I koala, tesoro nazionale australiano, già a rischio di estinzione, sono gravemente minacciati dagli incendi che divampano sulle zone arbore della costa sud-est australiana.
Il salvataggio di due esemplari di koala è solo una goccia nel disastro dei fuochi che mettono a rischio la vita di tanti altri rari marsupiali. Come riporta La Presse l’allerta arriva dai servizi veterinari. I koala “sono senz’acqua da giorni, non ci sono più le foglie che forniscono loro il 65% dell’acqua che assumono”, ha spiegato Sue Ashton, presidente dell’ospedale veterinario di Port Macquarie che ha accolto i due animal. Il primo animale, chiamato Corduroy Paul, è stato trovato disidratato, rannicchiato al suolo, a circa 400 km da Sydney. Ora “sta bene”, ha dichiarato Ashton. Anche l’altra koala recuperata, Anwin, è stata curata per disidratazione.
Il governo australiano aveva già deciso di stanziare 30 milioni di euro per salvare questo marsupiale, icona del Paese minacciato dalla perdita del habitat, dall’inquinamento dovuto alle auto, dai cambiamenti climatici, dagli attacchi dei cani, dalle malattie e ora anche dagli incendi nelle foreste .
Secondo le stime della Australian Koala Foundation i marsupiali rimasti in natura oggi sarebbero poco più di 43mila. Un numero molto basso considerando che prima dell’insediamento umano nel continente, avvenuto nel 1788, la specie raggiungeva i 10milioni di esemplari.
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Orrore in Russia dove, nella città di Arkhangelsk, un uomo di 51 anni è stato arrestato perché sospettato di cannibalismo. Il signore, che viene ritratto in numerose foto e video pubblicati online dalle autorità russe, ha fatto ubriacare e poi ucciso tre uomini e poi li ha divorati lasciandone i resti in sacche nascoste vicino al lago e al fiume Dvina nei pressi di Arkhangelsk, come riferisce la Bbc. Dentro a queste sacche il protagonista di questa macabra vicenda ha nascosto anche i resti di diversi gatti, cani e altri piccoli animali, probabilmente roditori, che, a quanto sostengono le autorità, sarebbero anch’essi finiti in pasto al 51enne.
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Una giovane coppia di sposi americani Jonathan e Jeanne Wickham hanno rinunciato ai doni di nozze chiedendo ad amici e parenti di devolvere quanto deciso di spendere per il loro matrimonio alla Wayne County Humane Society. In questo rifugio trovano coccole e assistenza gli animali meno fortunati bisognosi di cure speciali.
I neosposi frequentano e amano da tempo quel luogo e i loro ospiti e hanno con gioia versato alla struttura oltre duemila dollari raccolti nel loro giorno più bello oltre ad alimenti e altri beni destinati ai cani e ai gatti che si trovano proprio in quel rifugio.
La cifra raccolta dalla coppia ha, così, permesso di far giungere alla Wayne County Humane Society un quantitativo importante di prodotti fra i quali – si legge su La Stampa – 1200 scatolette di cibo, 750 Kg di crocchette, prodotti per la pulizia e appunto più di duemila dollari per spese varie. Dagli operatori sono subito arrivati i ringraziamenti via social ai Wickham che hanno salvato la vita già a due gattini.
E con i felini la coppia ha scattato una foto d’ordinanza, subito condivisa sulla Pagina Facebook del rifugio. “Non potremo mai ringraziarli abbastanza”, si legge nel post.
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Buone notizie per le dieci tigri bloccate in territorio polacco, le comunica con una nota Wwf Italia.
“Una situazione critica visto che le tigri, da informazioni pervenute attraverso una lettera inviata al ministero degli Esteri e per conoscenza al WWF Italia, versavano in condizioni di grave sofferenza. Da 9 giorni rimaste bloccate in un camion al confine tra Polonia e Bielorussa. Tra l’altro una delle 10 tigri sarebbe deceduta proprio a causa di questa situazione”.
Il WWF Italia ha chiesto al governo italiano di assumere un’iniziativa diplomatica urgente affinché si risolvesse l’emergenza delle 10 tigri bloccate in territorio polacco.
“Ora, grazie all’intervento del governo polacco e alla veloce attivazione degli uffici WWF in Polonia e in Italia, le 9 tigri sopravvissute all’estenuante viaggio tra Italia e Polonia e al successivo stallo alla frontiera tra Polonia e Bielorussia, sono finalmente in viaggio verso una struttura polacca idonea ad accoglierle.La nostra preoccupazione a questo punto è che veterinari e personale della struttura individuata per ospitarle facciano tutto il possibile per garantire un loro veloce recupero: le 216 ore (9 giorni) trascorse all’interno di un camion, con il necessario a stento per sopravvivere, non solo hanno condotto alla morte una delle tigri, ma hanno messo a serissimo rischio la salute e la sopravvivenza di tutte le altre. In particolare siamo molto preoccupati per una seconda tigre che sembra possa non farcela e aspettiamo che arrivino presto notizie rinfrancanti.
Auspichiamo anche che venga presto individuata la migliore struttura in Europa adatta ad accogliere stabilmente le tigri, garantendo loro il pieno benessere.
Il WWF Italia nel chiedere al governo italiano e all’Europa di intervenire per fermare una volta per tutte il commercio e l’utilizzo nei circhi di questi felini appartenenti, anche se nati in cattività, ad una specie protetta, ribadisce che debba esser fatta chiarezza su quanto accaduto.
È impensabile, infatti, che ancora oggi in Europa un camion possa legalmente viaggiare per giorni e per migliaia di chilometri con un carico di 10 tigri, senza che i responsabili della spedizione vengano chiamati a rispondere delle sofferenze che questi animali hanno dovuto subire.”
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