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Nidi di Rondine, balestrucci e rondoni distrutti, attenzione è reato e vanno protetti (video)

27/05/2020

Anche se sempre in minor numero anche quest’anno le rondini sono tornate a garrire in cielo e catturare insetti sull’acqua con voli radenti. Se ancora vogliamo vedere questi uccelli simbolo della bella stagione, aiutiamoli e proteggiamoli da chi cerca di dissuaderli dal nidificare sotto i nostri tetti incuranti della legge.
I nidi sono fondamentali per specie già provate e particolarmente protette. Proprio per questo motivo, abbattere o danneggiare i loro nidi, le uova e i nidiacei è reato.
Sono protetti dalla legge n. 157/92 e dall’articolo 635 del codice penale e da regolamenti comunali, che ne vietano la distruzione e in caso di uccisione di pulli è prevista la violazione più grave dell’art. 544 bis del codice penale.
Se vedete qualcuno che distrugge i nidi o provoca qualsiasi forma di disturbo alla specie, segnalate l’evento ai Carabinieri Forestale (numero tel. 1515 oppure 112).
Segnalate perché rondini, rondoni e balestrucci sono in pericolo, non solamente a causa dei cambiamenti climatici e dell’utilizzo di pesticidi in agricoltura e dal fatto che nelle aree di svernamento la rondine è attivamente cacciata dalle popolazioni locali, ma anche per le azioni sconsiderate di umani che distruggono i loro nidi o impediscono loro la nidificazione.
In questo periodo questi uccelli stanno nidificando nei nostri territori dove si riproducono e verso l’inizio dell’autunno si radunano per spostarsi poi nei luoghi caldi dell’Africa, dell’India, della Cina, delle Isole Filippine.
Si tratta di specie insettivore che contribuiscono alla riduzione di insetti molesti, come zanzare, mosche e altri. Alcuni studi scientifici citano la capacità di cattura di insetti fino alla quantità di circa 20mila al giorno per coppia nella stagione riproduttiva. Poiché esistono delle norme di legge per la protezione della fauna selvatica, è necessario salvaguardare e tutelare gli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
Le rondini sono fra le specie considerate minacciate a livello continentale e dunque prioritarie per la conservazione (Species of European Conservation Concern, SPEC). (LAC)

 

Un bellissimo video di come la Rondine costruisce il suo nido

 

 


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Avvistata femmina di orso marsicano con 4 cuccioli al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

27/05/2020

Non credevano ai loro occhi i due Guardaparco che hanno scattato questa foto due giorni fa, durante lo svolgimento del proprio turno di servizio, ed è stato talmente grande lo stupore che a distanza di ore hanno faticato a raccontarlo: davanti ai loro occhi si sono presentati mamma orsa e ben quattro cuccioli. E’ lo stesso Parco a darne notizia pubblicando su Fb anche le foto scattate, in lontananza, dalla Sorveglianza Parco. Tutto è accaduto due giorni fa quando, durante il turno di servizio, le due guardie si sono trovati la femmina di orso marsicano con i suoi piccoli.
Da quanto risulta negli annali del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è la prima volta che si osserva un’orsa con 4 cuccioli nel territorio del Parco, non avendo nessuna evidenza scientifica che un altro episodio analogo si sia mai verificato in passato. Ovviamente ora la sfida è quella di assicurare un futuro ai cuccioli di questa fantastica mamma orsa, uno dei quali sembra un po’ più piccolo degli altri, com’è normale che accada in tutti i parti plurigemellari.
“Questo evento, sicuramente eccezionale – ha dichiarato il direttore del Parco Luciano Sammarone – è la testimonianza migliore che il territorio del Parco ha tutto ciò che serve per supportare la vitalità della popolazione di orso bruno marsicano. Conferma quanto sia importante la ricerca scientifica nel contribuire ad aumentare la conoscenza e a creare una base indispensabile per le scelte gestionali utili anche alla tutela. Resta la consapevolezza che la sfida per la conservazione di questa specie unica si gioca fuori dai confini del Parco, dove purtroppo i pericoli, soprattutto di origine antropica, sono ancora troppi e richiedono uno sforzo coordinato tra tutti i soggetti presenti, istituzioni e operatori economici in primis”.


Categorie: Varie

Cobra e vipera involontari killer usati da un uomo indiano per uccidere la moglie

27/05/2020

Ha provato a uccidere la moglie la prima volta facendola mordere da una vipera. Dopo aver fallito, ha ritentato con un cobra ed è riuscito nel suo intento. La polizia indiana dello stato meridionale del Kerala ha reso noto che – analizzando i registri telefonici – l’uomo (chiamato Sooraj) aveva avuto contatti frequenti con allevatori di serpenti e aveva anche guardato in internet dei video sui rettili.
Lo scorso marzo, Sooraj, di 27 anni, è riuscito a trovare una vipera di Russell, molto velenosa, che ha morso sua moglie Uthra e l’ha costretta in ospedale per quasi due mesi. Mentre la donna,all’inizio di questo mese, stava in casa dei suoi genitori, per riprendersi dal grave avvelenamento, Sooraj è riuscito ad rimediare un cobra da un addestratore di serpenti, che poi ha liberato nella stanza dove sua moglie stava dormendo. e a cui il serpente ha dato il morso fatale.
Un funzionario di polizia ha spiegato: “Sooraj è poi rimasto nella stessa stanza di Uthra come se non fosse successo nulla. Stava svolgendo le normali attività mattutine il giorno successivo, quando è stato avvisato dalle urla della madre di Uthra”. I genitori di Uthra hanno iniziato a nutrire sospetti quando Sooraj ha tentato di impossessarsi delle proprietà di sua moglie, pochi giorni dopo il suo decesso.
In questa storia i cattivi non sono certo né la vipera né il cobra.


Categorie: News dal Mondo

Trovati 444 cani in condizioni "sconfortanti" in un canile di Sant'Ilario (RC). Rabbia, cimurro e nessuna prova di assistenza veterinaria. Sequestro

27/05/2020

In un canile lager a Sant’Ilario (RC) sono stati trovati 444 cani in condizioni tali da essere classificate come maltrattamenti.  Dopo il sequestro eseguito dai carabinieri di Siderno al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Locri e avviata dopo la denuncia di un’associazione animalista, sono intervenuti i veterinari che hanno definito le condizioni delle bestiole  “sconfortanti” .
Denunciati un imprenditore e un dirigente dell’Asp di Reggio Calabria. Dagli accertamenti, compiuti con l’ausilio dei carabinieri Nas e Nil di Reggio Calabria, dei Forestali di Brancaleone, dei veterinari dell’Asp e della task force veterinaria della Regione, sono emerse irregolarità di rilievo penale sia nello smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue sia per il maltrattamento degli animali.
Il canile, esteso su 9.000 metri quadri e con 187 box. Dei 444 cani, 146 sono sprovvisti di microchip, dunque non censiti nell’anagrafe canina, ed alcuni neppure registrati negli elenchi del canile in cui erano ospitati.
I corpi degli animali morti, chiusi in contenitori in plastica, erano custoditi dentro una cella frigo non funzionante. Diversi cani presentano malattie della pelle, deperimento, piaghe e ferite da morso.
Totalmente mancante la documentazione sulle eventuali cure a cui gli animali sarebbero dovuti essere sottoposti. Oltre al fatto che non fossero vaccinati per le principali malattie infettive come il cimurro o la rabbia.

 

 


Categorie: Varie

Saranno i cani-robot a controllare le greggi al pascolo nella Nuova Zelanda (video)

26/05/2020

Dopo essere stato usato per controllare il rispetto del distanziamento sociale nei parchi di Singapore in tempo di Convid-19, Spot, il robot di Boston Dynamics dalle fattezze di cane, torna protagonista in Nuova Zelanda. La sua nuova mansione è il pastore di pecore, vere e non elettriche, come testimonia un video pubblicato da Rocos, azienda impegnata nello sviluppo di piattaforme cloud dedicata al controllo dei robot.
Uno degli scenari di impiego di un gruppo di robot che agisce in maniera coordinata da remoto si svolge su verdi distese come quelle delle Nuova Zelanda ritratte nel filmato, ovvero l’agricoltura di precisione. Spot può effettuare rilevamenti per stimare come sarà il raccolto, affiancare o sostituire i lavoratori in carne ed ossa nello svolgimento di determinate attività, ad esempio tenere d’occhio le pecore al pascolo. Indubbiamente la creatura di Boston Dynamics ci mette del suo per adattarsi all’ambiente agricolo: il sistema di videocamere gli donano una visione a 360°, può muoversi in autonomia e affrontare terreni accidentati.
Rocos e Boston Dynamics non hanno precisato a che punto è la sperimentazione di questa ennesima dimostrazione della versatilità di Spot. L’accento per ora è posto sulla piattaforma che permetterà di controllare un branco di cani robot su aree più o meno vaste. Ci sono ancora tante domande su questo cane-robot che somiglia più ad una cavalletta gialla che ad un cane e quando ci incontra neppure scodinzola!!!


Categorie: News dal Mondo

Imprenditore vicentino lascia l'azienda per vivere felice con il gallo Attila e altri pennuti

26/05/2020

Per amore di Attila, un gallo di razza Orpington che aveva importato ancora nel suo uovo direttamente dall’Irlanda, un’imprenditore vicentino ha lasciato la sua azienda. Tra l’uomo e il gallo un rapporto affettivo speciale come quello che abitualmente ci regalano i nostri animali d’affezione. A raccontarcela ilgiornaledivicenza.it
Il gallo è nato a Posina due anni fa, in un’incubatrice, assieme ai suoi sei tra fratelli e sorelle di razze differenti. Attila è un gallo definito di razza pesante, conosciuta e rinomata in tutto il mondo. Infatti con i suoi quasi 5 chili, con un piumaggio ricco e soffice, docile e tranquillo caratterialmente, è diventato ufficialmente il re del pollaio e l’amico inseparabile di Fabio, originario di Polegge ma ora trasferitosi ai piedi del Pasubio.
«Se mi siedo vicino a lui nel pollaio – racconta Fabio – come faceva da piccolo, viene ancora in braccio a farsi accarezzare. Lui è nato in cucina, da piccolissimo usciva dal gruppo, saltava sulle mie ginocchia, poi sulla tavola e veniva in cerca di cibo da me. Ancora oggi, quando mi vede, mi salta sul braccio e si appollaia per farsi un riposino». Le galline e i galli sono quindi per Fabio e sua moglie, parte integrante della famiglia. «Passo ore nel pollaio a coccolarle, non posso vivere senza galline, pulcini, galli, sono la mia passione e loro ricambiano con il tutto il loro amore». Bassan ha ceduto le sue quote dell’azienda che aveva a Caldogno ed ha deciso di cambiare vita. Sarà uno dei più originali partecipanti all’edizione on line di “Schiodinzolando”, l’iniziativa promossa per domenica 24 maggio dall’Enpa Schio – Thiene.


Categorie: Curiosità, Varie

Muore a 84 anni Saturn, il coccodrillo più vecchio, sopravvissuto alle bombe e amato da Hitler

26/05/2020

Si è spento all’età di 84 anni Saturn, l’alligatore sopravvissuto ai bombardamenti di Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale che si pensava fosse appartenuto al führer Adolf Hitler. Dal 1946 viveva nello zoo di Mosca dove era uno degli animali più popolari. A riportare la notizia è stata la Bbc.
L‘alligatore Saturn nacque negli Stati Uniti, nello Stato del Mississippi, e nel 1936 venne regalato allo zoo di Berlino. Nel 1943, durante i bombardamenti della città, scappò dal suo recinto e di lui si persero le tracce fino al 1946, quando alcuni soldati britannici lo trovarono e lo diedero all’allora Unione Sovietica. Non si è mai saputo come Saturn abbia trascorso quei tre anni di “latitanza”, ma dal luglio del 1946 è stato uno degli animali più popolari dello zoo moscovita.
La fama di Saturn è nata anche dalla “fake news” di essere stato animale da compagnia di Adolf Hitler. Originata forse da un articolo dello scrittore Boris Akunin, la circostanza plausibilmente non corrisponde a verità, mentre è quasi certo che il Fuehrer l’abbia ammirato e comunque vi sia entrato in contatto, dato che ha più volte visitato lo zoo.
Saturn, raccontano gli operatori dello zoo di Mosca “era un animale esigente per quello che riguardava la sua nutrizione, ed amava essere massaggiato con una spazzola”. Forse per le tante attenzioni ricevute, ha raggiunto la ragguardevole età di 84 anni: almeno una trentina in più rispetto a quanto mediamente vivono gli esemplari in natura. Per ora è il più vecchio coccodrillo vissuto in cattività ma nello zoo di Belgrado in Serbia vive un altro alligatore maschio, Muja, che attualmente ha 80 anni e potrebbe superarlo.


Categorie: News dal Mondo

Ennesimo gattino abbandonato. Enpa denuncia: “Non ancora svezzato, come pensavate potesse sopravvivere?”

26/05/2020

Purtroppo continuano gli abbandoni. Come segnala l’Infermeria Felina Enpa di Bizzuno , è stato lasciato in una colonia di Bagnacavallo un gattino che deve essere ancora svezzato, .
Il micino, dicono da Enpa, “Cerca il contatto ed è in salute, quindi proviene da una famiglia che ha scelto di liberarsene. Ma che razza di persone siete, pensavate che lasciandolo lì sarebbe sopravvissuto? Abbiamo impiegato tutta notte per cercare balie e finalmente abbiamo trovato una famiglia che si è offerta di prenderlo. Siamo allo stremo delle forze e delle risorse e ringraziamo i cittadini di buon cuore che ci stanno supportando”.


Categorie: Varie

Cosa fare se incontro…? Cinque cose da sapere sulla fauna selvatica! (video)

26/05/2020

Durante il lockdown li abbiamo visti passeggiare per le nostre strade asfaltate, animare le nostre piazze, fontane e parchi. Ma come comportarci quando li incontriamo? Come sapere se ci troviamo di fronte ad un animale in difficoltà che ha bisogno del nostro intervento oppure se con le nostre azioni rischiamo addirittura di metterli in pericolo? In occasione della Giornata della Biodiversità del 22 maggio l’Ente Nazionale Protezione Animali ha deciso di far conoscere un po’ di più attraverso piccole pillole e la condivisione dei vademecum Enpa, l’intrigante mondo degli animali selvatici, troppe volte sotto la luce dei riflettore solo per fatti di cronaca.

Partiamo da un punto fermo. Gli animali selvatici, siano essi passeri, merli, rapaci, ricci, cinghiali, volpi, sono tutti protetti. Dunque, è vietato detenerli e spesso, seppur animati da buone intenzioni, si commettono danni irreparabili. Cosa fare dunque? Per non sbagliare è importante contattare sempre il Centro recupero Animali Selvatici (Cras) più vicino ma è anche importante sapere alcune nozioni troppo spesso ignorate.

Se trovi una rondine o un rondone a terra, raccoglilo sempre! Sono grandi volatori e se sono a terra c’è qualcosa che non va. Ricorda, i genitori di queste specie non seguono i piccoli al di fuori del nido che se sono a terra, sono destinati a morire. Vanno sempre recuperati.
Se trovi un pipistrello a terra, non aver paura e raccoglilo. Forse è ferito, o ha una frattura, oppure è un giovane. Mettilo in una scatola, dai solo da bere e contatta un esperto. E ricorda, sono innocui!
Se incontri dei cinghiali, ricorda che hanno più paura di te! Non correre – sarebbero più veloci – e non ti avvicinare mai, indietreggia lentamente e se hai un cane ricordati di non lasciarlo libero.
Se vedi un piccolo capriolo nel prato, allontanati: è solamente nascosto tra la vegetazione in attesa della mamma che torni. Quindi non ha bisogno di te. Non prenderlo mai!
Se vedi un piccolo uccello ancora non in grado di volare, ma che saltella e ha gli occhi aperti, non prenderlo. C’è la mamma che se ne prende cura, spiegando cosa mangiare e come nascondersi dai predatori: una scuola di natura necessaria e insostituibile. Se è in situazione di pericolo, spostarli all’interno di una siepe nelle vicinanze.
Se vedi un animale ferito, oppure che ritieni in stato di difficoltà, e in caso di dubbio, non agire di testa tua, ma contatta subito i CRAS più vicini che ti aiuteranno a gestire la situazione e a capire se intervenire o no.  Puoi anche scattare una fotografia con il tuo cellulare e gli esperti diranno cosa fare e cosa non fare.

Scopri di più:

SOS Fauna Selvatica

– Prontuario Soccorso Selvatici CRAS ENPA Genova (italiano)

– Wildlife Rescue Handbook ENPA Genova (inglese)

        TUTTE LE NEWS DI LE INIZIATIVE


        Categorie: Curiosità

        Difesa biodiversità delle Foreste Casentinesi con la tutela del lupo. Ente Parco Foreste e Fondazione Capellino rinnovano accordo

        25/05/2020

         L’Ente Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e la Fondazione Capellino, hanno rinnovato per altri tre anni un accordo di collaborazione, già in atto dal 2017, che ha come obiettivo la mitigazione del conflitto tra gli allevatori che operano nell’area protetta, a cavallo delle Province di Arezzo, Firenze e Forlì Cesena, e il lupo (Canis Lupus). Lo scopo, precisa una nota, è preservare la biodiversità locale e in particolare la tutela del lupo, con gli allevatori che diventano parte attiva e principali tutori, anche attraverso il corretto utilizzo del cane da guardiania come principale strumento di difesa dalle predazioni.
        Le attività agricole e zootecniche del territorio aderenti al progetto hanno un doppio valore: la qualità biologica, che deriva dalla naturalezza dell’ambiente, delle loro produzioni e la qualità etica che queste acquisiscono grazie al rispetto dell’habitat che questi produttori praticano nell’interesse di tutti. La collaborazione tra l’Ente Parco nazionale delle Foreste casentinesi e la Fondazione Capellino, nell’ambito del progetto ‘Il cane da guardiania nel Parco nazionale delle Foreste casentinesi’, coinvolge al momento 24 cani dislocati in sei aziende agricolo-zootecniche. La Fondazione, da settembre 2017, garantisce il mantenimento e la corretta alimentazione dei cani, donando all’Ente parco in questi anni circa 7.000 kg di mangime. (ANSA).


        Categorie: Varie

        Per King, il cane sottratto ai pusher e che aggredì due operatori del canile, Enpa chiede l'adozione: da due anni vive rinchiuso in un box

        25/05/2020

        L’Ente Nazione Protezione Animali ha scritto al Comune di San Benedetto del Tronto e all’Azienda Multi Servizi Spa per chiedere di adottare King. Il cane, sottratto a due pusher tossicodipendenti e addestrato, con metodi violenti, a “fare la guardia”, due anni fa ha “aggredito due operatori del canile. L’Enpa aveva richiesto, ormai diverso tempo fa, che venisse effettuata una valutazione del cane da parte di un educatore cinofilo in modo da capire meglio le possibilità di King di iniziare una nuova vita. Il cane, infatti, vivrebbe da due anni chiuso all’interno di un box, senza alcuna possibilità di uscire, senza avere contatti con nessuno e, di conseguenza, anche senza aver intrapreso alcun percorso riabilitativo.
        Non avendo ricevuto ad oggi nessuna risposta né dal Comune del Tronto né dall’Azienda Multi Servizi Spa ci rivolgiamo direttamente al sindaco di San Benedetto del Tronto attraverso questa lettera aperta affinché permetta alla nostra Associazione di prendersi cura di King, un animale che riteniamo abbia già sofferto molto nella sua vita, e di adottarlo, trasferendolo in strutture specializzate nel recupero di cani come lui. Fiduciosi di una pronta risposta attendiamo indicazioni. D’altronde, il futuro dei cani dovrebbe stare a cuore a tutti, in particolar modo a chi gestisce strutture e enti pubblici che se ne occupano.

        Foto web


        Categorie: Varie

        "Fermiamo il traffico di animali esotici", la petizione LAV per tutelarli e per il rischio sanitario verso di noi

        25/05/2020

        La Lega AntiVivisezione è in campo per lanciare una nuova sfida. Il covid19 si è diffuso a partire dal contatto con gli animali esotici e l’Italia è tra i primi Paesi in Europa per vendita, commercio e traffico di questi animali.
        Un dato molto grave se pensiamo al rischio sanitario che tutti noi corriamo ogni giorno!
        Gli animali esotici oggi possono essere allevati, riprodotti e venduti, ma anche essere oggetto di traffici illegali dai fini più crudeli. Come se non bastasse, il commercio di questi animali costituisce anche un potenziale rischio sanitario per le persone. Gran parte delle epidemie dell’ultimo secolo sono nate infatti da zoonosi e si sono diffuse a causa dello sfruttamento degli animali. Covid-19 compreso. Per questo chiediamo di vietare una volta per tutte la riproduzione e il commercio di tutti gli animali esotici!
        Pochi mesi fa dieci tigri sono state trasportare da Latina al confine tra la Polonia e la Bielorussia, dove sono state bloccate. Una di loro non ce l’ha fatta. Ora sono salve, anche grazie all’intervento della LAV. Erano tutte destinate a un inesistente “zoo” in Daghestan: un terminale fittizio, forse, di orribili traffici verso la Cina, dove spesso gli animali arrivano già smembrati per essere utilizzati nella medicina tradizionale. Un recente studio ha confermato che l’Italia è uno dei principali Paesi per il commercio di tigri in Europa.
        Com’è possibile che queste tigri fossero prive di ogni diritto solo perché nate in cattività, quando le loro simili nate in natura sono protette? Perché esistono animali esotici di serie B? Il traffico di animali esotici è un business globale, secondo solo al traffico di armi e droga. Nell’Unione Europea il traffico di specie di flora e fauna protetta, e dei loro prodotti derivati, vale circa 100 miliardi di euro l’anno.

        In Italia il giro d’affari è di 2 miliardi di euro l’anno.
        Oltre al traffico illegale, in Italia sono allevati e commerciati legalmente anche armadilli (cugini dei pangolini), serpenti (le cui madri piene di uova vengono catturate in natura in Paesi nel sud del mondo), pappagalli e altri uccelli, ricci, salamandre, tartarughe, cani della prateria e mustelidi vari (cugini degli zibetti). Un elenco lunghissimo e preoccupante, di cui non si conosce neppure l’entità.
        Molti di questi animali costituiscono anche un potenziale rischio sanitario per le persone.
        È stato l’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ad affermare che “mai prima di oggi gli agenti patogeni hanno avuto così tante opportunità di passare da animali selvatici e in prigionia, alle persone”.

        Ministro Costa,
        l’Italia è stato uno dei Paesi più duramente colpiti dalla pandemia e deve farsi promotrice nel mondo di un importante cambiamento! Dal 13 al 17 luglio a Ginevra si terrà il 31° Meeting dell’“Animals Committee” della CITES: un’occasione importante durante la quale potrà farsi portavoce di una richiesta di revisione profonda degli Accordi che regolano il commercio di animali esotici. Lo dobbiamo alle numerose vittime umane, ai milioni di animali e al Pianeta intero!

        Per questo chiediamo al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa di:

        Vietare la riproduzione, la vendita e il commercio intracomunitario e di esportazione degli animali esotici nati in cattività e delle loro parti derivate (ossa, pelli, zanne).
        Trasformare la Convenzione di Washington (CITES) – che regolamenta il commercio delle specie minacciate di estinzione – in un Accordo internazionale per il controllo del divieto di commercio di tutti gli animali esotici.
        Creare un registro obbligatorio di tutti gli animali esotici presenti sul territorio italiano ed europeo.
        Restringere immediatamente il commercio delle specie esotiche in vista di un totale e definitivo bando di tutte le specie a livello europeo.
        Inasprire le pene e intensificare le attività di repressione del traffico illegale.
        Contiamo su un suo deciso intervento a tutela degli animali, dell’ambiente e della salute di tutti i cittadini. Grazie.
        Contribuiamo tutti a fermare il commercio degli animali esotici.
        firmando ora la petizione change.org/NONTRAFFICOANIMALI  e condividiamola con tutti i contatti!

         


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