali. Non solo, quest’anno il coinvolgimento del pubblico vale ancora di più: con il proprio scatto, ciascun partecipante contribuirà infatti a una raccolta fondi sostenuta da MSD Animal Health a favore di ENPA.
Per noi di MSD Animal Health la lotta contro l’abbandono degli animali è una causa importantissima ed è per questo che con orgoglio portiamo avanti da anni campagne di sensibilizzazione su questo tema, purtroppo ancora molto attuale” – ha commentato Simona Viola, BU Director Companion Animals MSD Animal Health Italia – “Quest’anno siamo ancor più felici di aver realizzato la campagna #NOABBANDONO2020 in collaborazione con un ente come ENPA che è un vero punto di riferimento per la tutela, il benessere e la protezione degli animali. Insieme a loro e ai pet lovers siamo sicuri che potremo fare tanto per combattere questo deplorevole fenomeno, perché è sempre facendo sistema e lavorando insieme che si ottengono i risultati migliori!”.
Le campagne antiabbandono dell’ENPA costituiscono, ormai, un appuntamento fisso dell’estate: il fenomeno, infatti, se pur mutato nel tempo, non pare, purtroppo, essere in via di estinzione.” – ha dichiarato Marco Bravi, Presidente del Consiglio nazionale e responsabile di Comunicazione e sviluppo iniziative ENPA – “Il nostro compito è di perseverare nell’appello alla coscienza etica e morale delle persone, innescando sempre maggiore disapprovazione ed indignazione sociale per tale atto. Collaborare con MSD Animal Health, che condivide con noi l’impegno su questo fronte, ci permette di amplificare l’importante messaggio antiabbandono per smuovere gli animi e indurre alla riflessione
Con la campagna #NOABBANDONO2020, MSD Animal Health ribadisce dunque il proprio impegno contro l’abbandono degli animali e il conseguente randagismo, pratiche condannabili e pericolose anche dal punto di vista sanitario: gli animali abbandonati infatti, non essendo sottoposti a controlli e visite veterinarie, non solo si ammalano con più facilità ma diventano possibili veicoli di malattie trasmissibili anche all’uomo.
MSD Animal Health ci ricorda infine che accogliere in casa un pet è un gesto d’amore, responsabilità e consapevolezza: i nostri amici a quattro zampe sanno donarci tutto il loro affetto e riempirci la vita d’amore, ma è importante ricordare sempre che l’adozione è un impegno importante che coinvolge tutta la famiglia, richiede responsabilità e non va in vacanza!


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Coronavirus, OMS conferma: "Cani, gatti e maiali suscettibili ma il contagio è uomo-uomo. Pericolo mattatoi

25/06/2020

“Gli studi in corso stanno cercando di capire quali siano gli animali suscettibili al nuovo coronavirus: cani, gatti, maiali, visoni. Ma il contagio avviene primariamente da uomo a uomo”. Così Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa a Ginevra.
“Stiamo seguendo il focolaio” nei mattatoi tedeschi “così come altri cluster in impianti di trasformazione alimentare, per sapere perché accadono e capire come fermarli – ha poi aggiunto – Non voglio speculare troppo perché si sta ancora studiando, stiamo lavorando con una serie di Paesi per consolidare le conoscenze su questi focolai. A questo virus piacciono i posti chiusi e dobbiamo assicurarci di prevenire” situazioni come queste, ha concluso.

 


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Orso ferisce padre e figlio sul monte Peller in Trentino. In corso la ricostruzione dell'esatta dinamica

24/06/2020

Una brutta ferita ad una gamba più altre in diversi punti del corpo. È l’epilogo di un incontro ravvicinato che un uomo di 59 anni e suo figlio di 28 hanno avuto questa sera con un Orso con il quale si sono improvvisamente imbattuti lungo un sentiero del Monte Peller, io località Torosi. La provincia autonoma di Trento riferisce che l’episodio, sul quale stanno facendo luce i forestali, si è verificato dopo le 18. Da una prima ricostruzione dei fatti, il giovane si stava inoltrando lungo un sentiero, seguito a poca distanza dal padre, quando si è trovato a tu per tu con l’Orso. Caduto a terra, è stato sormontato dall’animale e a quel punto la reazione del padre è stata quella di scagliarsi contro il plantigrado riportando la frattura di una gamba in più punti. Ora i due si trovano ricoverati in ospedale dove sono stati raggiunti dall’assessore Giulia Zanotelli e dalle guardie forestali che hanno anche ispezionato il luogo teatro dell’episodio per raccogliere gli elementi necessari a ricostruirne con esattezza la dinamica.


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Lewis Hamilton in lacrime per la morte della sua Coco: “Ho il cuore spezzato”

24/06/2020

Pochi giorni fa avevamo dato spazio alla protesta del famoso pilota Lewis Hamilton per le scuole di tauromachia dove anche a giovanissimi, poco più che bambini.
Ora invece con dolore apprendiamo che sta vivendo un grande dolore: è morto Coco, il suo bulldog inglese con cui divideva la vita e considerava il suo migliore amico.
Coco aveva 6 anni e sembra che sia stato un problema cardiaco a causare il decesso.ha scritto un post dedicato proprio al suo Coco.
Il campione di F1 ha voluto annunciare sui propri profili social la scomparsa del suo cane. Ha pubblicato un post nel quale ha manifestato tutta la propria tristezza per quanto successo: “Ieri alle 21 la mia bellissima bambina Coco è morta a casa con la famiglia al suo fianco. Il suo cuoricino ha ceduto, pensiamo sia stato un infarto. Ho tentato di rianimarla, ma purtroppo non è servito”. Le parole del giovane esprimono il doloroso senso di vuoto lasciato dalla perdita della sua piccolina: ” «Nel suo ultimo giorno abbiamo condiviso momenti speciali speciali e non lo dimenticherò mai. Mi mancherà il suo russare e quanto fosse felice di vedermi sempre. Naturalmente, il mio cuore è rotto ma spero che sia in un posto migliore con la mia zia Diane”.
Il bulldog inglese aveva anche un account Instagram da 176mila follower assieme a Roscoe, altro amico a quattro zampe della medesima razza del sei volte campione del mondo.


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Ritrovata a Cagliari cagnetta sparita 7 anni fa nell'oristanese. Grande gioia del bambino suo compagno di giochi ora decenne

24/06/2020

Era scomparsa da Mogoro, nell’Oristanese sette anni fa: si era allontanata dalla casa in cui viveva senza fare più ritorno. Oggi la cagnolina Milly è tornata dai suoi padroni. L’animale, infatti, ieri sera è stata trovata dalla polizia municipale di Cagliari mentre girovagava in corso Vittorio Emanuele, in piano centro nel capoluogo sardo che dista una settantina di chilometrida Mogoro . Controllando la bestiola, gli agenti si sono subito accorti che era dotata di microchip e si sono quindi messi alla ricerca dei padroni. I proprietari, contattati telefonicamente, si sono presentati questa mattina negli uffici della Sezione Vigilanza Ambientale del Corpo. Milly appena li ha visti ha iniziato a scodinzolare lanciandosi affettuosamente sui padroni e soprattutto sul suo compagno di giochi, un bambino che oggi ha dieci anni. (ANSA).


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Ancora il Festival di Yulin, nemmeno la pandemia ferma la mattanza di cani e gatti. I cinesi non sembrano ricordare come tutto è cominciato

24/06/2020

I cinesi sembra proprio non abbiano imparato la lezione del flagello Covid-19. Dopo aver escluso con una nota del ministero dell’agricoltura cinese gli animali da compagnia dalla lista di quelli commestibili e dandone ampia diffusione sui quotidiani internazionali per sottolineare l’impegno della Cina nella lotta al Coronavirus, tutto è tornato come prima.Il Festival cinese di Yulin, la fiera di carne di cane e di gatto, si fa anche quest’anno. Ancora torture e morte per migliaia di bestiole innocenti nonostante la promessa esclusione.
Il festival annuale di 10 giorni attira nella città sud-occidentale di solito migliaia di visitatori, molti dei quali acquistano cani esposti in gabbie anguste e destinati a finire in pentola, ma gli attivisti hanno detto che i numeri quest’anno sono diminuiti. Il governo sta elaborando nuove leggi per vietare il commercio di animali selvatici e proteggere gli animali domestici, e gli attivisti sperano che quest’anno sarà l’ultima volta che si terrà il festival.
“Spero che Yulin cambierà non solo per il bene degli animali, ma anche per la salute e la sicurezza della sua gente”, ha spiegato a Channelnewsasia Peter Li, specialista della Humane Society International.
“Permettere assembramenti per commerciare e consumare carne di cane in mercati e ristoranti affollati in nome di un festival rappresenta un rischio significativo per la salute pubblica”, ha affermato.
Il coronavirus, che si ritiene abbia avuto origine da pipistrelli prima di passare agli esseri umani in un mercato nella città di Wuhan, ha costretto la Cina a rivalutare il suo rapporto con gli animali. Ma la strada da percorrere è ancora lunga. E gli animali continuano a morire…


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Roma, impicca il cane perché ‘ingestibile’, voleva anche farlo a pezzi ma non ha avuto tempo: denunciato

24/06/2020

Libero dal servizio, passeggiava con il suo cane nel parco di via Lodigiani, a Roma, quando ha notato un uomo sollevare una corda a fatica appesa a un albero. Su una cima un cappio dal quale ciondolava ormai inerme, a sei metri di altezza, il cane del quale aveva deciso di disfarsi perché “ingestibile”. La terribile scoperta l’ha fatta nella Valle dell’Aniene venerdì pomeriggio, intorno alle 19, un agente della Polizia Penitenziaria. Quando ha scoperto l’uomo, un 66enne della provincia di Oristano ma residente a Roma, sollevare il cane appeso alla corda dal collo, ha corso disperato tentando di salvare l’animale, gli ha urlato di fermarsi mostrando il tesserino, ma si è sentito rispondere che ormai il cane era morto: “Era troppo pericoloso, bisognava liberarsene” gli ha detto prima di iniziare la corsa verso l’uscita del parco con una sega in mano con la quale forse voleva disfarsi del corpo.  Il poliziotto ha chiamato il 112 riuscendo a intravedere l’uomo correre in strada in direzione di un’utilitaria a bordo della quale lo aspettavano due donne, ucraine di 54 e 63 anni, poi denunciate per favoreggiamento in concorso e resistenza. Riuscito ad annotare la targa e a consegnarla ai poliziotti nel frattempo arrivati sul posto, è stato così possibile rintracciare la proprietaria dell’auto, una donna residente a Tivoli, la quale però ha spiegato di averne lasciato l’utilizzo all’uomo. Una volta in casa del 66enne, gli agenti che lo hanno denunciato per uccisione di animale, resistenza e minacce a pubblico ufficiale gli hanno chiesto i motivi del folle gesto. “Il cane ormai era un trovatello adottato 8 anni fa ed era diventato ingestibile – ha spiegato -. Giovedì sera (il giorno prima di ucciderlo) ha morso la mano alla padrona (una delle due ucraine) che ha così deciso di liberarsene”. Nel parco gli agenti della Scientifica hanno sequestrato piccone, una corda, mentre in casa del 66enne hanno trovato la sega. I poliziotti della volante San Basilio 1 con la ditta della Asl hanno provveduto al ritiro della salma, portata al canile della Muratella. ENPA – L’Enpa si costituirà parte civile nel procedimento contro l’uomo. Lo ha annunciato la stessa Ente Nazionale Protezione Animali dopo avere appreso la notizia della denuncia da parte della polizia di un 66enne originario di Oristano. “L’Enpa non può rimanere a guardare mentre si consumano queste violenze e torture nei confronti degli animali – si legge in una nota – per questo ci stiamo muovendo con il nostro ufficio legale e ci costituiremo parte civile. Il responsabile deve pagare, confidiamo nella giustizia. L’orrore che ha travolto questa povera creatura indifesa fa tremare i polsi e apre con violenza uno stralcio su una realtà di cui ancora si parla troppo poco: coloro che torturano e uccidono gli animali sono le stesse persone che poi si scagliano con violenza sui propri cari”.


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