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La cagnetta Briciola orgoglio e mascotte della fanfara dei carabinieri con i nuovi cavalli di razza murgese

04/12/2019

La cagnetta Briciola orgoglio e mascotte della fanfara dei carabinieri a cavallo (4) Roma, 30 nov – (Nova) – Giovedì scorso si è presentata la Fanfara dei carabinieri a cavallo di Roma coni suoi 32 musicanti, appuntati o brigadieri, piu’ il capofanfara: il maresciallo maggiore Fabio Tassinari. Tra gli strumenti suonati, oltre alla tromba ad un solo pistone, quella storica usata per le cariche, sono stati affiancati tutti gli altri strumenti alcuni dei quali molto pesanti e che richiedono l’utilizzo di cavalli piu’ robusti e resistenti. Per questo l’esclusiva presenza del cavallo grigio e’ stata superata con l’entrata “in servizio” anche dei morelli di razza murgese forniti dall’allevamento di Martina Franca dei carabinieri forestali. Anche sotto quei mastodontici animali Briciola non si scompone, anzi sembra apprezzare quando un cavaliere le concede un giro poggiandola sulla criniera del cavallo. (Rer) NNNN


Categorie: Curiosità

Satelliti e infrarossi, parchi tech per salvare specie animali 

04/12/2019

Sensori acustici, telecamere a raggi infrarossi, sistemi di riconoscimento facciale e software che trasmettono dati, in tempo reale, ai guardiani di parchi e riserve naturali: l’intelligenza artificiale e’ il nuovo alleato della natura per contrastare la caccia abusiva agli animali, smascherare i cacciatori e indirizzare i rangers la’ dove c’e’ bisogno di loro. Lo annuncia in una nota l’AGI.
Secondo il Wwf (World Wildlife Fund), il mercato illegale ha raggiunto un giro d’affari di 20 miliardi di dollari l’anno, contribuendo alla drastica riduzione di molte specie. Stando agli indici del Living Planet del Wwf, negli ultimi cinquant’anni si e’ registrato un calo mondiale del sessanta per cento dei vertebrati, dai mammiferi agli uccelli, dai rettili ai pesci e anfibi, con una riduzione drastica soprattutto ai tropici. Nonostante la politica di protezione di alcune specie, dalle tigri ai rinoceronti neri, i cacciatori continuano a uccidere. Ma qualcosa sta cambiando. Google, Intel, Zsl, Microsoft, Inmarsat e Iridium stanno mettendo a disposizione tecnologie e conoscenze per proteggere la natura. Uno di questi strumenti e’ il riconoscimento facciale sviluppato da Google, in grado di individuare i cacciatori di giorno e di notte. E’ studiato per essere operativo anche in quei parchi africani dove non c’e’ copertura di rete mobile. Si chiama Instant Detect e trasmette immagini attraverso un sistema radio a una postazione base e da qui rilanciate via satellite alla centrale. E’ stato testato per proteggere i pinguini in Antartide, gli orsi canadesi, elefanti e rinoceronti keniani e pappagalli notturni australiani.
In alcuni casi, la ricca vegetazione ha creato problemi all’identificazione dei cacciatori, ma i tecnici stanno gia’ lavorando agli aggiornamenti. Le immagini fotografiche vengono realizzate con un’alta qualita’, a cinque megapixel, con sistemi di ripresa dotati di grand’angolo, zoom e infrarossi. Le telecamere vengono posizionate in mezzo alle foglie o mimetizzate. Presto verranno installati sensori acustici in grado di essere azionati dal rumore degli spari o dal verso degli animali. I risultati, secondo una ricerca del Financial Times, sono stati incoraggianti. Il sistema TrailGuard, dotato di processore visivo Intel con telecamere, operativo nella riserva nazionale di Grumeti, in Tanzania, ha permesso di smascherare cinquanta cacciatori e aiutato la guardia forestale ad arrestare venti persone e recuperare piu’ di mille chili di carne illegale. La Resolve, fondazione americana in difesa della natura, sta finanziando e coordinando la realizzazione di mille TrailGuard da inviare in Africa, nei prossimi due anni, per proteggere un centinaio tra parchi e riserve. Modem satellitari dell’ultima generazione saranno in grado di ricevere informazioni, in contemporanea, da cento telecamere. I costi operativi sono relativamente bassi: 17 mila dollari il primo anno, e leggermente di piu’ nel secondo, ma poi le spese per la trasmissione ed elaborazione dati saranno di 200 dollari l’anno, molto meno di quanto costerebbe impiegare droni e rangers di pattugliamento. Smart, invece, si fonda su un software sviluppato dai ricercatori di Harvard e che permette di fornire ai cellulari dei rangers informazioni, in tempo reale, sulla presenza di cacciatori e animali nella stessa area. In questo modo si renderanno piu’ mirati i controlli, senza perdite di tempo, e sara’ la vera differenza tra arrivare tardi o in tempo per salvare un animale. (AGI)
Foto: infodatnet


Categorie: News dal Mondo

Rettili trascinati dalle piene salvati dai volontari Enpa in Liguria

04/12/2019

Diversi rettili, trascinati a mare dalle piene dei torrenti, sono stati recuperati in questi giorni dai volontari dell’Enpa di Savona alle foci dei corsi d’acqua della Riviera.
Una decina, tra tartarughe d’acqua guance gialle e serpentelli, sono stati soccorsi e ricoverati le prime e liberati in zone idonee i secondi; addirittura due, una coronella ed una natrice, segnalate dai Vigili Urbani di Pietra Ligure, erano ala foce del Maremola.
Circa invece il rinvenimento di un colubro lacertino avvenuto ieri alla foce del Centa e poi correttamente liberato, Enpa ricorda che si tratta di specie particolarmente protetta dalle leggi – come tutti gli altri serpenti – presente in Italia soltanto in Liguria; può raggiungere anche i due metri di lunghezza ed il peso di tre chili ma non è pericolosa per l’incolumità umana; ha un debole veleno che le serve per catturare le sue prede, soprattutto topi, per la cui ricerca si avventura anche in luoghi abitati; ha un carattere vivace ma, sottolinea l’Enpa, il suo eventuale morso non è mortale per l’uomo e basta, quando la si vede spesso ferma su un muro a scaldarsi al sole, lasciarla in pace, anche perché svolge un utile ed importante compito ecologico.


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Traffico di cani, sequestrati 27 cuccioli alla frontiera di Udine

03/12/2019

Ennesimo sequestro di cuccioli provenienti dall’Est. Attirati da guaiti provenienti da un auto, la polizia di frontiera di Udine su una Mercedes Station Wagon, guidata da un cittadino italiano proveniente dall’Austria ha trovato 27cuccioli di bulldog francese. I cagnolini erano rinchiusi, in pessime condizioni igienico sanitarie, nel bagagliaio dell’auto, pronti per essere venduti sul mercato dopo essere stati prematuramente strappati alla madre.
I piccoli bulldog, quasi tutti di colore grigio come quelli di un precedente sequestro, avevano tra i 70 e i 90 giorni di vita e viaggiavano condizioni igieniche così precre da essere un vero attentato alla loro sopravvivenza.
Il conducente è stato denunciato e i cani sequestrati, tutti privi di microchip e di documentazione valida per l’importazione, dopo aver ricevuto le prime cure veterinarie, sono stati trasferiti nel canile di Udine. Ora si attende il nullaosta della Procura per procedere all’affido. L’automobile, secondo quanto si è appreso, dopo aver caricato i cagnolini in un allevamento dell’est Europa, li stava trasportando in Italia.
La polizia di frontiera proseguirà le indagini per capire dove sarebbero andati a finire i cuccioli. Pagati poche decine di euro, i cagnolini, se fossero stati introdotti nel mercato nazionale avrebbero consentito un notevole guadagno.
Nel più breve tempo possibile – fanno sapere dall’azienda sanitaria – i cuccioli saranno pronti per essere affidati. Attendiamo solo il nullaosta. Siamo già in possesso di una lista di affidatari dal precedente sequestro. Questo elenco sarà gestito dal Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale del Corpo forestale regionale (Noava) e dall’azienda sanitaria”.
A fronte dei tanti cuccioli trasportati a rischio della vita è intervenuto il sindacato di polizia Siulp. “Chi maltratta gli animali e chi lucra con i traffici illeciti di questi cuccioli – osserva un rappresentante del sindacato di polizia Siulp – merita il nostro sdegno. Ciò che mi preme sottolineare è che forse queste bestiole avrebbero dovuto essere accolte altrove, per esempio in una vicina autorimessa (del piano seminterrato della caserma) che, non tanto tempo fa, grazie a fondi di Comune e Prefettura, era stata adibita e adeguata a sala d’attesa in modo da poter accogliere i migranti, che altrimenti avrebbero affollato uffici e locali adiacenti. Oggi vedo che dove non si potevano far sostare le persone è consentito lasciare i cani”. —


Categorie: Varie

Morte dell'orsa Kj2. Rinvio a giudizio per Rossi e Zanin. Enpa: “Ci aspettiamo giustizia”

03/12/2019

Il gip di Trento, Marco La Ganga, ha disposto l’imputazione coatta dell’ex presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e del dirigente provinciale Maurizio Zanin, responsabile del Servizio Foreste della Provincia, per aver deciso nell’agosto 2017, con un’ordinanza, l’abbattimento dell’orsa Kj2, considerata pericolosa. L’animale era infatti accusato di aver aggredito due persone, Wladimir Molinari nel 2015, a Cadine, e Angelo Metlicovec, a Terlago, nel 2017. Soprattutto sull’ultimo episodio ci sono stati molti dubbi nella ricostruzione degli eventi. Secondo il gip, Rossi e Zanin avrebbero dovuto valutare una strada diversa dall’abbattimento, che avvenne il 12 agosto 2017, come ad esempio la cattura dell’animale.
Il rinvio a giudizio nasce dalla denuncia di Enpa e dalla nostra opposizione, unitamente a altre associazioni, all’archiviazione. Enpa – assistita nel procedimento dalle avvocatesse Claudia Ricci e Marina March – sia dall’inizio aveva chiesto di salvare la vita di KJ2 in quanto gli episodi di aggressione erano poco chiari. Ma nell’agosto 2017 l’orsa fu uccisa proprio in virtù di un’ordinanza di Rossi.
L’apertura dell’inchiesta risale al 2017 dopo la denuncia di Enpa e di altre associazioni e la procura ha chiesto successivamente, per due volte, l’archiviazione. L’ipotesi di reato prevede che «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni».
«Apprendo con stupore e rammarico la decisione assunta dal giudice per le indagini preliminari di non accogliere la richiesta di archiviazione e di dover procedere alla imputazione, nei miei confronti e nei confronti del dottor Zanin, in relazione agli atti assunti nell’agosto del 2017 circa l’abbattimento di un esemplare di orso pericoloso. Lo stupore deriva dal fatto che per ben due volte la Procura aveva chiesto l’archiviazione non ritenendo vi fossero gli estremi per l’imputazione», commenta l’ex governatore in una nota.
Enpa: “Ci aspettiamo giustizia per una morte che a nostro giudizio poteva essere evitata”. (enpa.it)


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Obbligo di guinzaglio anche per i gatti a difesa della fauna selvstica. La UE respinge

03/12/2019

Se l’Australia, per difendere la sua piccola fauna selvatica, ha addirittura pensato di “diminuire” i gatti randagi e di intimare ai proprietari di tenere quelli domestici in casa, la soluzione di farli uscire solo al guinzaglio. è stata respinta senza appello. Come riporta rainews.it questa sarebbe l’estrema misura, suggerita da alcuni studiosi, pensata per proteggere la fauna potenziale vittima da questi pericolosi pelosi predatori domestici. Ma l’Unione europea si è dichiarata contraria a questo obbligo coercitivo ribadendo il diritto alla mobilità per i pelosi predatori. La commissione europea ha dichiarato giovedì di essere “un forte difensore del diritto alla libera circolazione, compresa quella dei gatti”. L’esecutivo dell’UE ha “categoricamente” respinto l’idea di costringere i gatti a rimanere al chiuso o al guinzaglio, come suggerisce uno studio scientifico. Gli scienziati della Tilburg University avevano argomentato in un articolo pubblicato sul Journal of Environmental Law di Oxford che i gatti domestici “incidono sulla biodiversità attraverso la predazione, il disturbo che creano nell’ambiente, la competizione, le malattie e l’ibridazione” aggiungendo che l’impatto della predazione felina è molto spesso peggiore di quanto si pensi per concludere con l’auspicio che leggi e direttive dell’UE possano effettivamente costringere i proprietari a tenerli al chiuso o al guinzaglio quando all’aperto.


Categorie: News dal Mondo

Per il cuore degli anziani vivere con un cane è la migliore medicina e anche glicemia e colesterolo migliorano

03/12/2019

Vivere con un 4zampe fa bene al cuore.E’ quanto emerso nell’ambito del 64mo Congresso nazionale della Società italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) a Roma. Una passeggiata al mattino e una alla sera, i giochi al parco, qualche gita fuori porta nel fine settimana. E così la routine quotidiana a “sei zampe” diventa un’occasione di benessere e salute: chi possiede un animale domestico ha il cuore più in forma rispetto a chi non ha in casa un quattrozampe. A trarne i maggiori vantaggi sono soprattutto gli anziani, infatti chi ha un cane si muove di più, è più attento alla dieta ed è mediamente un po’ più in forma rispetto a chi non ha un ‘peloso’ in casa e questo può diminuire in maniera consistente il rischio di problemi cardiovascolari.
“Una recente ricerca condotta su quasi duemila persone ha confermato che possedere un animale domestico è positivo per la salute, specialmente se si tratta di un cane – spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente SIGG – i dati raccolti mostrano infatti che avere un pet porta a modificare in meglio il proprio stile di vita: la necessità di portare a spasso Fido, per esempio, fa sì che il 62% dei padroni faccia una quantità ottimale di attività fisica giornaliera, un altro 29% un movimento comunque sufficiente: chi non ha un cane si muove quanto dovrebbe nel 47% dei casi, arriva a una quantità di moto appena sufficiente nel 35%. Anche l’attenzione all’alimentazione è maggiore in chi deve prendersi cura di un pet: la dieta è ideale o comunque buona nel 91% dei proprietari di un quattrozampe, ma solo nell’83% di chi non ne ha uno. Questo miglioramento dello stile di vita si ripercuote su parametri come la glicemia, sensibilmente migliore nell’84% di chi ha un cagnolino contro l’80% di chi non ne ha uno, oppure i livelli di colesterolo, ottimali nel 45% di chi ha un cane e solo nel 40% di chi non ne ha”. Soltanto il fumo sembra più frequente fra i padroni di Fido, amanti della sigaretta nel 27% dei casi contro il 22%; nonostante questo, tuttavia, i dati mostrano che in generale gli elementi di rischio cardiovascolare sono meno presenti nei proprietari di animali domestici, che in media per esempio hanno un girovita inferiore e sono meno spesso ipertesi. Tenendo conto dei sette parametri per la valutazione del rischio cardiovascolare complessivo indicati dall’American Heart Association, ovvero livello di attività fisica, fumo, alimentazione, indice di massa corporea, pressione arteriosa, colesterolo e glicemia, chi possiede un cane ha perciò un ‘punteggio’ migliore rispetto a chi ha un altro tipo di animale domestico o non ne ha affatto.
“I cani hanno bisogno di essere portati spesso a passeggiare, per questo sicuramente incidono in maniera positiva con lo stile di vita. I dati confermano peraltro ricerche precedenti secondo cui l’interazione con un cane riduce la pressione negli anziani – osserva Antonelli Incalzi -. Non bisogna poi sottovalutare il benessere psicologico regalato dagli amici pelosi: gli anziani soli possono trovare in un fedele compagno di vita una ragione per uscire di casa ma anche un vero amico, trovando così un senso alle proprie giornate e un antidoto alla solitudine. Gli studi mostrano che gli over 65 che possiedono un cane o anche un gatto soffrono meno di isolamento sociale, hanno minori sintomi di depressione, ansia e deficit cognitivi ma pure un benessere psicologico maggiore e una significativa resilienza di fronte a eventuali disturbi neuropsicologici: un pet è infatti uno stimolo continuo anche per la mente e, se l’anziano è in grado di prendersene cura, ha certamente il potenziale per migliorare il benessere e la salute fisica e mentale del suo padrone”.

Fonte Askanews

 


Categorie: Curiosità

Commovente addio a Greta, cane da soccorso che scavò anche tra le macerie di Amatrice

03/12/2019

Nove anni trascorsi in prima linea, tra inondazioni, frane, terremoti. Greta, il bracco Weimar del Nucleo cinofilo da soccorso “Argo” di Fiorano al Serio (Bergamo) ha lasciato il segno in tutta la comunità e oggi, che non c’è più, sono in tanti a ricordarla e a mandare messaggi di affetto. In particolare, il coordinatore nazionale delle Unità cinofile da soccorso degli alpini, Giovanni Martinelli ha scelto di scriverle una lettera che racconta tanto del rapporto unico e straordinario che si crea tra cane e conduttore:
“Ciao Greta, sei stata un eccellente cane del nucleo cinofilo da soccorso “Argo”, con te ha avuto inizio un nuovo cammino formativo, una svolta nella storia del nostro nucleo.
Hai vissuto bene i tuoi non lunghissimi anni accanto al tuo conduttore Katia, eravate il perfetto ritratto dell’unità cinofila, quella che noi Alpini siamo usi definire una “bestia” unica con sei zampe un naso un cervello ed un cuore a disposizione di chi ne ha bisogno.
Sei stata il campione 2016 dei cani da soccorso degli Alpini e ….un pò di arie te le davi per questo!
Voglio ricordarti non negli ultimi pochi mesi di difficoltà, dove con tenacia hai lottato per uscire dalla crisi, ma nel lavoro dove sempre davi il meglio di te con cuore generoso, quel cuore che stamattina ha atteso che Katia uscisse di casa per smettere di battere, facendogli cosi un ultimo regalo, risparmiandole una scelta dolorosa e difficile.
Ora unisciti al grande branco e corri libera, sgroppa e galoppa “duro” come piaceva a te.
Salutaci tutti i nostri pelosi Neve, Gloria, Alice, Nif, Otto, Becy e la tua mamma/nonna Candy che sicuramente ti avrà accolto scodinzolando. Come tutti i cani resterai per sempre nel cuore del tuo conduttore e un pezzetto anche nel mio.
Ciao “cagnulù”!

enpa.it


Categorie: Curiosità

Anziana entra con cagnolino in braccio al Comune di Taranto. Multata, la donna rifiuta di pagare

02/12/2019

Entra con un cagnolino in braccio al Comune di Trapani e viene multata dalla polizia municipale.
Angela Vultaggio, 79 anni, commerciante in pensione, non intende pagare la multa elevata alcuni giorni fa dai caschi bianchi.
La donna, accompagnata dal segretario nazionale del Partito animalista europeo, Enrico Rizzi, oggi è ritornata al Palazzo di città per presentare opposizione alla multa. Intervistata dal sito online “Tp24”, la donna ha spiegato che un’impiegata, l’aveva invitata a non entrare con il cane nei locali comunali, invito che ha declinato. “All’uscita la polizia municipale mi ha multata. Ma io non intendo pagare la multa”.


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Cucciolo di cane/lupo, forse ibrido di 18.000 anni fa, trovato congelato in Siberia

02/12/2019

Nell’est della Siberia e’ stato rinvenuto un cucciolo letteralmente mummificato nel ghiaccio 18 mila anni fa e che, secondo i ricercatori, potrebbe essere l’antenato del cane, del lupo o un incrocio tra le due specie. L’animale, che aveva due mesi circa al momento del decesso, e’ stato ritrovato nei pressi di Yakutsk, in uno stato di perfetto conservazione, con pelo, baffi, denti e naso intatti. La datazione dell’animale e la sua eta’ al momento del congelamento sono state stabilite grazie al radiocarbonio. Finora lo studio sulla sequenza Dna del cucciolo, battezzato Dogor – che significa ‘amico’ in lingua Yakut – non ha permesso di determinare con precisione la specie. Per gli scienziati potrebbe trattarsi di un esemplare che fa da collegamento evolutivo tra lupi e cani odierni. I ricercatori del Centro di Paleogenetica di Svezia sono ancora incerti sulla sua identita’, se si tratti di un antenato di cani e lupi oppure del cane piu’ vecchio mai rinvenuto. I cani moderni sono considerati discendenti dei lupi, ma e’ tutt’ora in corso un dibattito sull’epoca in cui sono stati effettivamente addomesticati. In base agli ultimi studi questo passaggio risalirebbe tra 20 mila e 40 mila anni fa. (AGI)


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L'Emilia-Romagna destina 900mila euro a canili e gattili pubblici da ristrutturare e costruirne di nuovi

02/12/2019

La Regione Emilia-Romagna ha approvato un bando da 900 mila euro che stabilisce risorse e criteri di ripartizione a livello provinciale per la ristrutturazione di canili e gattili pubblici gia’ esistenti, su terreni di proprieta’ comunale, oltre alla realizzazione di nuove strutture temporanee di ricovero. A queste risorse destinate ai Comuni si aggiungono altri 158 mila euro per le Aziende sanitarie per realizzare corsi di formazione e aggiornamento rivolti a operatori e volontari impegnati nelle strutture di accoglienza degli animali domestici. ‘Con questo bando e con queste risorse diamo un aiuto concreto ai Comuni per migliorare le strutture esistenti e costruirne di nuove: e’ giusto che cani e gatti, in attesa di una adozione, possano contare su una sistemazione adeguata dal punto di vista igienico-sanitario e del benessere’, ha sottolineato l’assessore alle Politiche per la salute Sergio Venturi.


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Mucca ferita e non curata, allevatore bresciano rischia multa da 10mila euro

02/12/2019

I Carabinieri Forestali di Gavardo (Brescia) nel corso della campagna di controlli congiunti con ATS, presso un allevamento zootecnico sito in Comune di Bedizzole (Brescia), hanno riscontrato la presenza di una mucca di razza frisona che aveva una ferita aperta sulla zampa posteriore sinistra e, nonostante seri problemi di deambulazione, invece di essere collocata nel box adibito ad infermeria veniva tenuta in un box dalla lettiera sporchissima assieme ad altri animali. É stato disposto immediatamente lo spostamento dell’esemplare all’interno della zona adibita ad infermeria. Il titolare dell’allevamento adesso rischia un ammenda fino a 10mila euro.I controlli proseguivano presso un altro allevamento zootecnico, sempre sito in Comune di Bedizzole, dove venivano riscontrati degli illeciti amministrativi per l’errata compilazione del registro dei trattamenti sanitari elevando sanzione amministrativa per un importo totale di 5mila euro. (Lapresse)


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