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Il “Mese della fauna selvatica”, al via il 1° maggio la campagna Enpa: convegni, inaugurazioni, open day per informare sui selvatici. Nel vivo la petizione per lo stop alla caccia alla volpe

30/04/2019

Chi contattare per aiutare un gabbiano ferito? Cosa fare se in campagna si trova un cucciolo di capriolo apparentemente abbandonato? Come capire se un selvatico abbia veramente bisogno di essere soccorso? Cosa dice la legge? Sono soltanto alcune delle domande cui cerca di dare risposta il pieghevole intitolato “Sos fauna selvatica”, realizzato e diffuso da Enpa in occasione del “Mese della fauna selvatica”, trentuno giorni scanditi da un’articolata serie di iniziative su tutto il territorio nazionale.
Il “Mese della fauna selvatica” è una manifestazione realizzata dall’Ente Nazionale Protezione Animali grazie alla collaborazione sinergica tra tutte le professionalità e le competenze maturate all’interno dell’associazione. Il progetto Azione Comune, nato proprio con l’obiettivo di pensare e realizzare iniziative condivise e di ampio respiro quali, appunto, il “Mese della fauna selvatica”, la prima di una serie di campagne. Il Centro Comunicazione e Sviluppo Iniziative che ha contribuito alla campagna anche con la realizzazione del pieghevole e ha messo a disposizione dei volontari i gadget dell’iniziativa. L’Ufficio Fauna Selvatica, che con la propria professionalità ha collaborato in prima linea alla concretizzazione del progetto. Le Sezioni Enpa che in 50 hanno aderito al progetto e che schiereranno i loro volontari in occasione dell’open day dell’11 e 12 maggio.
La campagna Enpa parte mercoledì 1° maggio con l’ampliamento del Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) Enpa di Trieste. Dall’estremo nordest al “cuore verde” d’Italia: il 5 maggio tocca a Perugia dove l’Ente Nazionale Protezione Animali inaugura un Centro Recupero nuovo di zecca (che va così ad aggiungersi a quelli di Trieste e Genova).
Ma il vero motore del “Mese della fauna selvatica” è la petizione Enpa al Parlamento per chiedere lo stop alla caccia alla volpe e alla caccia in tana (clicca sul link per firmare). Una pratica barbara, crudele e violenta che causa la morte di tantissime mamme e dei loro cuccioli, sbranati da mute di cani proprio nel posto che dovrebbe dare, ai volpacchiotti e alle loro mamme, riparo e sicurezza. Promossa per stimolare l’intervento legislativo delle Camere su un tema così sentito dall’opinione pubblica, la petizione ha raccolto in poco tempo circa 2.800 firme. Lo scopo della raccolta firme è anche un altro: promuovere un approfondimento scientifico su argomenti che spesso scontano la propaganda filovenatoria. «Della volpe, come di molti altri animali selvatici, penso tra gli altri a lupi e orsi, alcuni italiani sanno poco o nulla. E’ questa ignoranza – spiega Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale di Enpa – ad alimentare la paura e le campagne terroristiche promosse da alcuni personaggi al solo scopo di guadagnarsi il consenso dei cacciatori».
Insomma, nel nostro Paese sui selvatici c’è un evidente e preoccupante vuoto di conoscenza. Ed è proprio per contribuire a colmare tale vuoto che Enpa ha promosso nell’ambito del “Mese della fauna selvatica”, oltre alla diffusione del già citato pieghevole, un open day nelle Sezioni e nei Cras gestiti dall’associazione. In calendario sabato 11 e domenica 12 maggio, l’iniziativa è concepita come una vera full immersion sul meraviglioso e ancora sconosciuto (ai più) mondo dei selvatici. Sono previste iniziative in circa 50 piazze in Italia dove i cittadini potranno conoscere questa realtà e sostenere le iniziative della campagna.
Pochi giorni dopo, il 30 maggio a San Giovanni Valdarno (Arezzo) è di scena “sua maestà” il lupo, il più grande predatore delle nostre montagne, che con la sua attività predatoria svolge una importantissima funzione di bioequilibratore. Infatti, a dispetto della molte campagne demonizzatrici di cui continuano ad essere vittime anche oggi, i lupi sono le vere sentinelle della nostra biodiversità perché tengono sotto controllo la popolazione numerica delle altre specie. Dei cinghiali, ad esempio. «Chi si lamenta per il sovrannumero dei cinghiali dovrebbe accogliere la presenza del lupo come una benedizione. E invece – prosegue Pigoni – sono proprio costoro a volere lo sterminio del nostro più grande predatore».
Riflettori puntati, infine, anche sulla fauna marina, e in particolare sulle Caretta caretta che, con il progetto “Nate libere” (attivo nel Salernitano dal 2017) saranno tra le protagoniste della giornata conclusiva della rassegna, in programma il 31 maggio a Recco (Genova). Al centro dell’incontro, non solo i temi legati ai selvatici, ma la presentazione di una iniziativa che solo nell’anno scorso ha visto i volontari Enpa vegliare nel Salernitano su ben sei siti di nidificazione da cui sono nate complessivamente ben 450 piccoli di Caretta caretta.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Il cane abbaia, proprietario e vicino si prendono a sprangate e finiscono in ospedale

30/04/2019

Una lite per il cane che abbaiava troppo è finita sprangate tra due vicini di casa. E’ successo a Imperia.Tutto ha avuto inizio domenica sera, quando il cane di un 60enne si è messo a abbaiare, cosa che ha infastidito il vicino di casa di 55 anni. In un primo momento, il diverbio sembrava essersi risolto con qualche insulto ma verso le 8 di ieri, i toni si sono riaccesi e dalle parole sono entrambi passati ai fatti: uno armato di un tubo in ferro e l’altro di una sorta di stampella, si sono affrontati a sprangate, finendo entrambi in ospedale.
Il vicino è stato dimesso con prognosi di quindici giorni mentre il proprietario del cane è ancora ricoverato. Indagini sono in corso da parte della polizia per ricostruire la vicenda.


Categorie: Varie

È morto Iroso, l’ultimo mulo in forza alle truppe alpine. Zaia: “Era un vecchio amico”

30/04/2019

“Come tutti i veri alpini, anche il generale Iroso non e’ morto, e’ semplicemente andato avanti, per restare comunque sempre nei nostri cuori”. Cosi’ il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda l’epopea
del mulo Iroso, l’ultimo mulo alpino rimasto in vita, con la matricola 212 ancora stampigliata sullo zoccolo, che oggi, a 40 anni, e’ “andato avanti”, come usano dire gli alpini di un loro commilitone che non c’e’ piu’.
“Tante volte ci siamo incontrati con Iroso – ricorda Zaia – e ogni volta era come ritrovare un vecchio amico, non solo un animale di accarezzare e rispettare. Un amico degli alpini, di noi grandi come dei tanti bambini che se ne innamorarono incontrandolo, all’adunata degli alpini di Treviso 2017, come in occasione del suo compleanno che festeggiammo a Vittorio Veneto.
In lui c’e’ stata una fierezza straordinaria, con la quale ha rappresentato tanti valori: l’alpinita’, la storia del nostro territorio, l’identita’ del Veneto e delle genti di montagna”.

 


Categorie: Varie

L' Australia vuole uccidere due milioni di gatti entro il 2020. Sarebbero sterminatori degli animali selvaticii

30/04/2019

In Australia si pensa ci siano circa sei milioni di gatti selvatici. Il governo stimo la loro popolazione eccessiva e nociva per altre specie e vuole ucciderne almeno un terzo. La guerra è iniziata nel 2015 quando è stato lanciato un piano quinquennale per ridurre gradualmente il numero dei felini. La ragione di questo è che i gatti selvatici sono ritenuti tra quelle specie invasive che minacciano altri animali del continente, distruggendo la biodiversità. Nel frattempo, sarebbero responsabili dell’estinzione di una stima di 20 specie di mammiferi. Soprattutto, gli uccelli sarebbero minacciati – più di un milione di loro cadono vittima dei gatti selvatici ogni giorno. Come riferisce la CNN, alcune province hanno già messo una taglia di 9 euro per ogni gatto ucciso. Chissà quanto valutano un cacciatore?
L’organizzazione per i diritti degli animali PETA ha descritto questo come “crudele”. La critica viene anche dagli ecologisti. Tim Doherty della Deakin University concorda, secondo la CNN, che i gatti selvatici rappresentano un grave onere per le specie indigene, ma ritiene che il numero di gatti sia basato su “conoscenze scientifiche traballanti”. Una stima del 2015 ha parlato di 18 milioni di gatti. “Se vuoi implementare un progetto, prima devi avere un obiettivo valido, ma finora non ci sono misure valide”, ha detto Doherty, secondo la BBC. Inoltre, uccidere semplicemente i gatti non significa necessariamente salvare la vita di altri animali. Le specie minacciate di estinzione esistono anche senza gatti selvatici. Tra le altre cose, si dimentica la deforestazione e le miniere. “È possibile che i gatti possano essere usati come distrazione in una certa misura”, ha detto Doherty. Conclusioni certamente condivisibili, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, perchè è possibile senz’altro avviare progetti di riduzione della popolazione di gatti selvatici, come la loro progressiva sterilizzazione, senza arrivare alla misura più estrema e cruenta del loro sterminio di massa.


Categorie: News dal Mondo

Rischia di affogare nel canale di Fiumicino per salvare il suo cane. La Polizia lo riporta a riva ma ancora si cerca il cane

30/04/2019

Ha cercato di salvare il suo cane caduto nel canale di Fiumicino, ma e’ stato trascinato dalla corrente: la polizia di Stato ha salvato l’uomo con una catena umana. In questo modo, sabato scorso, gli agenti della Polizia di Stato del Reparto Volanti, del commissariato Fiumicino insieme ad alcuni passanti, sono riusciti a trarre in salvo un 43enne gettatosi in mare per soccorrere il suo cane caduto nel canale. Dopo aver recuperato l’uomo, immediatamente trasportato in ospedale dal personale sanitario, gli agenti hanno provato in tutti modi a mettere in salvo anche il suo fedele amico.Tuttavia l’animale, nonostante gli sforzi degli agenti, a causa della sua stazza e della forte corrente, e’ stato trascinato al largo. Per le ferite procuratisi sugli scogli, gli agenti sono stati curati al pronto soccorso. Proseguono le ricerche del cane.


Categorie: Varie

Cinque gattini vagavano in A15, salvati dagli agenti Polstrada e Vigili del Fuoco di Parma

29/04/2019

Cinque gattini che si aggiravano in autostrada, sfiorati da auto in transito, non è cosa abituale né passa inosservata. E per fortuna loro, la Polizia Stradale di Parma, sottosezione di Berceto, impegnata nel pattugliamento dell’A15 li ha salvati prima potessero essere schiacciati dalle auto.
L’ultimo dei piccoli felini è stato messo al sicuro anche grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco di Parma: impaurito, si era nascosto all’interno di una tubatura angusta presente lungo il tratto autostradale. I 5 gattini sono stati quindi affidati all’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali.
Il meglio delle opinioni e dei commenti, ogni mattina nella tua casella di posta
In occasione di questo episodio la Polizia ad ammonire formalmente tutti coloro che abbiano intenzione di emulare comportamenti simili: abbandonare animale costituisce reato, e la Polizia di Stato contrasta con ogni mezzo questo fenomeno.


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Circolare del Viminale contro i canili-lager e i combattimenti

29/04/2019

Una circolare ai prefetti per ribadire la necessita’ di maggiori controlli nei canili e nelle altre strutture dove vengono ricoverati animali, con l’obiettivo di smantellare quelli fuori norma e che non garantiscono le cure necessarie agli amici a quattro zampe. Il tutto senza dimenticare la piaga dei combattimenti illegali. E’ una delle iniziative a cui sta lavorando il Viminale, e che si aggiunge a
un pacchetto di norme sollecitate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini per aumentare le pene a chi maltratta o abbandona gli animali. Lo si apprende da fonti del Viminale.


Categorie: Varie

Telecamere per incastrare chi sparge bocconi avvelenati nelle aree cani di Torino

29/04/2019

L’installazione di telecamere che vigilino sull’area cani, per scongiurare il pericolo di altri bocconi pericolosi per gli animali. Questo chiedono i residenti nella zona dei giardini Firpo, che l’altro giorno si sono presentati in Comune e hanno avanzato la loro proposta sotto forma di petizione: “Abbiamo raccolto 836 firme”, spiega Franca Paola Gallino, prima firmataria. Un’iniziativa partita a fine febbraio quando, per la prima volta, nell’area cani in via Muratori furono trovati pezzetti di wurstel con chiodi conficcati all’interno. L’escalation ando’ avanti per giorni: a piu’ riprese i padroni di cani fecero i conti con esche avvelenate, fortunatamente senza conseguenze per gli animali, lasciate – si vocifera in zona – da un residente, probabilmente infastidito dal continuo abbaiare. Il responsabile, per il momento, non e’ stato individuato, anche perche’ nelle ultime settimane gli episodi non si sono ripetuti. I vigili urbani di San Salvario, comunque, anche in questi giorni continuano a pattugliare la zona, anche in borghese.


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Un avvoltoio monaco, il più raro d’Europa, in difficoltà per il maltempo avvistato ad Impera trovato e messo in salvo in Italia. nel Comasco

29/04/2019

Si chiama Lavande, arriva dal parco naturale del Verdon, nel sud della Francia, ed è un avvoltoio monaco avvistato in questi giorni sul greto del torrente Impero, a Imperia. Il raro rapace ha viaggiato per oltre duecento chilometri, spinto dalla ricerca di cibo, e fa parte di un progetto di reintroduzione della specie protetta nelle profonde gole del Verdon. “Il maltempo di questi giorni lo ha messo in difficoltà – spiega Rudy Valfiorito della Lipu imperiese -. Oggi abbiamo tentato di fornirgli del cibo, ma non si lascia avvicinare. Lo stiamo seguendo. Chiedo a tutti, però, di lasciarlo tranquillo e di non avvicinarsi a meno di cinquanta metri, per evitare di disturbarlo e stressarlo”. Valfiorito è in contatto con i coordinatori del progetto, in apprensione per il giovane rapace liberato un mese fa circa nel Parco. “Ha effettuato il suo primo volo di allontanamento dal Verdon e si è trovato in difficoltà per il maltempo e la mancanza di cibo.L’avvoltoio monaco è l’avvoltoio più raro d’Europa. Ormai limitato alla Spagna (incluse le Isole Baleari), Grecia, Bulgaria, Turchia e Cipro. La sua distribuzione prosegue anche verso Est in molte delle ex Repubbliche sovietiche fino in Mongolia e in Cina. Recentemente è stato reintrodotto in Francia e da qualche anno alcuni individui arrivano anche in Italia. In passato era una specie che si riproduceva anche nel nostro Paese: in Sardegna fino agli anni ’60, in Calabria fino all’inizio del XX secolo e almeno fino al XVII secolo anche sulle Alpi piemontesi e Foreste Casentinesi.
Il suo piumaggio scuro permette di distinguerlo dal più abbondante grifone. Raggiunge un’apertura alare di poco meno di 3 metri. E’ legato alle aree collinari e montuose con presenza di boschi e grandi alberi di leccio, sughera e pini su cui costruisce il suo grande nido. In molti Paesi, inclusa l’Italia, si e’ estinto a causa della persecuzione da parte dell’uomo, in particolare con il veleno. Oggi anche il rischio di impatto con le linee di alta tensione, gli impianti eolici oltre la distruzione del suo habitat rappresentano le maggiori minacce. Anche il disturbo ai siti riproduttivi di escursionisti, fotografi e l’apertura di strade e piste forestali possono limitare questa specie laddove e’ divenuta piu’ rara. Per la tutela dei rapaci piu’ rari il Wwf è impegnato in Italia con il Progetto LIFE ConRaSi, sostenuto finanziariamente dalla Commissione Europea e realizzato in collaborazione con la Regione Siciliana e l’associazione spagnola GREFA. Il progetto interviene in Sicilia per migliorare lo stato di conservazione di tre specie in pericolo: aquila di Bonelli, lanario e capovaccaio.


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Finti annunci sul web di cuccioli in vendita. Tre donne riescono a evitare la truffa

29/04/2019

Un uomo di 34 anni Ë stato denunciato dai carabinieri di Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi per tentata estorsione e truffa verso una giovane conosciuta su un sito web di incontri.
Il giovane ha anche utilizzato false generalità sul web per contrattare vendite fittizie di cuccioli di cane, per le quali ha richiesto somme di denaro comprese tra i 100 e 150 euro, quale anticipo, rendendosi poi irreperibile. Le indagini hanno accertato tre episodi di truffa. 
L’uomo circa 10 mesi fa si era reso responsabile di analoghi reati, 
infatti era stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare in 
 carcere emessa dal gip del Tribunale di Brindisi poichè indagato per 7 estorsioni di cui 3 tentate, 3 truffe e una violenza privata, reati commessi in un arco temporale che va da ottobre 2017 a febbraio 2018, nei riguardi di dieci donne residenti in varie regioni del territorio nazionale.

Le tre tentate truffe sono avvenute attraverso la pubblicazione di un unico annuncio su un sito, con oggetto la vendita di cuccioli di cane di razza ‘bulldog francese’, che ha attirato l’attenzione di tre donne potenziali acquirenti, alle quali ha inviato tramite whatsapp alcune foto degli animali per rendere l’offerta credibile, facendosi quindi accreditare in più frazioni quale acconto per le prenotazioni somme oscillanti dai 100 ai 200 euro. Dopo aver incassato
 il denaro non si è presentato all’appuntamento per la consegna dei cuccioli e più volte contattato dalle donne non ha più risposto al telefono.
Non comprate gli animali, adottate nei rifugi, vedrete il vostro compagno del cuore e non rischierete imbrogli!


Categorie: Varie

Le ceneri di Pikachu, il primo gatto cremato lanciato nello spazio

27/04/2019

La storia del gatto Pikachu è di quelle che in breve diventano virali sul web. Non è infatti consueto che un micio defunto il gatto finisca nello spazio. Ma tant’è e le ceneri di Pikachu verranno spedite  nello spazio: il suo ultimo viaggio costera’ al proprietario 5.000 dollari, grazie ad un’azienda americana chiamata Celestis che offre questo tipo di servizi anche per esseri umani. L’urna con le ceneri dell’amato felino verra’ posizionata in orbita intorno alla Terra, dove restera’ finche’ non rientrera’ in atmosfera, vaporizzandosi come una stella cadente in un estremo saluto. Pikachu non sara’ il primo gatto ad andare nello spazio: questo primato spetta a Felicette, una randagia francese che venne lanciata nel 1963 su un razzo Ve’ronique AG1 e ritorno’ sana e salva dopo un breve volo. Il proprietario di Pikachu, Steve Munt, ha lanciato una raccolta fondi sul sito GoFoundMe per chiunque volesse contribuire all’ultima avventura del felino, e ha gia’ raccolto piu’ di 1.500 dollari.
Le ceneri di Pikachu non saranno le prime di un animale a lasciare il nostro pianeta: l’azienda Celestis ha gia’ lanciato i resti di due cani, Apollo e Laika. Tra le opzioni proposte, i proprietari hanno anche la possibilita’ di spedire i loro amici a quattro zampe sulla Luna, come e’ avvenuto nel 1998 per l’astronomo americano Eugene Shoemaker, co-scopritore della cometa Shoemaker-Levy 9, o perfino di acquistare un biglietto di sola andata per lo spazio profondo.


Categorie: Curiosità

Bimba di 16 mesi aggredita, forse per gelosia, dal labrador di famiglia a Genova. La piccola non è grave

27/04/2019

Una bimba di 16 mesi è stata azzannata al volto da un cane labrador di 5 anni, di proprietà dei genitori, nella loro casa a Genova Sestri Ponente. La piccola non è grave: è stata trasferita al pronto soccorso dell’ospedale Gaslini in codice giallo ed è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della polizia municipale, in casa oltre alla piccola c’erano la madre e la sorella di sette anni.
La donna è intervenuta e ha liberato la figlioletta allargando le fauci dell’animale. Il labrador è stato sequestrato e trasferito al canile di monte Contessa. La mamma ha raccontato che da alcune settimane l’animale si era dimostrato geloso nei confronti della piccola.
La gelosia infatti potrebbe spiegare l’aggressione da parte del labrador senza dubbio una delle razze canine più affidabili adatte da mettere accanto ai bambini per il suo immenso coraggio ed amore; il labrador è un cane molto affettuoso molto legato alla famiglia, ama stare in compagnia dei bambini ed ama giocare con loro, è sempre pieno di energie e non rifiuta mai il divertimento. Evidentemente i suoi segnali di disagio non sono stati intervettati.


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