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"Se abbandoni sei complice", Roma Capitale lancia la campagna contro l'abbandono estivo degli animali. Raggi:"È un atto disumano"

27/06/2019

Ha il volto simpatico e rassicurante di Stefano Fresi, la campagna che la Sindaca Raggi ha annunciato contro l’abbandono dei cani. Per contrastare il fenomeno che in coincidenza con le vacanze estive raggiunge il suo apice, anche quest’anno è sceso in campo il Campidoglio.
“Se abbandoni sei complice”, recita lo slogan della campagna orchestrata da Roma Capitale per il 2019. Quest’anno, dopo il supporto incassato nelle precedenti edizioni da Christin De Sica e Michele Zarrillo, si è deciso di puntare su uno degli interpreti più apprezzati della commedia italiana. Con il testimonial Stefano Fresi, nelle mille locandine che tappezzeranno la città, è presente anche il cane Benji.

L’invito all’adozione
“Abbandonare un cane non è solo un atto disumano ma anche un reato – ha dichiarato Raggi durante la presentazione della campagna – Dobbiamo contrastare questa pratica e anzi dire che adottare un cane è un atto d’amore che arricchisce i cani ma anche le famiglie”.
Ed in tema di adozioni, nel corso della conferenza stampa sono stati elencati anche i numeri relativi ai due canili comunali di Muratella e Ponte Marconi: 810 animali entrati,  210 ricongiunti ai loro proprietari e  513 adottati. Questo significa che, a fronte del gesto disumano di chi lascia il proprio pet in strada, c’è anche una quota importante della popolazione cittadina che apre la porta di casa ad un quadrupede.

Al mare con il cane
E per venire incontro alle esigenze di chi desidera passare una giornata in spiaggia senza rinunciare alla compagnia del migliore amico dell’uomo, il Campidoglio ha fatto sapere che anche quest’anno, ad Ostia, c’è una spiaggia che è stata attrezzata per ospitare i cani.
Dal 5 luglio al 3 agosto torna inoltre l’appuntamento con le terrazze teatro festival di Roma al palazzo dei congressi, sotto la direzione  artistica del produttore Achille Mellini, che anche quest’anno rinnova il proprio impegno in favore degli amici a quattro zampe. Durante ogni
serata saranno diffuse le foto di cani e gatti in cerca di una famiglia, attualmente ospiti presso i canili comunali.

A sostenere, invece, l’iniziativa  ideata da “Le Terrazze Teatro Festival”, dal 5 luglio al 3 agosto al Palazzo dei Congressi, realizzata da Aurora Produzioni, una squadra di comici, protagonisti in cartellone: Cinzia Leone, Enzo Salvi, Pablo & Pedro, Dado, Antonello Costa, Massimo Bagnato e Carmine Faraco, I Centouno, i comici di S.C.Q.R. e il Premio Persefone Comicus, presieduto da Maurizio Costanzo e diretto da Francesco Bellomo. Tutti uniti nel lanciare un messaggio importante ogni sera dal palco: “Si recita a teatro non in famiglia. Io potrei essere nella tua. Se mi adotti sei da applausi”. Lo scopo è quello di far comprendere che la scelta di accogliere un animale in casa implica un insieme di attenzioni e cure quotidiane, un dono per la vita e non un desiderio temporaneo. Per questo è importante anche condividere gli spazi comuni con i propri animali, oggi entrati a pieno titolo nel concetto di nucleo familiare, e quindi sollecitare le varie strutture pubbliche a valutare la possibilità di ammetterli, ovviamente rispettando apposite regole.

 


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Cucciolo di cane sfuttato per chiedere l'elemosina a Roma adottato dalla vigilessa che lo ha salvato

26/06/2019

E’ stato salvato e adottato da una vigilessa. Sole, così è stato chiamato il cucciolo di cane,  utilizzato per mendicare denaro. Ieri mattina una pattuglia del I Gruppo Trevi della Polizia Locale Roma Capitale è intervenuta in zona Monti, a seguito di una segnalazione sulla presenza in strada di un piccolo cane in condizioni precarie, tenuto da una persona senza fissa dimora che stava svolgendo attività di accattonaggio.
Gli agenti individuato l’uomo, e il cucciolo risultato privo di microchip, hanno provveduto ad applicare il regolamento sulla tutela degli animali, che punisce chi effettua accattonaggio sul territorio capitolino con “queste modalità” prevedendo l’immediata confisca dell’animale. La persona senza fissa dimora, un trentacinquenne romeno, ha inoltre rifiutato l’assistenza alloggiativa offerta.
Grazie all’intervento della pattuglia è stato possibile non solo togliere dalla strada e salvare da sorte incerta il cagnolino ma anche evitare la permanenza presso il canile municipale. Una vigilessa, colpita dalla tenerezza del piccolo, di circa tre mesi, ha infatti subito mostrato interesse nei suoi confronti fornendo la propria disponibilità a prendersene cura.
Dopo la verifica delle condizioni del cucciolo da parte del personale della Pet in Time, il veterinario della Asl di zona ne ha autorizzato l’affidamento all’agente. In questo modo Sole, che è veramente bello come il sole, ha potuto trovare l’amore di una famiglia. (romatoday)

 


Categorie: Varie

Lieto fine per Domino, gattino polidattile con le orecchie "ricce" che nessuno voleva (video)

26/06/2019

Non è facile essere felici quando si è “diversi” e il mondo ti rifiuta per questo ma la storia di Domino, un gattino polidattile e con le orecchie arricciate che, dopo un inizio difficile segnato dall’indifferenza di molti, ha trovato la felicità può farci sempre sperare in un lieto fine.
Domino fu ritrovato insieme al suo fratellino, due cucciolini appena nati, abbandonati lungo una strada della California.
Qualcuno, impietosito da quelle creaturine, li aveva recuperati e portati al ” Carson Animal Shelter” per le prime cure e nella speranza di una buona adozione per i due fratellini. Ma le cose sono andate diversamente. Mentre il fratellino di Domino fu subito scelto da una famiglia, per quest’ultimo sembrava impossibile trovare qualcuno che gli aprisse il cuore. Domino è un bellissimo micino (non esistono gatti brutti) ma è affetto da polidattilia cioè ha un numero di dita superiori al normale e delle orecchie arricciate. Cose che non venivano accettate.
Per il piccolo Domino le giornate erano un alternarsi di speranza e alla fine passava tutte le giornate in solitudine, rannicchiato in un angolo della gabbietta! Insomma un comportamento alquanto atipico per un gattino, che dovrebbe essere vivace e pieno di vita.
Questa difficile situazione non passò inosservata alla co-fondatrice del gruppo volontario ” Friend for Life Rescue Network” di Los Angeles e volle far di tutto per la felicità del piccolo Domino. Trovò una famiglia che lo tenesse in stallo per qualche tempo, in attesa di trovare una famiglia adottiva permanente. Domino non si aspettava che quello stallo provvisorio sarebbe diventata la sua nuova famiglia e la sua nuova casa per sempre.
Infatti grazie alle pazienti attenzioni della famiglia Pappas, Domino abbassò rapidamente la difensiva e da gatto scontroso e restio nei confronti degli umani, diventò socievole e un gran giocherellone.Cambiamento testimoniato da questo simpatico video, postato da Love Meow.

Ma, il merito di tutto questo cambiamento si deve alla gatta siamese della famiglia, anche ella adottata precedentemente da un rifugio. Charlotte, così il nome della gatta, si è subito prodigata per il benessere del piccolo gattino, che l’ha vista come una sorta di mamma. Da quel giorno Domino è entrato effettivamente nella famiglia Pappas, che non lo hanno voluto più lasciare e vive le sue giornate copiando tutto ciò che fa Charlotte.

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Insomma una storia veramente a lieto fine, che deve farci capire che le differenze non devono essere considerate come un freno, ma come una caratteristica “speciale”.


Categorie: News dal Mondo

Festival di Yulin, anche i cinesi condannano la mattanza. Proteste da Usa a Italia

26/06/2019

Anche quest’anno con il solstizio d’estate è tornato il terribile “Festival di della carne di cane” a Yulin, in Cina, dove fra i semila e i diecimila cani e gatti verranno crudelmente massacrati per una tradizione sanguinaria. I tempi cambiano e la Cina sta compiendo enormi passi avanti nel campo del rispetto e benessere animale e sono sempre di più i cinesi che considerano questo evento una vergogna per Yulin e per tutta la nazione.
Sempre più i cinesi che scendano in piazza per protestare in tutto il Paese, sfidando la tradizione e il governo. Alla vigilia dell’ultimo Festival di Yulin, l’organizzazione Animal Protection con base nella provincia del Sichuan ha inviato una lettera all’amministrazione comunale di Yulin chiedendo la cancellazione dell’evento. L’iniziativa ha dato voce a un folto gruppo di persone che qualche giorno prima sul Twitter cinese avevano pubblicato delle immagini in cui comparivano con il proprio cane e con un cartello che recitava: “Per favore, non mangiate i nostri amici, dite No al Festival”.
Negli States 35 membri del Congresso hanno scitto scrivono al segretario di Stato Mike Pompeo esortandolo a sollevare la questione del commercio e del consumo della carne di cane, condannando questo crudele business, con i governo di Cina, Corea del Sud, Vietnam e di altri Paesi asiatici.
Dopo gli accordi Italia-Cina per la nuova “via della seta”, un intervento sulle autorità cinesi per lo stop al festival della carne di cane a Yulin (Cina) è quanto chiede la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, con una lettera aperta al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ai membri del governo, ai deputati, ai senatori e agli europarlamentari italiani. «Yulin è la celebrazione esibita della più efferata crudeltà, un orrore che offende e indigna il mondo intero. E che offende gli stessi cinesi 
Con questa iniziativa, Enpa sollecita il mondo politico e istituzionale a farsi finalmente portavoce del comune sentire degli italiani, la stragrande maggioranza dei quali chiede che gli orrori di Yulin siano cancellati una volta per tutte dalla faccia della terra, diventando soltanto un brutto ricordo. «Come tutti gli anni, riceviamo numerosissime segnalazioni e proteste indignate. Considerando che  proprio di recente sono state raggiunte importanti intese con le autorità cinesi, questa – prosegue Rocchi – potrebbe essere davvero l’occasione giusta per promuovere uno straordinario cambiamento culturale e sostenere gli attivisti cinesi nella loro battaglia di civiltà per salvare i cani di Yulin».

 


Categorie: News dal Mondo

In arrivo alte temperature e sole a picco, in agguato il colpo di calore per i nostri cani e gatti. Che fare per scongiurare il peggio

26/06/2019

Le previsioni meteo danno giorni di caldo torrido e per i nostri animali questo clima estremo potrebbe rappresentare un grave pericolo.
Con il protrarsi senza soste del caldo e dell’afa, una delle patologie più pericolose che può colpire il nostro animale è il cosiddetto “colpo di calore”, un disturbo che si manifesta per l’eccessiva esposizione al calore dell’animale ed è influenzato dalla durata dell’esposizione, dall’ambiente in cui si trova l’animale e dalle sue condizioni fisiche generali.
Chiaramente le razze brachicefale, ossia con testa corta e larga come il bulldog, il boxer o il carlino, che già hanno difficoltà respiratorie croniche per la particolare conformazione delle prime vie aeree, saranno soggette a maggiori rischi rispetto alle altre razze canine nelle stesse condizioni, allo stesso modo di una persona affetta da cardiopatia o da bronchite cronica.
Va peraltro considerato che i luoghi chiusi e piccoli, le stanze di ridotte dimensioni e non ventilate oppure l’automobile sono fattori importanti per la comparsa di un colpo di calore; è infatti difficile, anche se non impossibile, che un cane o un gatto sia soggetto a questo evento in un locale grande e ben ventilato.
Il colpo di calore si presenta con depressione, ipertermia (febbre alta), congestione delle mucose (che possono assumere una colorazione rosso intensa) fino a giungere alle crisi convulsive e al coma dell’animale.
La prima cosa da fare in questo caso è ossigenare ed aiutare a respirare bene il nostro animale ossia aprirgli bene la bocca e ventilarlo in un luogo fresco. Dopo questo intervento è indispensabile abbassare la sua temperatura corporea immergendolo lentamente in acqua o bagnandolo su tutto il corpo e specialmente sul collo, sotto la testa e sull’addome. Mai immergere il cane in acqua troppo fredda di colpo perché si potrebbero avere effetti secondari letali.
L’intervento più saggio dopo queste azioni è in ogni caso portare l’animale il prima possibile in un centro veterinario attrezzato dove sarà possibile effettuare tutti i controlli e le terapie che possono essere svolte solo in una clinica e che possono salvare la vita all’animale.
Ricordate che il fatto più importante è la prevenzione del colpo di calore, ossia non lasciare mai durante il periodo estivo animali in macchina (anche se parcheggiata in ombra) o in luoghi piccoli e mal ventilati perché questo disturbo non è solo causato dalla temperatura esterna ma anche dall’umidità, che sopra una determinata soglia può rendere molto difficoltosa la respirazione degli animali.
Anche i gatti sono a rischio di colpo di calore: questa estate particolarmente caldo-umida non risparmia nessuno, neppure i mici. Il colpo di calore è tra l’altro un evento pericoloso per la vita stessa e dunque è importante saperlo riconoscere, anche per i gatti, già dai primi sintomi.
Un gatto prossimo ad un colpo di calore mostra i seguenti sintomi:
– Ansima
– Su stimolazione si dimostra nervoso ed ansioso
– Ha un battito cardiaco accelerato
– Difficoltà di respirazione
– Gengive scure
– Letargia
– Aumento della temperatura corporea
Se notate che il vostro micio si trova in queste condizioni o quasi dovete intervenire prontamente. Come?
Il gatto va subito portato in un luogo fresco, ombreggiato e ventilato, protetto dal caldo esterno: strofinate il corpo con un asciugamano umido ed immergete le zampine in una vasca di acqua fredda. Fate una spugnatura di acqua fresca anche sotto il suo collo: l’obiettivo è quello di abbassare la temperatura corporea. Il micio non gradirà a fondo queste cure, ma ogni sua protesta sarà un segno buono di reattività: se perdesse i sensi sarebbe gravissimo. In caso di debolezza, mancata reazione e febbre alta immergetelo totalmente in acqua e portatelo dal veterinario immediatamente trasportandolo avvolto in asciugamani bagnati. Potete anche poggiargli vicino una busta di surgelati avvolta in un panno. Soprattutto fornitegli dell’acqua fresca. Non è raro che i gatti con il caldo rifiutino di bere: onde evitare la disidratazione ed i pericolosi effetti sull’organismo, somministrategli dell’acqua anche con un contagocce o con una siringa senza ago, cioè insistete!


Categorie: Curiosità

Va in pensione il cane Frida, cane eroe del terremoto in Messico. Ha salvato12 vite e a localizzato oltre 40 corpi nel Sud America

26/06/2019

È andata in pensione Frida, il cane eroe messicano che in 53 operazioni di soccorso è riuscita a salvare 12 vite e a localizzare oltre 40 corpi nel Sud America. Ci riporta la notizia il tgcom24. La Golden Labrador all’età di 10 anni si è ritirata dalla sua carriera dopo i 9 trascorsi al servizio della Marina militare del Messico che, in suo onore, ha organizzato una cerimonia di commemorazione durante l’International Rescue Day del 24 giugno.

Dopo aver salvato numerose vite dalle macerie del terremoto che ha provocato più di 300 vittime nell’America Centrale nel 2017, Frida è diventata il simbolo della speranza non solo per il Messico ma anche per Haiti, Ecuador e Guatemala. Nel 2013, l’eroina aveva preso parte anche alla missione di soccorso dopo l’esplosione della Torre Executive di Petróleos Mexicanos.
“Riconosciamo il lodevole lavoro di Frida, soccorritrice di questa istituzione che oggi è sinonimo di lotta, sforzo,unione ma soprattutto speranza”, così l’ha salutata la Marina messicana sul tweet che ha commosso centinaia di persone. A darle l’addio è stato anche il vice ministro navale Redondo: “Frida, missione compiuta con onore”. A oggi l’eroina è immortalata anche nel murale della città di Puebla che i messicani le dedicarono dopo il terremoto.


Categorie: News dal Mondo

Crudeltà in Toscana: gattini gettati in un cassonetto ad Arezzo e un cane trovato morto legato ad un cancello a Cortona

25/06/2019

Gattini chiusi in un sacco e gettati in un cassonetto, e un cane trovato morto dopo che ieri era stato legato al cancello di un mattatoio. Sono due episodi di maltrattamenti nei confronti degli animali scoperti oggi ad Arezzo e a Cortona in un lunedì evidentemente poco fausto per gli animali da compagnia. A denunciare il caso dei gattini la presidente dell’Enpa di Arezzo Sandra Capogreco. I piccoli sono stati salvati da una signora che ieri pomeriggio ha sentito i loro miagolii e avvertito l’ente nazionale protezione animali.
L’associazione rappresentata da Capogreco, ha trovati i gattini molto sofferenti a causa del caldo e adesso lancia un appello per individuare alla svelta il responsabile. «I gattini non stanno bene, speriamo di salvarli – commenta la presidente Sandra Capogreco – nell’occasione vorrei fare un appello a comune e istituzioni per un serio lavoro contro l’abbandono».
L’altro episodio è successo a Cortona. «I responsabili una volta individuati saranno puniti – ha assicurato il sindaco Luciano Meoni -. Non faremo sconti a nessuno. Vergogna». Qui un’anziana cagnolina è stata trovata morta davanti al mattatoio: qualcuno l’aveva legata al cancello lasciandola poi morire sotto il sole e in una posizione che rendeva impossibile ai volontari del vicino canile accorgesi della povera bestiola in agonia.


Categorie: Varie

Saranno gratuite le spese veterinarie e alimentari per chi, in Puglia, adotta un animale

25/06/2019

“Ringraziamo i colleghi consiglieri per aver approvato in III Commissione Sanita’ la nostra proposta per incentivare le adozioni degli amici a quattro zampe dai canili rifugio e dalle oasi feline della regione, garantendo la corresponsione di rimborsi delle spese veterinarie e alimentari sostenute per prendersi cura dell’animale”. Lo rendono noto i consiglieri regionali di Forza Italia, Nino Marmo e Giandiego Gatta. Uno dei due emendamenti presentati prevede “l’impegno dei Comuni a provvedere, anche con risorse regionali, ai rimborsi per le spese veterinarie e alimentari; il secondo emendamento, che sara’ esaminato durante la prossima seduta della commissione, stabilisce che i servizi veterinari della Asl assicurino prestazioni veterinarie gratuite”. “Vogliamo concretamente spronare e supportare i cittadini che donano una seconda opportunita’ ad animali che, diversamente, non vedrebbero altro che una piccola cella per tutta la vita”, concludono.


Categorie: Varie

Le campagne del Fondo Amici di Paco contro l’abbandono e per la responsabilizzazione dei proprietari (video)

25/06/2019

Come ogni estate, per dire no all’abbandono, il Fondo Amici di Paco pubblica sulla rivista “Amici di Paco” e sulle testate che offriranno spazi gratuiti la campagna contro l’abbandono “È tempo di vacanze. Portami con te” (come sempre realizzata gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti, sotto la direzione creativa di Diana Lanciotti) e il vademecum “Mettiamo Bobi e Micio in valigia” con i consigli per viaggiare con il proprio cane o il proprio gatto. Una guida indispensabile per tutti coloro che (ogni anno sono di più) decidono di andare in vacanza con il proprio amico a quattro zampe. Sul sito www.amicidipaco.it inoltre si può consultare l’elenco delle spiagge accessibili ai cani in tutta Italia.Anche quest’anno la campagna è stata declinata in vari soggetti.
«Abbiamo voluto suggerire diverse “modalità d’uso” del cane in vacanza, mostrando immagini di cani felici di essere in vacanza con i propri amati umani. Il testimonial – spiega Diana Lanciotti – non è più solo il nostro Paco, che è stato l’antesignano del cane disposto a tutto pur di stare con i suoi umani. In Italia la cultura dell’accoglienza verso gli animali ha fatto grandi progressi, anche se è ancora visibile in molti luoghi pubblici l’odioso cartello “Vietato l’accesso ai cani”. A chi espone quei cartelli come un trofeo, vorrei chiedere quanti cani ha visto buttare per terra pacchetti e mozziconi di sigarette, rifiuti e sostanze inquinanti, o disturbare la quiete del prossimo giocando a pallone o correndo in spiaggia, o tenendo la radio a tutto volume, per citare solo alcune forme di “educazione umana”. È sempre più indispensabile, però, che ogni proprietario si assuma la responsabilità di educare il proprio cane per favorire una convivenza civile e rispettosa con il prossimo… anche quello che non ama gli animali».


Categorie: Curiosità

Mamma volpe e i cuccioli sono salvi, stop della Regione Emilia-Romagna al “prelievo” in tana. Enpa: un esempio per le altre amministrazioni regionali

25/06/2019

Ora è ufficiale. Con la delibera di Giunta numero 979 approvata il 18 giugno, la Regione Emilia-Romagna ha cancellato il “prelievo” delle volpi in tana. L’amministrazione regionale ha infatti approvato, con il parere positivo dell’Ispra, alcune modifiche al “Piano di controllo della volpe”. Grazie a tali modifiche, il prelievo della volpe in tana, che prima era considerato un metodo di intervento “ordinario”, viene di fatto eliminato.
Restano delle criticità, che Enpa ha già illustrato con un documento inviato all’amministrazione regionale. Tuttavia, l’Emilia-Romagna è l’unica regione ad aver di fatto cancellato una pratica crudele e odiosa che degenera spesso nell’illegalità (violazione degli articoli 544 bis e ter del codice penale, sui maltrattamenti agli animali, e delle leggi nazionali) quando i cacciatori fanno sbranare mamma volpe mentre difende i suoi cuccioli. Insomma, per Enpa lo stop al “prelievo” in tana rappresenta un importante passo avanti. «E’ l’inizio di un percorso virtuoso con una Regione che – commenta Enpa – ha sviluppato una progettualità più rispettosa degli animali, come dimostra l’applicazione di efficaci metodi ecologici nella “gestione” faunistica. Buone pratiche, queste, che applicate già con i Lupi, hanno ridotto il conflitto sociale: la prevenzione con i metodi ecologici e l’esperienza dell’Emilia Romagna sono ulteriore conferma dell’inutilità delle uccisioni».
Ma la delibera del 18 giugno è molto importante per le volpi anche perché, se si dovessero verificare situazioni di emergenza (crollo di argini, ad esempio), comunque da documentare, si dovranno obbligatoriamente e prioritariamente applicare misure di dissuasione e di cattura, con la traslocazione delle mamme e dei cuccioli, evitando così le uccisioni. In questi casi interverrà sempre la Polizia Provinciale. «Le modifiche al Piano di “controllo” permetteranno di salvare moltissimi animali. Della Regione – prosegue Enpa – abbiamo apprezzato la disponibilità al dialogo e al confronto».


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(Ri)scoperto in Cosica il "gatto-volpe" (video), una nuova specie di felino

25/06/2019

“Ghjattu volpe” è chiamato in dialetto corso un animale rimasto fin ora a metà tra leggenda e mistero. A dargli questo nome, pensando di trovarsi davanti a un micio particolarmente grosso, i pastori corsi che negli anni lo avevano avvistato. Ma ora, quella che era una fantasia popolare, sembra scientificamente provata. I ranger dell’Ente Nazionale per la Caccia e Natura Selvaggia francese –  dopo un lungo programma di ricerca sulle montagne della Corsica iniziato nel 2008 – avrewbbero finalmente individuato il “gatto volpe” E tutto farebbe pensare che si tratti di una nuova razza di gatto selvatico. (video) Il suo Dna, infatti, è differente.
È lungo circa 90 centimetri, ha denti appuntiti, orecchie larghe, zampe anteriori tigrate e baffi più corti rispetto ai gatti domestici; la sua coda è particolarmente folta, molto simile a quella delle volpi che se ne servono per ripararsi dal freddo quando le temperature invernali sono particolarmente rigide. Ha un pelo molto fitto, liscio e di colore grigio-bruno con sfumature rossastre, ed è resistente all’attacco dei parassiti. Senza dubbio è più simile al gatto selvatico africano (felis silvestris lybica) che al cugino europeo (felis silvestris silvestris), ma il suo patrimonio genetico è diverso da entrambe le specie.
Per individuarlo e catturarlo ci sono voluti più di 10 anni. Solo nel 2016, grazie a una serie di trappole fotografiche piazzate nel suo habitat naturale, le foreste dell’isola, è stato possibile mostrare le prime immagini del felino.
“In un territorio di circa 25mila ettari abbiamo individuato 16 felini. Ciò di cui siamo sicuri è che non sono gatti domestici o gatti selvatici europei – ha confermato Pierre Benedetti, capo tecnico ambientale dell’Oncfs -. Ne siamo assolutamente certi, perché le caratteristiche del Dna sono differenti. Solo l’indagine conclusiva sul DNA permetterà di capire se effettivamente si tratti di una nuova specie”.
Sulla sua dieta e la sua vita riproduttiva c’è ancora molto da scoprire, così come sulla sua origine. Come sia arrivato in Corsica, infatti, è ancora da spiegare, ma con molta probabilità il gatto volpe è originario dal Medio Oriente e sembra che sia arrivato sull’isola, intorno al 6.500 a.C., tramite degli allevatori.

 


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Le ultime, preoccupanti cifre sul randagismo in Italia: con l'arrivo dell'estate si riapre la piaga dell'abbandono degli animali domestici sulle strade

24/06/2019

In estate la piaga degli abbandoni di animali domestici finisce per acuire un problema, quello del randagismo, di cui si hanno pochi numeri e non molto strutturati. Per quel che si sa, il randagismo nel nord Italia è in flessione rispetto alle rilevazioni di dieci anni fa, ma rimane una questione seria al sud e nelle isole.
Le associazioni animaliste come Lega anti vivisezione (LAV) e l’Ente Nazionale per la Protezione Animali (ENPA) forniscono alcuni indicatori che possono aiutare a inquadrare a grandi linee il fenomeno, ma le due associazioni sono concordi nel constatare che siamo ancora ben lontani dall’avere tutti i dati di cui avremmo bisogno per affrontare la questione nel dettaglio che meriterebbe.
Secondo LAV un ruolo chiave è giocato dalle anagrafi degli animali d’affezione: se consideriamo solo i cani, tra 2006 e 2018 c’è stato un aumento delle iscrizioni del 57% a livello nazionale. +8% solo tra 2017 e 2018. Questo trend, se confermato, porterà benefici nei casi di smarrimento e potrebbe contribuire in modo rilevante a limitare gli abbandoni e le presenze prolungate di animali in canili rifugio.

Quanti sono i cani randagi in Italia?
In Italia si stimano tra i 500-700 mila cani randagi. I cani vaganti sono tali soprattutto per due ragioni: abbandono o nascita da animali in libertà. Secondo l’ENPA, questa valutazione numerica – presentata nel 2012 dal sottosegretario alla salute del Governo Monti Adelfio Elio Cardinale – è ancora valida per fornire un ordine di grandezza al problema, sebbene sia un numero da leggere certamente per difetto. Il dato viene riportato anche dalla LAV nel suo rapporto sul randagismo (il più recente è del 2018).
Anche il report LAV insiste sulla scarsezza dei dati a disposizione e auspica una maggiore sinergia tra regioni e Ministero per migliorare l’approccio al problema.
Gli animali vaganti sono solo una delle conseguenze dell’abbandono, che oltre a essere un atto moralmente riprovevole è anche un reato, come stabilisce l’articolo 727 del codice penale che prevede l’arresto fino a un anno e una multa tra i 1000 e i 10000 euro. La gestione dell’animale randagio recuperato è regolata dalla Legge 281/91, una norma che secondo ENPA è tra le più avanzate al mondo nella tutela dell’animale. Innanzitutto, la norma proibisce l’abbattimento del randagio se non per eutanasia in presenza di malattie incurabili o di grave e comprovata pericolosità.
Inoltre, la legge pianifica una rete di assistenza che fa capo ai Comuni e alla Polizia Municipale. Se hanno la fortuna di sopravvivere allo smarrimento o, peggio ancora, all’abbandono, i cani trovati sono portati in un canile sanitario. I cani semplicemente persi e dotati di tatuaggio o microchip possono tornare ai padroni, mentre quelli non riconosciuti e quelli abbandonati, una volta curati, vengono portati al canile rifugio. I più fortunati saranno adottati da nuove famiglie, gli altri rimarranno in canile.

Quanti cani vivono nei canili italiani?
Gli ingressi nei canili sanitari sono stimati intorno ai 90 mila annui: la LAV riporta che nel 2017 il numero esatto fornito dalle Regioni è di 91.021 cani, di cui 34.224 restituiti al legittimo proprietario (38%). La Lombardia è la regione che ha avuto più ingressi nei canili sanitari, 10.593. Anche nel 2016 era la regione con il numero più alto, 11.623. Questo non significa che la Lombardia sia la regione più afflitta dal randagismo: l’ENPA avverte di prendere il dato con prudenza. Più ingressi nei canili sanitari può voler dire una migliore efficienza nel recupero di animali, soprattutto in riferimento alla percentuale di cani poi restituiti ai proprietari.
Nel 2016, il Ministero della Salute aveva contato 88.862 cani entrati nei canili sanitari. Difficile comunque tracciare un trend: secondo LAV, negli ultimi dieci anni il fenomeno del randagismo è leggermente in calo ma sia LAV sia ENPA invitano alla prudenza nel leggere questa flessione come davvero strutturale. Queste cifre non forniscono il numero degli abbandoni: in questi ingressi possono esserci anche animali semplicemente smarriti che poi, una volta identificati, ritornano al proprietario. Il fenomeno dell’abbandono ha numeri maggiori, visto che tanti animali non vengono recuperati poiché morti, dispersi o tornati in uno stato selvatico, ingrandendo le fila degli animali randagi in stato di libertà che vagano per strada o nelle campagne.
Per quanto riguarda invece i canili rifugio, ovvero strutture adibite all’accoglienza del cane in attesa di adozione che non ha più bisogno di accertamenti o assistenza medica, la LAV ha contato per il 2017 una presenza di 114.866 cani (+9% rispetto al 2016). Questi cani sono collocati soprattutto al Sud: più di 82 mila cani (cioè il 72% sul totale della popolazione stimata) si trova nei canili rifugio del Mezzogiorno. Rispetto al 2006, però, il calo è sostanziale: quasi 35 mila animali in meno per un -23% sul piano nazionale.
Al sud e nelle isole è molto più bassa anche la percentuale di ritorno degli animali recuperati presso i padroni: come detto il dato nazionale è intorno al 40%, nel sud scende al 6%. Questo dato abbassa drasticamente la media nazionale, trainata dal nord con il 69% di restituzioni. Nel centro il dato si attesta al 39%.

I canili e i costi del randagismo
Secondo la LAV in Italia i canili sono circa 1200: 766 sono canili rifugio, 434 sanitari e i restanti 144 sono attrezzati per entrambe le esigenze. La maggioranza dei canili è al sud (44%), il 37% è al nord. Come detto, i cani ospiti dei rifugi sono circa 115mila, con ciascun animale che costa 3,50 euro al giorno (dato fornito a LAV dal Ministero della Salute) per un totale di circa 1300 euro di costo annuale. La spesa sui dodici mesi quindi si attesta di poco inferiore ai 150 milioni di euro a livello nazionale. Puglia e Campania sono le regioni che spendono di più per far fronte all’emergenza randagismo, rispettivamente 26,4 e 21,2 milioni nell’anno 2017.

La situazione dei gattili
Se ci sono pochi dati per valutare la situazione dei cani, per i gatti la situazione è ancora meno chiara: i dati sono disponibili in numero minore e sono meno strutturati, così come meno strutturata è la rete di accoglienza. L’ultima stima sui gatti randagi sul territorio nazionale risale al 2006 e consiste in oltre due milioni e mezzo di gatti liberi. Diverse regioni non hanno risposto al censimento proposto da LAV sulle strutture dedicate ai felini, che quindi presenta una stima parziale di 61.878 colonie riconosciute: qui è il nord a guidare il conteggio con poco meno di 30 mila colonie. Il centro segue a 24.289 e il sud è in netto ritardo, con 7900 colonie rilevate.
I gattili sono ancora più rari. La LAV ne ha contati solo 101 in Italia, di cui più della metà al Nord, 40 al centro e solo 7 al sud. Difficile anche stabilire quanti siano i gatti tra colonie e gattili. La LAV fornisce le cifre relative alle sterilizzazioni. Nel 2017 i gatti sterilizzati sono stati 69.094, mentre per il 2016 i dati del Ministero della Salute parlano di 61.093 esemplari.

I numeri delle anagrafi
Abbandoni e randagismo si possono limitare con una serie di iniziative. Una delle più rilevanti è l’iscrizione nelle anagrafi degli animali d’affezione. Il dato più aggiornato fornito dal Ministero della Salute parla di circa 12 milioni di animali registrati: 11 milioni sono cani, 500 mila gatti e 1600 di furetti.
L’iscrizione degli animali nell’anagrafe è obbligatoria per legge ed è il primo passo per proteggere gli animali dall’abbandono, oltre a essere fondamentale in caso di smarrimento, scrive la LAV. Tra 2017 e 2018 il report LAV riporta un aumento di registrazioni del 12,3%. Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna sono le regioni con il maggior numero di animali censiti. Secondo la LAV i benefici delle anagrafi sono già visibili: “All’aumento del numero dei cani iscritti all’anagrafe diminuisce il numero di cani in canile e contemporaneamente aumentano le restituzioni al detentore”.
Come si evince dai numeri ministeriali dell’anagrafe, inoltre, se l’iscrizione dei cani è ormai assai diffusa, quella dei gatti è ancora molto più limitata. Secondo LAV, anche per i felini l’identificazione tramite microchip dovrebbe essere resa obbligatoria come scritto nell’articolo 12 della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia. Una diffusione dei microchip anche fra i felini sarebbe determinante per favorire i recuperi e porre un disincentivo agli abbandoni.

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