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Una storia di insofferenza e crudeltà: strage di gatti in una piccola colonie feline di Isili (SU)

09/07/2019

Strage di gatti in una delle colonie feline di Isili. La denuncia arriva dall’Enpa, che ha presentato un esposto in Procura.
“La colonia di via Manzoni 32, seguita dal signor Massimiliano Corda – spiega l’Enpa – contava ben 20 gatti. Oggi, dopo nove mesi, è dimezzata. Dei venti gatti ne restano solo otto, gli altri 12 sono morti. Uccisi dal veleno che ignoti hanno mischiato alle crocchette e all’umido. E il bilancio poteva essere ancora più pesante se due felini non fossero stati salvati per il rotto della cuffia”.
Esasperati da questa situazione e con il rischio di veder morire altri animali, i volontari della delegazione Enpa di Ussana, con la presidente nazionale Carla Rocchi e l’avvocato Claudia Ricci, hanno presentato una denuncia in Procura “nella speranza si riesca ad individuare l’uccisore (o gli uccisori) dei felini. Le indagini sono nelle fasi iniziali e non si hanno notizie circa eventuali indagati”, fanno sapere.
Secondo la delegazione Enpa di Ussana, i condomini di via Mazzini 32 si sono più volte lamentati di quei gatti, accusati, contro ogni evidenza e contro ogni norma giuridica (le colonie sono protette) di ‘sporcare’ e di ‘invadere’ gli spazi privati.
“Siccome episodi di questo tipo si stanno verificando sempre più di frequente è proprio dall’intolleranza della popolazione locale per gli animali che potrebbe partire l’attività degli inquirenti. Quel che è certo è che i volontari vogliono evitare il ripetersi di nuovi avvelenamenti e di nuove morti”, conclude l’Enpa.


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Veglia per ore il proprietario morto e non vuole farlo portare via ai soccorritori intervenuti

08/07/2019

L’amico umano, ultraottantenne, è morto ma lui, il suo cane, non vuole proprio lasciarlo andare. I soccorritori l’hanno trovato accanto al corpo senza vita dell’uomo morto per cause naturali.
È accaduto a Barga, in provincia di Lucca. Lo staff medico, intervenuto sul posto con i carabinieri, ha potuto solo constatare il decesso dell’uomo.
È stato però necessario richiedere l’intervento di un canile locale, “Le Selvette”, perché il cane, agitato e stremato, non consentiva a nessuno di avvicinarsi al corpo.
Lo riporta La Nazione.
“Conoscevo già il cane perché era già stato nella nostra struttura in seguito a un ricovero ospedaliero del suo amico umano. Sapendo della sua indole particolarmente tranquilla mi si è stretto il cuore a vederlo in quelle condizioni, strenuamente posizionato a difesa dell’uomo senza vita, a sua volta quasi senza forze, chiuso in casa da chissà quanto tempo. Sono riuscita a calmarlo e a portarlo via con me.
Era agitato al massimo, disidratato e sofferente. Piano piano si è calmato e attualmente è nella nostra struttura libero e non costretto in gabbia proprio per la sua mansuetudine”, ha spiegato a La Nazione Vanessa Paterni, operatrice del canile “Le Selvette”.
“Tra l’altro – ha aggiunto – è un bellissimo cane ancora giovane, nero e dal pelo curato. Ora sta abbastanza bene anche se è visibilmente triste perché viveva in una sorta di simbiosi con il suo proprietario. Il nostro auspicio è che, una volta espletate le questioni inerenti la scomparsa di un congiunto, possa essere raggiunto da un parente del defunto e lasciare il canile in sua compagnia, anche per una sorta di rispetto nei confronti di questo grande amore reciproco”.


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Le botticelle romane non si fermano neppure con il caldo. Si annuncia battaglia in Commissione Camera

08/07/2019

Dopo che il Tar del Lazio ha sospeso martedì scorso l’ordinanza del sindaco Raggi con il divieto di circolazione delle botticelle, la querelle sarà affrontata alla Camera in Commissione Trasporti. E martedì si preannuncia battaglia. Saranno infatti posti al voto due emendamenti analoghi di Michela Vittoria Brambilla e Federica Zanella (Fi) e di Patrizia Prestipino (Pd) che vietano le carrozzelle trainate da cavalli, mentre la maggioranza ha controproposto in queste ore un norma meno restrittiva.
La Commissione sta esaminando varie proposte di intervento su diversi punti del Codice della strada e le parlamentari avevano proposto il divieto secco di «utilizzare animali per la trazione di veicoli adibiti al servizio di piazza e per i servizi pubblici non di linea finalizzati al trasporto di persone» ovvero le cosiddette carrozzelle o – come si dice a Roma – le botticelle. In cambio i comuni potrebbero convertire le licenze già rilasciate in licenze per carrozze a trazione elettrica, che già esistono in alcune città.
Purtroppo c’è un fronte di opposizione  che vorrebbero lasciare ai comuni, la discrezionalità di vietare il servizio di piazza con veicoli a trazione animale. Resterebbe la possibilità per le giunte di convertire le licenze in quelle per altri servizi. Ma quel «possono» non basta alle tre parlamentari: «è vero che a Roma – spiega Patrizia Prestipino – Raggi aveva vietato le Botticelle, ma se lasci la discrezionalità, un sindaco che venisse dopo Raggi o il sindaco di un altra città si potrebbe attaccare al ‘possono’.
“Noi vogliamo che sia abrogato, perché è immorale che dei cavalli stiano col muso a dieci centimetri dall’asfalto che in estate raggiunge i 55 gradi. I leghisti sono preoccupati per i cani da slitta, o per i muli della fiera turistica? Bene, facciano l’eccezione per loro». E se la maggioranza boccia i vostri emendamenti? «Ora è la fase del dialogo – dice Prestipino – ma se ce li bocciano in Commissione li ripresentiamo in Aula e lì sarà il Vietnam, faremo ostruzionismo anche su tutto il resto”.


Categorie: Varie

Filippine: balena morta con 40 chili di plastica nello stomaco

08/07/2019

Quaranta chili di plastica sono stati trovati nello stomaco di una balena morta nelle Filippine. Lo riferisce il sito della Bbc. Quando hanno aperto l’animale per cercare di stabilire le cause della morte, i ricercatori hanno trovato uno stomaco enorme, grande quanto due palloni da basket, quando di solito, gonfio di gas post-mortem, e’ grande la meta’. Aperto lo stomaco, durissimo, hanno cominciato a estrarre la plastica. Ce ne erano 40 chili: rifiuti vari fra cui 16 sacchi da riso e un numero imprecisato di borse della spesa. I fogli di plastica erano pressati e calcificati dal tentativo del corpo della balena di digerirli. Non e’ la prima volta che viene trovata plastica in animali marini di vario genere, ma e’ senza dubbio la prima volta che ne e’ stata trovata cosi’ tanta.


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Eruzione Stromboli, in salvo i gatti della colonia di Ginostra

08/07/2019

I 30 gatti della colonia felina di Ginostra stanno bene. Lo apprende, da fonti locali, l’Enpa di Lipari (Messina). Al momento le notizia che arrivano da Stromboli, duramente  colpita dall’eruzione, sono frammentarie tuttavia la situazione degli animali sembra essere sotto controllo. L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime il proprio cordoglio per le persone colpite dall’eruzione.


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Quando picchia il sol leone, anche per i 4zampe è importante bere

08/07/2019

Le alte temperature e l’umidità mettono a rischio anche la salute degli animali domestici; i cani in particolar modo sono esposti a possibili shock, colpi di calore, fino ad arrivare a situazioni di collasso. In questi giorni particolarmente caldi “è dunque fondamentale che il nostro amico a quattro zampe abbia sempre la possibilità di abbeverarsi, e l’opportunità di trovare riparo e spazi freschi durante le ore più calde della giornata”. A dare alcuni preziosi consigli sono gli esperti di Ca’ Zampa, il primo gruppo di centri che offrono servizi veterinari e, in un strutture adiacenti, tutti i servizi complementari per il benessere degli animali da compagnia.
“Tutelarli dal caldo non è solo una questione logica, ma un vero e proprio meccanismo fisiologico – spiega Marco Maggi, coordinatore dei servizi veterinari di Ca’ Zampa – Il cane, a differenza dell’uomo, non suda e quindi non può ridurre il calore corporeo attraverso le ghiandole sudoripare, ma può abbassare la temperatura corporea ansimando a bocca aperta”. Per difendere Fido dal caldo è fondamentale una corretta idratazione. “Non esiste, come per l’uomo, un’indicazione di massima su quanto un cane debba bere in media al giorno. Esso deve gestire singolarmente la quantità di acqua necessaria per abbeverarsi, e di conseguenza il padrone deve garantirgli l’opportunità di bere in qualsiasi momento”. “Quando ha sete, il cane va subito in iperventilazione, si ferma, cerca di abbeverarsi ed eliminare il calore arieggiando dalla bocca. E’ importante da parte del padrone prevenire e accorgersi prima di eventuali segnali corporei: per esempio nel gioco, ogni 15-20 minuti dobbiamo far fare una pausa al nostro cane che, preso dalla voglia di divertirsi, è poco attento ai segnali del proprio organismo, rischiando anche di collassare improvvisamente”. Secondo gli esperti per Fido idratarsi è più importante di mangiare e l’asfalto rovente in estate non è un vero pericolo per i nostri animali da compagnia.
“La natura ha dotato i cani di suole e scarpe naturali: sulle zampe il cane ha polpastrelli caratterizzati da un tessuto di granulazione molto resistente, elastico e fatto apposta per attutire gli urti, capaci di farlo camminare su diversi tipi di superficie senza problemi. Tuttavia, al proprietario viene chiesto di avere una cura del polpastrello, assicurandosi che esso sia sempre ben pulito e idratato. Esistono delle pomate apposite per prevenire eventuali screpolature e tagli” conclude Maggi.


Categorie: Curiosità

Domatore sbranato da quattro tigri in un circo nel barese

06/07/2019

Orrenda fine per un domatore di grandi felini del circo Marina Monti, che da alcuni giorni stava effettuando spettacoli a Triggiano, nel Barese: è stato aggredito e ucciso da 4 tigri durante le prove. E’ accaduto intorno alle 20. L’addestratore si chiamava Ettore Weber e aveva 61 anni. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, durante l’addestramento si trovava in una gabbia con quattro felini, quando è stato aggredito da uno di loro. Subito dopo, anche gli altri tre si sono accaniti contro di lui. Prontamente soccorso dal personale del circo, l’uomo è però deceduto a causa delle gravi ferite riportate.  

Per capire la dinamica dell’aggressione, le forze dell’ordine, si concentrano sulle autorizzazioni necessarie per il trasporto e la custodia di animali pericolosi. L’inchiesta della procura – si legge su Repubblica – punta ad accertare se gli animali fossero tenuti nelle condizioni prescritte dalla normativa e per questo stanno esaminando tutte le autorizzazioni concesse al circo”.
Cosa sia effettivamente successo però resta ancora un mistero, l’unica certezza, secondo quanto accertato dagli investigatori, scrive Il Corriere della Sera, è che “Un’ora prima dello spettacolo il 61enne ha deciso di procedere con l’addestramento e di eseguire le ultime prove per lo spettacolo. Un’attività ordinaria per un domatore molto noto ed esperto. Ma all’improvviso una delle tigri si è avventata contro di lui, l’uomo ha tentato di sottrarsi all’attacco ma è stato azzannato dalle altre tre che si trovavano in quel momento nella gabbia. Weber non è riuscito a liberarsi e a tentare la fuga, le belve non gli hanno dato scampo e lo hanno sbranato. Sono stati minuti interminabili. Il personale del circo ha cercato di fare qualcosa, secondo alcune testimonianze sarebbero stati utilizzati gli estintori per cercare di allontanare le tigri. Ma qualsiasi tentativo si è rivelato inutile. Nello stesso tempo è stato chiamato il 118, l’ambulanza ha raggiunto rapidamente il luogo della tragedia, ma ormai non c’era più niente da fare. In ogni caso, le indagini mirate alla ricostruzione della dinamica vanno avanti”.
Una vera e propria tragedia che tra l’altro riaccende la miccia riguardo l’annoso dilemma dell’utilizzo degli animali nei circhi. Una miccia che è subito esplosa sui social dove i circhi e anche la stessa vittima sono stati attaccati duramente, così come riporta TPI “Pioggia di insulti sui social network nei confronti del domatore. Ma la perdita di una vita non è la strada per rivendicare la libertà degli animali


Categorie: Varie

Il comportamento di un gatto può dipendere dallo stato d'animo del proprietario

06/07/2019

Il comportamento del nostro gatto potrebbe svelare molto sulla nostra personalità. Non una credenza vaga ma una tesi elaborata su basi scientifiche. Lo suggerisce una nuova ricerca, condotta dalla Nottingham Trent University e dalla University of Licoln, pubblicata sulla rivista scientifica PLOS One. A quanto pare, i felini domestici assimilerebbero le abitudini comportamentali dei loro proprietari umani, influenzati dal tipo di umore prevalente che caratterizza il loro ambiente di vita.
Per giungere a questa evidenza, i ricercatori hanno analizzato le abitudini e i tratti di personalità di 3.000 proprietari di gatti nel Regno Unito, tramite delle survey e dei questionari mirati. Sono quindi stati ricavati cinque tratti di personalità dominanti: gradevolezza, spirito coscienzioso, apertura, estroversione e inclinazione nevrotica. Dall’analisi dei dati è emerso come queste peculiarità si riflettano perfettamente sul comportamento degli amici a quattro zampe: i gatti di proprietari particolarmente stressati, ad esempio, risultano più ansiosi o aggressivi. Un fatto, quest’ultimo, che si riflette anche sulla salute dell’animale: più la personalità del compagno umano è dominata dalle tensioni, maggiore la probabilità che il felino sia in sovrappeso.
Al contrario, in presenza di proprietari più accomodanti si rileva una maggioranza di quadrupedi dall’indole più positiva, più inclini alla socializzazione e dal peso nella norma. Questo tipo di relazione, così come sottolineano i ricercatori, avvicina molto i gatti al rapporto tipico che si viene a instaurare tra genitori e figli:
Le nostre scoperte riproducono i risultati sulla personalità dei genitori, sullo stile educativo e sul comportamento dei bambini.
Considerando come evidenze analoghe siano emerse anche da precedenti studi sui cani, secondo i ricercatori vi sarebbe una corrispondenza diretta tra la modalità di socializzazione a cui è esposto l’animale e il tipo di personalità prevalente:
È decisamente possibile che gli animali vengano influenzati dal modo con cui interagiamo con loro e da come li gestiamo, questi due fattori sono anche influenzati dalle nostre differenze di personalità.

Fonte: People


Categorie: Curiosità

Sabato 6 e domenica 7 luglio Giornata Nazionale Antiabbandono. Enpa in 140 piazze: denunciare maltrattamenti e uccisioni di animali. Nel solo 2018 Enpa parte civile in 30 processi

06/07/2019

É dedicata al contrasto e alla prevenzione dei reati contro gli animali l’edizione 2019 della Giornata nazionale antiabbandono che si tiene sabato 6 luglio e domenica 7 luglio in più di 140 piazze italiane. La organizza l’Enpa con il supporto di Arcaplanet e dell’agenzia “Rubis&Trubis”, ideatrice  pro bono  della campagna estiva 2019 “Abbandonarlo è un reato. Testimonia”.
«Dal maltrattamento alla detenzione incompatibile, fino all’uccisione, troppo spesso chi è testimone di reati contro gli animali si volta dall’altra parte. E invece – spiega Marco Bravi, presidente del Consiglio Nazionale Enpa e responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative – in questi casi è fondamentale che i testimoni denuncino il fatto, anche contattando il nostro ufficio legale. È lo strumento più efficace di cui disponiamo».
Nonostante le persone siano ancora restie a rivolgersi alle autorità di polizia, negli ultimi anni i procedimenti giudiziari per i reati contro gli animali sono comunque in crescita. Nel 2018, solo per citare quelli in cui è coinvolta l’associazione, Enpa tramite il proprio ufficio legale è stata ammessa parte civile in 30 processi (100 se si considerano quelli degli anni precedenti ancora pendenti), ha partecipato a ben 89 udienze e presentato più di 200 atti tra denunce, esposti e diffide anti-uccisioni. Tra i successi legali di Enpa, la condanna (in primo grado) a complessivi 3 anni e 8 mesi per tre trafficanti slovacchi; la condanna (primo grado) a 7mila euro di multa per un giovane di Montesilvano (Pescara) che aveva seviziato il cane della compagna; il patteggiamento di 22 mesi per un uomo di Budoni che aveva ucciso una gattina a colpi di carabina.
«Denunciare i reati di maltrattamento e uccisione di animali fa davvero la differenza. E non solo perché rappresenta uno straordinario deterrente per tanti criminali, ma – prosegue Bravi – soprattutto, perché può salvare una vita, sottraendo la vittima al proprio aguzzino. Tanto più che le forze di polizia sono sempre più attente e sensibili al problema, come dimostra il protocollo sottoscritto da Enpa e Arma dei Carabinieri».

Per conoscere tutte le piazze cliccare qui.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Lupa ibrida di prima generazione catturata nel parco Gran Sasso – Laga (video)

05/07/2019

L’hanno chiamata Creta, è una lupa ibrida di prima generazione, come emerso da analisi genetiche dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e vive nel Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. La sua storia è documentata dalle videotrappole del progetto ‘Mirco lupo’ (acronimo per ‘Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla COnservazione del lupo in Italia), cofinanziato da Ue nel Programma LIFE. E’ il primo esemplare documentato nel Parco da quando nel 2015 iniziò la ricerca degli ibridi lupo cane. A dicembre 2018 le videotrappole ripresero tre lupi e un Alaskan Malamut che si scoprì poi essere un cane di proprietà vagante. A marzo scorso nelle immagini apparve un branco di 9 animali: 3 lupi e 6 con caratteri riconducibili all’Alaskan Malamut. Allertata la preposta squadra del progetto si è giunti alla cattura di Creta che, sterilizzata e tenuta in osservazione, è ora tornata in libertà. Tramite radiocollare i tecnici di progetto ne seguono gli spostamenti.


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Cresce l’abbandono dei cani aggressivi al canile di Bologna. Campagna del Comune per arginare il fenomeno

05/07/2019

Di recente sono cresciuti i casi di abbandono di animali aggressivi, spesso sono delle rinunce dovute a una cattiva gestione dei proprietari e sopratutto a una inadeguata conoscenza del comportamento del cane che può portare a casi di aggressione a bambini, adulti o anche altri cani. Un fenomeno purtroppo in crescita nel nostro territorio che comporta anche problemi di capienza del Canile/Gattile poiché i cani aggressivi non possono condividere lo spazio con altri e quindi occupano da soli un intero box.
A questo proposito la Giunta ha approvato, nella seduta del 2 luglio, una delibera con la quale il Comune di Bologna aderisce a un Protocollo d’intesa proposto dalla Prefettura di Bologna per la prevenzione e il contrasto del maltrattamento nei confronti degli animali, perché spesso un cane maltrattato è un cane aggressivo. Operatori cinofili specializzati realizzeranno attività di formazione per i cittadini che vogliono adottare animali aggressivi, per quelli che sono intenzionati a rinunciare alla loro proprietà, per i proprietari che hanno l’obbligo di rieducare il proprio animale aggressivo a seguito di segnalazione di ASL e Comune o che semplicemente ne possiedono uno.
I corsi, che partiranno in ottobre, avranno una parte teorica e una pratica, si parlerà della corretta educazione e gestione del cane, dei disturbi comportamentali, di come prevenirli, riconoscerli e affrontarli correttamente, ma anche dello stress e delle necessità fondamentali per il benessere psicofisico dell’animale.
Il Comune di Bologna propone, anche quest’anno, una campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali. Lo slogan è “Non mi abbandonare…mi fido di te”. La campagna, oltre che per scongiurare l’abbandono dei quattro zampe, serve anche a dare alcune raccomandazioni e numeri utili nel caso di ritrovamento per chi si dovesse imbattere in un animale abbandonato o ferito e debba soccorrerlo. Testimonial della campagna, che prevede affissioni di manifesti per tutta la città e distribuzione di volantini in luoghi pubblici, sono un cane e un gatto ospitati nel Canile/Gattile municipale e in attesa di essere adottati.


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Cites Forestali ritrovano e sequestrano bertuccia smarrita da famiglia di Catania. Primate protetto affidato alla Lav

05/07/2019

Calogero è la quarta bertuccia che viene salvata in meno di un anno, grazie al progetto internazionale Born To Be Wild, nato per preservare gli habitat di questi animali nei Paesi d’origine e contrastarne i traffici verso l’Europa.
La bestiola, una bertuccia di 4-6 anni, stata sequestrata dai Cites Forestali di Catania  che
l’hanno trovata dopo essere stata smarrita da una famiglia etnea che ne aveva denunciato il furto. L’animale, a cui era stato dato in nome di Calogero, introdotto illegalmente in
 Italia, come avvenuto con altri tre primati in precedenza, e’ stato affidato alla Lav che, nell’ambito del progetto internazionale ‘Born To Be Wild’, lo riportera’ nel suo  territorio d’origine dopo un periodo di ‘rieducazione’. 
A differenza di quanto si potrebbe credere, un eventuale ritorno in “famiglia” non può essere visto come un lieto fine, perché non è quello il luogo adatto per un animale selvatico di circa 10 chili, potenzialmente pericoloso e con dei bisogni specifici legati alla socializzazione e al rapporto con l’ambiente che non possono essere soddisfatti in assenza di un gruppo di animali della sua stessa specie.
Per Calogero inizia ora una nuova vita: al momento si trova nell’area di quarantena del Centro di Recupero CRASE di Semproniano, in Toscana, dove, al termine di un periodo di vigilanza sanitaria e di controlli medico veterinari inizierà il percorso per essere inserito in una costituenda “famiglia” di primati, uno degli obiettivi del Progetto Born To Be Wild. Come RocketLucy e Buddy, anche Calogero potrà finalmente iniziare la socializzazione con i suoi simili e vivere in spazi adeguati alle esigenze etologiche della sua specie.

 


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